Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...

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Un grazie di cuore per aver condiviso con me la realizzazione di questo libro: in particolare per il loro contributo a Fabrizio e Nicoletta, a Patrizia e Attilio, Lisetta, Eugenio, Mariano, Agnese e… A Mario e Micaela Moschini “per aver condiviso” i miei racconti: frammenti di vita tanto intimi e preziosi. Agli amici della tipografi a La Grafi ca: Emanuele per l’impaginazione, Michele, Renzo e Maurizio. Agli amici più cari “per aver condiviso” il gesto d’amore di “Serenella” verso chi ha bisogno di un aiuto concreto, per vivere, crescere, giocare, studiare e… A mia moglie e alle mie bambine “per aver condiviso” la vita con tanto amore. A Serenella “per aver condiviso” la mia scelta d’amore per Dio. Foto di copertina di Eugenio Barozzi
Prefazione Questa mattina ho letto: “Hai un amico che non ti lascierà mai, un padre che ti attende sempre a braccia aperte, un aiuto e un sostegno pronto ad assisterti nei momenti difficili. Anche se non puoi vedere Dio, Lui c’è”. Poi ho incontrato Giuliano e mi ha chiesto se avevo piacere di scrivere alcune parole per il suo nuovo lavoro “Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio”. Ho pensato alla coincidenza e sono orgoglioso di avere questa opportunità, anche perchè penso che dare amore sia uno dei più grandi piaceri della vita e questo libro ne è la prova. E’ un altro dono che Giuliano ci fa, il suo diario, alcune confidenze più intime, testimonianze commoventi e la storia di un uomo che mette in luce il suo carattere, la tenacia, i suoi ideali forti, ma anche le fragilità, la sua sensibilità e soprattutto il grande amore per la sua famiglia e per il Dio in cui crede. Testimoniare un “credo”, attraverso le proprie esperienze di vita, penso sia uno degli atti più coraggiosi e più leali che una persona possa compiere, soprattutto nei confronti si sé stessa, e Giuliano lo fa con la solita arte e poesia, riuscendo con delicatezza a toccare i nostri cuori, a farci riflettere, a rimettere in discussione tanti valori che in questa società vengono quotidianamente minati dall’imposizione mediatica di modelli precomposti e di bisogni indotti, facendoci talvolta allontanare dall’importanza del fattore umano e dai ritmi della sua natura. Infine il suo esempio di “carità” quale ponte verso una più vicina spiritualità e quale mezzo di aiuto concreto e di solidarietà verso chi è più debole di noi e vive in condizioni di sofferenza e di povertà. E’ sempre una grande emozione leggere i suoi scritti, così ricchi di contenuti e di umanità, dove però si intravede sempre una via di fuga, una luce: la speranza. “Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio” è un’altra importante creazione di Giuliano poeta, nata non a caso, ma guidata dalla mano invisibile della sua interiorità e dalla forza di grandi sentimenti e di una grande fede. Mario Moschini
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