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11] Appunti «guercineschi» per la chiesa del Carmine di Brescia 153<br />
sulta che ci sia mai stato un tentativo di venderla a privati. Mi<br />
chiedo, quindi, se la pala di cui si parla nel carteggio non fosse<br />
quella del Carmine di Brescia, inviata a Milano in anticipo<br />
su quasi tutte le altre opere requisite, che vi arrivarono ai primi<br />
anni dell’Ottocento, e lì disponibile sul mercato, dove l’avrebbero<br />
acquistata i Lechi.<br />
Fatto sta che negli elenchi relativi alle opere divenute di<br />
proprietà demaniale in seguito alle soppressioni delle «Corporazioni»,<br />
uno, relativo a tutta la città, redatto il 19 febbraio<br />
1808, registra al quarto altare del Carmine la presenza del dipinto<br />
che ancor oggi occupa quella sede, la Santa Cecilia<br />
«d’autore moderno di razione [che vuol dire di proprietà] de’<br />
signori professori di musica» 17 . Si tratta di una pala di Giacomo<br />
Zanetti, pittore nativo di Ghedi e allievo a Venezia di<br />
Sebastiano Ricci, che sembra esser stata dipinta in origine per<br />
la chiesa di Sant’Agata, sopra il cui ingresso la ricorda il Maccarinelli<br />
nel 1747, ed essere pervenuta al Carmine prima del<br />
1751, destinata però ad una diversa collocazione dall’attuale,<br />
vale a dire l’ultimo altare a destra dall’ingresso. Di lì fu probabilmente<br />
spostata in data imprecisata, ma comunque, come<br />
si è detto, entro il 1808, nell’altare già dedicato a sant’Andrea<br />
Corsini18 .<br />
17 C. BOSELLI, 1961, pp. 295. Vedi ibidem, p. 315, per un altro elenco,<br />
questa volta redatto dal pittore Francesco Viani e da padre Lelio carmelitano,<br />
custode della chiesa, in data 6 agosto 1806.<br />
18 F. MACCARINELLI, 1747, ediz. Boselli, 1959, p. 52. Secondo Boselli,<br />
alla p. 1 del supplemento del 1751 se ne registra il passaggio alla chiesa del<br />
Carmine, forse per scambio con i candelieri che adornano in Sant’Agata l’altare<br />
del Sacramento (sui quali è impresso lo stemma dei Carmelitani), e la<br />
collocazione «nell’ultimo altare a destra, entrando nella chiesa». L’indicazione,<br />
peraltro, non è chiarissima. Cfr. PIER VIRGILIO BEGNI REDONA, in<br />
G. MEZZANOTTE, V. VOLTA, R. PRESTINI, 1991, p. 236. Su Zanetti e questa<br />
pala, che viene datata all’inizio del quinto decennio, si veda anche BRUNO<br />
PASSAMANI, in Brescia pittorica 1700-1760: l’immagine del sacro, catalogo<br />
della mostra, Brescia 1981, pp. 97-101.