Termoli al voto Oggi il dibattito di «Nuovo Molise ... - sito in costruzione

Non è mancato
il riferimento
ai magistrati
che hanno sete
di giustizia
per carriera
politica
Il sottosegretario Giovanardi a sostegno
della candidatura di Remo Di Giandomenico
«Vertenza Termoli,
da qui parte la nostra
sfida alla Regione»
Forze giovani e credibili
Carlo Giovanardi
SI può dire che dalla costa
adriatica parte la riscossa
di Remo Di Giandomenico
da «Rialzati Termoli»
a... rialzati Molise per una
nuova stagione di credibilità
contro i poteri forti e gli
atteggiamenti intimidatori
e ricattatori. In tanti ieri
sera al Garim per sostenere
l’ex sindaco ed ex parlamentare
con la partecipazione
del senatore Carlo Giovanardi.
E il sottosegretario
alla Famiglia ha invitato a
sostenere Di Giandomenico,
di cui ha conosciuto la preparazione
e la competenza,
perché «è una guida sicura
e affidabile». Giovanardi
pensando alla vicina Montenero
non ha potuto non parlare
della magistratura politicizzata.
«Qui in questa
terra c’è un assassino, che
uccide la sintassi. Remo lo
ha già battuto. Un magistrato
che come altri non
per sete di giustizia ma per
far carriera politica ha cercato
di distruggere una
classe dirigente». L’uomo di
governo si è anche ricordato
del procuratore della Repubblica
di Larino Magrone
che ha avuto come collega
in Parlamento poi tornato a
fare il magistrato. Il riferimento
naturale alle indagini
della procura frentana
che hanno visto coinvolto Di
Giandomenico. Giovanardi
parlando delle elezioni termolesi
e del probabile ballottaggio
ha assicurato della
lealtà delle liste Termoli
Giovane e Popolari Liberali.
«Siamo al governo nel centrodestra,
sono amico personale
di Silvio Berlusconi, a
livello nazionale come in
qualsiasi parte d’Italia. Anche
a Termoli saremo con il
centrodestra, altrettanto
spero che accada se saremo
noi ad andare al ballottaggio
con le sinistre».
E zio Remo, come l’hanno
affettuosamente chiamato i
giovani? Di Giandomenico
ha fatto capire che non corre
solo per fare il sindaco.
«Ma le elezioni le vinceremo
comunque - ha detto - perché
da Termoli parte la nostra
sfida per una nuova politica.
Vogliamo costruire
un destino diverso per questo
nostro territorio da troppo
tempo abbandonato dai
poteri forti». Con la sua vittoria
l’ex sindaco è certo di
mandare a casa tutti quei
signori «che hanno contribuito
a vendere Termoli e i
beni della sanità». Per queste
considerazioni Di Giandomenico
al cospetto di una
platea che pendeva dalla
sue labbra ha lanciato la
vertenza Termoli per «pro-
TERMOLI 2010
porre una piano speciale
che punti concretamente
allo sviluppo della città e
allo sviluppo territoriale del
basso Molise». Una città
«compressa e umiliata da
una classe politica fallimentare».
Vertenza che è rivolta
agli enti e alle istituzioni
che devono partecipare al
piano con una premessa
precisa: restituire a Termoli
e al territorio quello che è
stato preso, dare quello che
non è stato dato». Temi che
riguarderanno in modo speciale
Provincia, Regione,
Anas, Ferrovie, Università,
Demanio, Agenzia delle Entrate
e ministero dell’Ambiente.
picav
«Il Partito
Democratico
è frammentato,
lacerato,
logorato
e attraversato
da personalismi»
Sotto la lente anche l’attuale situazione del Pd
e la campagna elettorale dai «toni elevati»
Lavoro e politica,
Di Pietro a Termoli
in appoggio a Monaco
L’incontro al Lumiére
CHE l’incontro organizzato
per parlare di lavoro insieme
al parlamentare Zipponi
si sarebbe trasformato in
una possibilità di replica
alle accuse, più o meno velate,
che gli sono state mosse
in questi giorni, lo si era
capito dalle risposte che il
presidente e leader dell’Italia
dei Valori, Antonio Di
Pietro, ha dato davanti
alle telecamere. Di Pietro
non si è nascosto dietro un
dito. Anzi non ha perso l’occasione
per descrivere quello
che pensa del Partito Democratico.
«Sono stato contento di
firmare l’accordo a livello
nazionale con Bersani per
costruire un progetto rifor-
mista contro gli atti di nepotismo
di Iorio». Una alleanza
che dovrebbe traghettare
verso le elezioni del
2011 e del 2013. Peccato
che a Termoli, e per metà a
Montenero di Bisaccia, questo
accordo non si sia realizzato.
«Il Pd è un partito
frammentato, lacerato, logorato
e attraversato da un
personalismo esasperato.
Abbiamo chiesto un atto di
responsabilità - ha continuato
- ma questo atto non
c’è stato. A Termoli erano
tutti d’accordo, il problema
sono le persone che non hanno
voluto fare un passo indietro
per ragioni personali.
A Montenero l’accordo si è
avuto a metà dato che ci
hanno concesso il simbolo
ma alla fine si è candidato
anche il coordinatore cittadino
del Pd». Insomma il
’caso Pd’ continua a tenere
banco all’interno dello
schieramento di centrosinistra.
Una questione che dal
palco del Lumiére viene ripresa
anche da Filippo
Monaco, candidato alla carica
di primo cittadino:
«Siamo alle battute finali
di una campagna elettorale
dai toni elevati e dall’asprezza
di linguaggio. Sono
stato giudicato ma c’è chi,
tra i candidati, ha dietro
delle vere e proprie lobbie di
potere. E’ necessario portare
a compimento il rinnovamento
dopo la questione morale
e giudiziaria che ha attraversato
la città». E per
quello che concerne le accuse
rivoltegli dalla candidata
a sindaco del Pd, Erminia
Gatti, Monaco ha replicato
affermando che «non ho
nulla da rispondere ad una
maestrina bacchettona e a
chi scimmiotta Berlusconi a
Porta a Porta firmando patti
con Iorio. Il mio programma
si basa sulla tutela del
territorio, sulla corretta gestione
della cosa pubblica e
sull’ascolto dei cittadini».
Michela Bevilacqua
Il presidente
in ospedale
E Nicola
D’Ascanio
fa incidente
con l’auto
NON lo vedevano arrivare
a Montenero dopo
l’incontro di Termoli e si
sono preoccupati. Un rapido
giro di telefonate
ha accertato che Nicola
D’Ascanio, presidente
della Provincia di Campobasso
era rimasto coinvolto
in un incidente.
Per lui, per fortuna, nulla
di grave. E’ stato trasportato
in pronto soccorso
per accertamenti.
L’incidente è avvenuto
sulla Ss 16 in territorio
di Petacciato e ha visto
coinvolti l’auto di D’Ascanio
e una Fiat Panda.
Sul posto i carabinieri.