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Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...

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zione, la gente mi parla, si complimenta sbigottita, sembra quasi inchinarsi al<br />

cospetto del “grande arrampicatore”.<br />

17 agosto ‘82 ore 23,59<br />

In un pomeriggio sono salito in <strong>vetta</strong> al Castelletto Inferiore del Brenta<br />

per ben quattro volte. L’ho fatto slegato e di “corsa”. Ho scalato, alcune in<br />

salita, altre in discesa, otto vie diverse, muovendomi sopra lo sguardo stupito<br />

di un folto pubblico.<br />

Al crepuscolo ormai fondo, dopo che <strong>il</strong> vento della sera si era alzato, mi sono<br />

allontanato dalla gente, scomparendo nella solitudine della “vedretta”. I miei<br />

occhi sono stati rapiti dalle ombre gigantesche delle cime e subito mi è sembrato<br />

di distinguere ciò che si celava dietro quelle masse: se alla luce del giorno le<br />

pareti offrivano <strong>una</strong> vista ammagliante, ora che la notte si era inoltrata e stava<br />

per spuntare la l<strong>una</strong> sembravano addirittura paurose. La grandezza e lo spettacolo<br />

dell’ambiente e la solitudine mi portavano a pensare… a qualcosa… a<br />

qualcuno sopra.<br />

“E <strong>Dio</strong>? Ci sarà? Ma… non ne ho la più pallida idea e per quanto mi riguarda,<br />

non ne ho assolutamente bisogno. Mi piacerebbe che Lui esistesse,<br />

ma se c’è non è di sicuro in questo mondo. Sono convinto che i problemi vanno<br />

risolti con la volontà e con <strong>il</strong> coraggio senza l’intervento di nessuno e per di più<br />

le religioni sono artefici dei più grandi conflitti. In nome di <strong>Dio</strong> si sono compiuti<br />

i più crudeli massacri e i preti sono persone fuori dal tempo che vivono in<br />

un mondo tutto loro, a volte sono insopportab<strong>il</strong>i. Credo che ogni essere vivente<br />

debba godere dei propri spazi di libertà, essere autonomo, capace di tutto e padrone<br />

assoluto della propria vita. Spesso mi trovo in contrapposizione con chi<br />

pensa che l’uomo ha nel profondo di sé un innato desiderio del ‘divino’, perché<br />

è bello pensare che continueremo ad esistere oltre la morte e che c’è qualcuno<br />

che ci protegge e ci ama. Ma io non ne ho proprio bisogno, non cerco <strong>una</strong> vita<br />

di speranza, nemmeno nei momenti di dolore, tanto meno rincorro un percorso<br />

di immenso amore, ma soltanto forti emozioni.<br />

Non ho bisogno di sapere se <strong>Dio</strong> c’è o non c’è, come fosse solo <strong>una</strong> questione<br />

f<strong>il</strong>osofica. Anzi, la sua proposta d’amore legata ad <strong>una</strong> chiesa piena di contraddizioni<br />

non m’interessa. Della vostra religione mi piace solo la figura di<br />

San Francesco, <strong>il</strong> suo modo di vivere, ma nessun Papa ha scelto di chiamarsi<br />

Francesco. Perché? Insomma <strong>Dio</strong>, faccio a meno di te perché sto bene così.<br />

Ho imparato a credere nell’uomo, e allora? Sono certo che l’amore tra due<br />

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