Verso il Mercato di Qualità Sociale - Aiccon
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I Laboratorio “Le Regole del <strong>Mercato</strong> <strong>di</strong> <strong>Qualità</strong> <strong>Sociale</strong>”<br />
Flavia Franzoni, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna<br />
La mia parte oggi è quella <strong>di</strong> analizzare le cose ascoltate dal punto <strong>di</strong> vista<br />
<strong>di</strong> chi opera quoti<strong>di</strong>anamente nell’erogazione dei servizi alla persona, intendendoli,<br />
in senso molto lato, come servizi preventivi, promozionali che si<br />
rivolgono alla comunità nel suo complesso. Quin<strong>di</strong>, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> chi<br />
è responsab<strong>il</strong>e, <strong>di</strong> chi progetta, <strong>di</strong> chi lavora dentro a questi servizi e <strong>di</strong> chi<br />
è vicino al citta<strong>di</strong>no e ha la capacità <strong>di</strong> capire se questi servizi corrispondono<br />
effettivamente a bisogni della persona, alle esigenze della comunità e<br />
se rispondono inoltre agli obiettivi generali <strong>di</strong> equità e <strong>di</strong> giustizia sostanziale<br />
che ci derivano dal modello <strong>di</strong> welfare in cui ci ritroviamo a lavorare.<br />
Lo scopo del mio intervento è porre delle domande ai giuristi e agli economisti<br />
che si devono occupare delle regole dei MQS proprio perché queste regole<br />
interagiscono con <strong>il</strong> lavoro quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> noi; regole che interessano<br />
al citta<strong>di</strong>no, sottolineo citta<strong>di</strong>no perché non vogliamo parlare <strong>di</strong><br />
utente, ma neppure <strong>di</strong> consumatore. Farò un breve excursus sul passato<br />
delle collaborazioni pubblico-privato perciò <strong>di</strong> quella sorta <strong>di</strong> mercato che<br />
si è andato creando attraverso <strong>il</strong> sistema degli appalti, per poi guardare al<br />
futuro facendo riferimento a qualche caso concreto che può aiutare chi deve<br />
teorizzare questi problemi.<br />
Tutti sanno, almeno per una parte dei servizi alla persona, che la collaborazione<br />
pubblico-privato ha portato al sistema degli appalti nel tentativo <strong>di</strong><br />
introdurre concorrenza. In quegli anni si parlava <strong>di</strong> cartelli tra poveri che<br />
non consentivano una concorrenza tale per cui si potesse arrivare al miglior<br />
prezzo e alla migliore qualità dei servizi. Arrivò, dunque, <strong>il</strong> sistema<br />
degli appalti al massimo ribasso, che non riuscì tuttavia a tenere conto né<br />
della qualità, né della relazionalità dei servizi alla persona, elementi qualificanti<br />
dei MQS. Arrivarono, poi, delle regole per questo “pseudo-mercato”<br />
(vi erano già delle regole come le leggi fondative dei vari soggetti che avevano<br />
istituito i vari albi rispetto ai quali venivano identificati i soggetti a<br />
cui esternalizzare alcune funzioni) che riguardarono soprattutto le modalità<br />
<strong>di</strong> appalto, cioè la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa; in-<br />
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