162 FIORELLA FRISONI [20 bieri, sorella del Guercino, essi erano nati rispettivamente nel 1633 e nel 1637. Trasferitisi a Bologna nel 1643 al seguito del padre, chiamato a collaborare all’attività dell’operosa bottega guercinesca, l’avevano ereditata alla morte dello zio, nel 1666, gestendola insieme fino al trasferimento in Francia di Benedetto, il maggiore dei due fratelli 28 . Della pala del Carmelo bresciano, apprezzata dal Faino: «figura molto graziosa, con accordata vaghezza, gustosa e lode- altare del Sepolcro di Cristo il Compianto in terracotta, oggi collocato nella cappella sul fianco sinistro del coro). Sopra l’altare il pittore bresciano ricorda gli affreschi del Rama con la Resurrezione e il Padre Eterno. L’ancona è ornata nel parapetto da rilievi e sculture in marmo di Carrara dello scultore bresciano Sante Calegari il vecchio. Al centro del prezioso paliotto a commesso marmoreo di Domenico Corbarelli è ancora in loco il bellissimo rilievo della medaglia centrale, anch’esso del Calegari, con la raffigurazione di Cristo alla colonna che appare a santa Maria Maddalena de’ Pazzi, e pure databile in corrispondenza della canonizzazione. Le nicchie al lati del paliotto dovevano ospitare a loro volta, me ne avverte Luciano Anelli, due piccole statue, che Vezzoli indica come «da tempo» trafugate. Vedi ANTONIO FAPPANI e GIOVANNI VEZZOLI, La chiesa e il Convento del Carmine. Note di storia e d’arte di Antonio Fappani e Giovanni Vezzoli, edito a cura del «Giornale di Brescia», 1975, p. 44. 28 Su Bartolomeo Gennari si vedano i contributi di PRISCO BAGNI, Benedetto Gennari e la bottega del Guercino, introduzione di DENIS MAHON, Cassa di Risparmio di Cento, Bologna 1986; di ANGELO MAZZA, Benedetto Gennari ritrovato, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Cesena, 2004, e di NICOSETTA ROIO, Benedetto Gennari (Cento, 1633 – Bologna, 1715), in La scuola del Guercino, a cura di EMILIO NEGRO e MASSIMO PI- RONDINI, Modena 2004, pp.135-206. Su Cesare Gennari vedi NORA CLERI- CI BAGOZZI, Una traccia per Cesare Gennari, in «Paragone», 419-423, 1985, pp. 243-248; PRISCO BAGNI, 1986, pp. 295-326; NORA CLERICI BAGOZZI, in Dizionario biografico degli italiani, 53, Roma 1999, p. 117, ad vocem; NI- COSETTA ROIO, Cesare Gennari (Cento, 1637-Bologna, 1688), in La scuola del Guercino, a cura di EMILIO NEGRO e MASSIMO PIRONDINI, Modena 2004, pp. 2<strong>07</strong>-246, con bibliografia precedente. I fratelli ressero insieme la bottega fino al 1672, quando il più anziano lasciò Bologna per trasferirsi a Parigi alla corte di Luigi XIV e di lì poi passare nel 1674 a Londra. Benedetto lavorò per Giacomo II Stuart anche dopo l’esilio della corte, emigrata a Saint- Germain en Laye in seguito alla rivoluzione del 1688. Rientrò a Bologna nel 1692 e ivi morì nel 1715. Cesare, invece, rimase a Bologna, a condurre la bottega.
21] Appunti «guercineschi» per la chiesa del Carmine di Brescia 163 Figura 6 – Giovan Francesco Barbieri, il Guercino, Madonna col Bambino, san Giovannino e i santi Giovanni Evangelista e Bartolomeo, Genova, Palazzo Rosso.