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Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...

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di San Paolo, è avvenuta grazie ad un libro di Padre Em<strong>il</strong>iano Tardiff, uno<br />

dei più grandi uomini della Chiesa Cattolica, che s’intitola “Cristo Gesù è<br />

vivo!”. Narra la sua storia, quella di un missionario gravemente ammalato<br />

che, grazie al Signore, ha riacquistato la salute. Dopo la straordinaria guarigione,<br />

comincia ad avere coscienza di un fatto interiore, percepisce qualcosa<br />

di grande, coglie ed annuncia i miracoli che <strong>il</strong> Signore sta facendo. Molte<br />

persone pregano con lui sinceramente per la guarigione degli ammalati e tanti<br />

di questi sono esauditi.<br />

“…E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono, nel <strong>mio</strong><br />

nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i<br />

serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le<br />

mani ai malati e questi guariranno. In verità, in verità vi dico: anche chi crede<br />

in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al<br />

Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome <strong>mio</strong>, la farò, perché <strong>il</strong> Padre sia<br />

glorificato nel Figlio”.<br />

Quando tocchi <strong>il</strong> fondo e soltanto per un grande dono riesci a risalire, solo<br />

allora, nell’um<strong>il</strong>tà più assoluta senti <strong>il</strong> desiderio di ringraziare.<br />

12 gennaio ‘90 ore 18,12<br />

La nostra croce è veramente pesante e, nonostante la solidarietà di molte persone,<br />

siamo soli e pieni di problemi: <strong>una</strong> diagnosi fatale dopo l’analisi istologica<br />

del male, la paresi che incatena Serenella, <strong>una</strong> bambina di pochi mesi da<br />

crescere e qualche bel debito da pagare. Però anche grandi miracoli: la nascita<br />

di Chiara, Serenella ancora viva.<br />

Mariano, <strong>il</strong> <strong>mio</strong> compagno di corda, <strong>il</strong> grande amico, in questo momento mi è<br />

vicino più che mai. Proprio lui ha insistito per un’arrampicata…<br />

Non so perché oggi ho voluto provare a rimettere le mani sulla roccia e per di<br />

più tentando <strong>una</strong> via nuova. Forse per staccarmi dalla realtà, oppure per convincermi<br />

che di forza ne ho ancora tanta. Ma poi per un attimo mi è mancato<br />

<strong>il</strong> sangue al cervello e senza accorgermi sono precipitato nel vuoto. Mi viene<br />

spontaneo ripensare al <strong>mio</strong> lungo volo, al fatto di non aver tentato <strong>una</strong> reazione,<br />

di essermi lasciato andare.<br />

L’aria era greve di sentori pesanti, un’atmosfera impregnata di tensione. Arcuando<br />

la schiena, ho tirato con tutte le forze, appoggiando i piedi sull’erba resa<br />

scivolosa dalla neve, infine mi sono allungato. Sono slittato e …<br />

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