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Verso il Mercato di Qualità Sociale - Aiccon

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Intervento pubblico e mercato<br />

nei servizi <strong>di</strong> qualità sociale<br />

Clau<strong>di</strong>o De Vincenti*<br />

La nozione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> qualità sociale comprende un insieme <strong>di</strong> attività<br />

connesse alla cura delle persone, al supporto domestico, alla cultura,<br />

all’educazione, alla fruizione del patrimonio ambientale, all’uso del tempo<br />

<strong>di</strong> non lavoro in generale, alle esigenze <strong>di</strong> socializzazione: <strong>il</strong> fatto è che nelle<br />

società avanzate è andato prendendo forma negli ultimi decenni un mutamento<br />

nella composizione dei consumi che trova legittimità in un mutamento<br />

nella struttura delle preferenze, ovvero nell’emergere <strong>di</strong> nuove domande<br />

<strong>di</strong> benessere che hanno un massimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione sociale 1. Nel mio<br />

intervento cercherò <strong>di</strong> portare qualche elemento <strong>di</strong> riflessione sulla configurazione<br />

che <strong>il</strong> rapporto tra intervento pubblico e mercato dovrebbe assumere<br />

per sostenere un adeguato livello <strong>di</strong> produzione e fruizione <strong>di</strong> questi<br />

servizi. A questo scopo mi soffermerò prima <strong>di</strong> tutto su una questione propedeutica:<br />

quali sono gli ostacoli che oggi si frappongono al loro sv<strong>il</strong>uppo?<br />

La tesi che cercherò <strong>di</strong> argomentare è quella dell’insufficienza dei meccanismi<br />

allocativi esistenti a trattare in modo adeguato <strong>il</strong> trasferimento intersettoriale<br />

<strong>di</strong> risorse implicato dal cosiddetto ‘’morbo dei costi’’ o “morbo<br />

<strong>di</strong> Baumol” 2. Ma allora come dovrebbero essere migliorati i meccanismi allocativi?<br />

A una prima <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> questo punto e a una proposta generale<br />

circa le regole da costruire per sv<strong>il</strong>uppare i mercati <strong>di</strong> qualità sociale<br />

è de<strong>di</strong>cata la seconda parte del mio intervento.<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> Economia Pubblica, Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”.<br />

1 Circa la nozione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> qualità sociale, cfr. Ruffolo (1985) e i saggi raccolti in De Vincenti- Montebugnoli<br />

[1997] e in Ranci [2001]. Riguardo alle determinanti, in termini <strong>di</strong> trasformazioni sociali, dei<br />

mutamenti nella composizione dei bisogni, cfr. l’analisi <strong>di</strong> Aronica-Pazienza [1995]; per una analisi dei<br />

mutamenti intervenuti nel modello <strong>di</strong> consumo delle famiglie italiane cfr. Dragosei-T<strong>il</strong>li [1999] e, per le<br />

potenzialità che ne derivano per lo sv<strong>il</strong>uppo dei servizi <strong>di</strong> qualità sociale, Pollastri-Tozzi [1999].<br />

2 Dal nome dell’economista che per primo ne ha chiarito la natura e l’ha sottoposta all’attenzione <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>osi e politici in un articolo del 1967. Cfr. appunto Baumol [1967] nonché la bella ripresa del tema<br />

in Baumol [1993].<br />

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