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07 Frisoni.pdf - BOLbusiness

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31] Appunti «guercineschi» per la chiesa del Carmine di Brescia 173<br />

una collaborazione fra i due, ma nella cui fascia inferiore, dove<br />

compaiono i santi domenicani, è da riconoscere la mano di<br />

Cesare 37 .<br />

Più convincenti sono i paralleli stilistici con alcune opere<br />

che spettano con sicurezza a Cesare. Innanzi tutto, con il Martirio<br />

di santa Caterina d’Alessandria, già nella chiesa di Cento<br />

dedicata a quella santa ed oggi nella locale Pinacoteca, assegnata<br />

al minore dei Gennari da tutte le fonti; datata da Prisco<br />

Bagni prima del 1660, è più convenientemente riferibile<br />

alla fine del decennio successivo, come pensa Nora Clerici Bagozzi<br />

38 (Figura 13).<br />

Il vigore compositivo e la decisa partizione luministica, l’ombra<br />

netta a segnare la gota, i panni corposi presenti nella tela con<br />

la santa carmelitana pervenuta da poco a Cento sono gli stessi<br />

presentati dal Martirio di santa Caterina, dove gli occhi estatici<br />

della martire si caricano di un umore liquido che ne accentua<br />

il patetismo, così come avviene nella Santa Maddalena de’ Pazzi<br />

appena ricordata. L’espressione drammatica del volto della<br />

santa carmelitana, poi, coincide con quella della splendida Maddalena<br />

in adorazione del crocifisso di proprietà della Fondazione<br />

della Cassa di Risparmio di Cento, uno degli esiti più alti di<br />

Cesare Gennari nell’ambito dei quadri «da stanza» 39 (Figura 14).<br />

37 Per una collaborazione fra i due pittori propende, sulla scia dei suggerimenti<br />

delle locali fonti ottocentesche, N. CLERICI BAGOZZI, 1985, p. 248,<br />

che colloca cronologicamente la pala nel corso del settimo decennio. Per P.<br />

BAGNI, 1986, p. 28, scheda 10, l’opera spetta al solo Benedetto; N. ROIO,<br />

Cesare…, 2004, p. 2<strong>07</strong>, fig. 367, infine, la restituisce a Cesare, per la «maniera<br />

vigorosa». Vedi anche N. CLERICI BAGOZZI, 1999, pp. 111, 117.<br />

38 P. BAGNI, 1986, p. 295, fig. 161 a p. 299. Propende, invece, per una<br />

datazione successiva, sul crinale fra settimo ed ottavo decennio, N. CLERI-<br />

CI BAGOZZI, 1985, p. 245, tav. 158, e 1999, p. 117, dove la Santa Caterina<br />

viene considerata di poco precedente all’Annunciazione firmata da Cesare,<br />

un tempo, con due tele compagne nelle quali si avverte la collaborazione di<br />

Benedetto, nella Certosa di Villeneuve-lés-Avignon ed oggi nel Museo Municipale<br />

della stessa città. Si veda anche N. ROIO, Cesare…, 2004, pp. 2<strong>07</strong>,<br />

208, figg. 341, 342, che non sceglie fra le due ipotesi di datazione.<br />

39 N. ROIO, Cesare…, 2004, p. 214, fig. 385.

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