Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...

Facilmente, per rocce straordinariamente appigliate e solide, ho poi riguadagnato
la base, dove avevo lasciato lo zaino.
La soluzione tranquilla e veloce della scalata, il sole che ancora illuminava
il mio volto, mi hanno ridato vigore, forza e soprattutto voglia di continuare ad
arrampicare. Immerso nei miei sogni, nella storia di quelle vette, mi sentivo
bene, a mio agio e tutte le paure che c’erano fra me e la scalata non esistevano
più. Il mio baldanzoso coraggio nello scoprire rocce molto più facili di quello
che prevedevo è stato un invito a rimettere le mani sulla parete, lungo un’altra
via che ho trovato più facile della precedente.
Su e giù, in poche ore, quasi di corsa da queste torri, solo e senza incontrare
altri rocciatori, perdendo così la dimensione del tempo, la realtà delle tenebre
che si avvicinavano, il freddo della sera che annunciava la notte.
“Centinaia di luci in valle, compresa quella del rifugio sottostante, si accendono.
Mi sento soddisfatto per questa scalata importante, appagato, orgoglioso di
averci provato. Mi trovo in Dolomiti, sulle montagne più belle e difficili del
mondo. Finalmente sono un vero alpinista!
Tutto rimane imprigionato in un sogno…
E’ una notte splendida, grazie al meraviglioso spettacolo della natura, con una
luna piena di luglio che come un piccolo sole illumina, assieme ad altre mille
stelle, le rocce attorno facendole sembrare d’argento. La vista è di quelle che
lasciano senza parole. Con lo sguardo abbraccio un panorama che va fino in
fondo alla valle. Il bagliore di questa luna gigante mi permette di vedere tutti
i profili delle cime, vette che mi fanno compagnia e mi danno una sensazione di
grande calma dopo la tensione della scalata. Sto contemplando il paesaggio in
una di quelle notti che ti entrano nell’anima per non lasciarti mai più.
Si è alzato un vento gelido da Nord che annuncia il bel tempo. Un vento
fortissimo. L’aria è limpida e ne annuso il profumo. Penso alla mia vita… è
tutto così strano, tempo fa il mio mondo era racchiuso in un tavolo del Circolo
scacchi ed ora invece sono in capo al mondo e da solo. Chi l’avrebbe detto?
Ce l’ho fatta, chi poteva immaginare che sarei diventato un alpinista? Ho
fatto tutto da solo: ho conquistato i miei sogni, animato da tanta passione, con
tanta caparbietà e determinazione. Con un po’ di sacrificio si può fare tutto.
Chi poteva pensare che tutto ciò che ho letto e sognato ad occhi aperti sarebbe
diventato realtà? Sento un’emozione nuova, una gioia immensa impadronirsi
del mio animo. Sì, ho vinto la mia prima grande battaglia con me stesso, ora
sono protagonista del piccolo libro della mia vita. L’alpinismo è impegno, ri-
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