Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...

mostra la sua religiosità, affidandosi come non mai all’amore per la vita e per
ogni essere vivente. Senza dubbio la mia ragazza è molto bella, ciononostante
il suo aspetto fisico nasconde la grande ricchezza dell’anima.
13 ottobre 1988 ore 17,39
La nostra vita, nonostante qualche problema economico, comune in tutte le
persone che amandosi sognano una famiglia e una casetta, trascorre serena.
Siamo sposati, Serenella ha realizzato il suo sogno di diplomarsi in pianoforte,
abbiamo il nostro appartamentino, comperato con grandi sacrifici e siamo in
due, anzi in tre, perché nel suo pancione sta crescendo il nostro bambino. Ed
è ancora più gioia! Tutto procede nel migliore dei modi ed io, pieno della mia
passione, continuo a scalare e quasi sempre al limite.
25 febbraio 1989 ore 16,48
E’ accaduto un fatto che ha sconvolto la nostra esistenza: un dolore immenso,
profondamente ingiusto. Purtroppo gli esami a cui si è sottoposta Serenella
hanno evidenziato un tumore di alcuni centimetri nel mezzo del cervello, in un
posto non operabile. I dottori hanno detto che le rimangono pochi giorni di vita
e per il bambino che porta in grembo, un miracolo se riusciranno a salvarlo!
“No! Non è possibile!”.
Sono disperato. Ricevuta la notizia, oggi, come un automa mi sono portato
nella cappella dell’ospedale e mi sono inginocchiato davanti all’altare. Ho
pianto. Ho deciso di farmi il segno della croce, è stata la prima volta dopo
tanti anni. Davanti al Crocefisso: “Non chiedo una vita, ma almeno un anno.
La salvezza del nostro bambino e la gioia di una mamma che rischia di non
vederlo. Se mi esaudirai, sarò un Tuo soldato”.
Ci sono dei momenti in cui si ha un estremo bisogno di credere in un Dio amico,
padre, fratello, un Dio amore, capace di risolvere ogni nostro problema.
Per anni l’ho cercato dappertutto, ma non l’ho trovato. Ora lo sto cercando nel
mio cuore disperato e… chissà, forse lo troverò.
Mi stordisce il senso di impotenza, sento il dolore che m’invade e non so cosa
fare per attenuarlo.
Pochi giorni fa, ho donato a Serenella una maglia rosa con davanti un disegno
cucito che raffigurava un alpinista che scalava una parete tutta nera, c’erano
ricamate anche delle montagne e sopra un aereo che le attraversava. Forse
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