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144 FIORELLA FRISONI<br />

[2<br />

della bottega in nature morte, registrava nel Libro dei conti<br />

della bottega fraterna l’acconto di cinquanta ducatoni ricevuto<br />

«dall’illustrissimo Signor Conte Aldrovandi», per l’incarico<br />

di eseguire su richiesta di Frate Giovita da Brescia una «tavola»<br />

(con questo termine si indicavano le pale d’altare, anche<br />

su tela), raffigurante la Madonna, san «Matteo Apostolo» e<br />

sant’Andrea Corsini, a fronte dell’accordo complessivo per<br />

trecento ducatoni. Il 25 giugno dello stesso anno il Guercino<br />

riceveva 135 scudi, sempre in acconto, e il 18 marzo dell’anno<br />

successivo, a saldo, 172 ducatoni. Dalla registrazione del<br />

saldo risultava anche il cognome del padre Giovita carmelitano,<br />

che era «Marzolo», ossia Marzoli 1 .<br />

degli Amici della Chiesa del Carmine sopra ricordata, mi ha procurato le<br />

belle immagini del dipinto dopo il restauro. Ringrazio, infine, Rossana Sacchi<br />

per alcuni preziosi suggerimenti, Ugo Spini, che soccorre amichevolmente<br />

i miei dubbi bibliografici, Alberto Zaina per la collaborazione nella<br />

ricerca archivistica, e, soprattutto, l’ing. Piero Lechi, che mi ha generosamente<br />

consentito di consultare le copie da lui pazientemente raccolte dei documenti<br />

dell’archivio di famiglia, in particolare delle lettere di Giacomo Lechi<br />

relative all’acquisto di una pala guercinesca in Milano, che a mio giudizio<br />

coincide con quella già al Carmine, e dell’inventario della collezione, redatto<br />

a memoria da Faustino Lechi, allora residente a Genova, all’indomani<br />

del funesto saccheggio delle sue proprietà.<br />

1 Il libro dei conti del Guercino, 1629-1666, a cura di BARBARA GHEL-<br />

FI, con la consulenza scientifica di sir DENIS MAHON, Bologna, 1997, pp. 29,<br />

31 nn. 71, 75, 86, 91. Nel Libro dei conti, conto 71, risulta all’anno 1633: «Il<br />

di 30. Aprile. Dall’illustrissimo Signor Conte Aldrovandi, si è ricevuto ducatoni<br />

50. Per caparra di una Tavola per F. Giovita da Brescia, con la Madonna<br />

S. Matteo Apostolo e S. Andrea Corsino, da cordo in ducatoni 300.<br />

Questi sono scudi 59». Conto 75: 1633. «Il di 25. Giugno. Dall’illustrissimo<br />

Signor Conte Aldrovandi, si è ricevuto a buon conto della Tavola per il<br />

Pre Giovitta Marzolo da Brescia, Scudi 135 di nostra moneta, dico Scudi<br />

135». Conto 86: 1634. «Il di 18. Marzo. Dal Pre Giovitta Marzolo si è ricevuto<br />

per compimento del Quadro di Brescia, ducatoni 172. che fano Scudi<br />

212. L. 3 essendo stato d’acordo di detto Quadro in ducatoni 300 – dico<br />

Scudi 212. L. 3». Si veda anche CARLO CESARE MALVASIA, Felsina pittrice,<br />

Bologna 1678, II, p. 369; ediz. Bologna 1841-1844, II, p. 263. Il prezzo pattuito<br />

era quello di solito richiesto dal Guercino per tre figure intere. È da<br />

presumere che il «Signor Conte» citato nella nota coincida con Filippo Aldrovandi,<br />

amico e protettore del pittore, tanto da ospitarlo nel proprio palazzo,<br />

quando egli si trasferì da Cento a Bologna (nel settembre 1642) nel-

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