Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...
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viviamo nell’agiatezza, è più diffic<strong>il</strong>e parlare con un povero, misurare la sua<br />
sofferenza e la sua fatica. Per dialogare con un povero, per conoscerlo veramente,<br />
ben poche sono le esperienze che ti permettono di farlo. C’è soltanto<br />
Cristo, Lui che ha chiamato beati i più miserab<strong>il</strong>i, riservando proprio a loro <strong>il</strong><br />
Suo regno. Bisogna condividere ogni cosa nella vita, noi non siamo padroni di<br />
nulla, voglio insegnare alla mia piccola l’uso corretto del termine “<strong>mio</strong>”, tutto<br />
è di tutti ed ogni essere vivente è qualcosa di speciale e meraviglioso. La nostra<br />
stessa vita non è completamente nostra e per la parte che io posso decidere mi<br />
impegnerò e spero possa servire a dare sollievo a qualcuno che soffre. Il cuore<br />
deve prevalere sulla ragione.<br />
19 maggio ‘91 ore 23,13<br />
E’ più fac<strong>il</strong>e fare del bene se hai la certezza di essere sorretto nelle tue azioni.<br />
Per cercare <strong>Dio</strong> bisogna avvicinarsi all’uomo, soprattutto ai bisognosi.<br />
Serenella mi ha insegnato a guardare alla vita in maniera um<strong>il</strong>e; le innumerevoli<br />
piccole cose che solitamente si è troppo indaffarati a notare, ora per me<br />
hanno riacquistato <strong>il</strong> loro fascino. Ho imparato che si può essere grandi anche<br />
nelle cose più um<strong>il</strong>i, soprattutto al servizio degli altri. Non è necessario avere<br />
tutte le conoscenze del mondo, ma soltanto un cuore con un po’ d’amore. Basta<br />
dare un po’ di se stessi.<br />
Sono in pellegrinaggio a Lourdes, accompagno da barelliere molti ammalati.<br />
Quanto dolore! Un anno fa ero con Serenella e la nostra piccola. In questi<br />
giorni ho incontrato <strong>una</strong> mamma con <strong>il</strong> suo bambino gravemente ammalato,<br />
lo stesso male di Serenella e mi è venuto spontaneo chiedere al Signore un<br />
miracolo. Il <strong>mio</strong> cuore era pieno di sofferenza. Una malinconia che mi attanagliava<br />
e mi costringeva ad isolarmi e piangere. Alla fine ho ritenuto di<br />
confidare alla Madonna <strong>il</strong> desiderio di ritornarmene a casa. Ieri sono andato<br />
a letto con la convinzione di rinunciare al <strong>mio</strong> compito.<br />
20 maggio ‘91 ore 23,35<br />
Credo di aver ricevuto un miracolo: mi sono alzato con <strong>una</strong> serenità inspiegab<strong>il</strong>e<br />
e ho sentito dentro <strong>una</strong> grande forza e gioia di condividere la sofferenza di<br />
questi ammalati.<br />
Nel corso della vita ho fatto esperienza del male nelle sue molteplici manifestazioni;<br />
ogni uomo sperimenta <strong>il</strong> dolore. L’incontro con la sofferenza genera<br />
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