172 FIORELLA FRISONI [30 Figura 12 – Benedetto e Cesare Gennari, La Vergine col Bambino offre il rosario a san Domenico alla presenza di santa Caterina da Siena (Pala del Rosario), Forlì, Pinacoteca.
31] Appunti «guercineschi» per la chiesa del Carmine di Brescia 173 una collaborazione fra i due, ma nella cui fascia inferiore, dove compaiono i santi domenicani, è da riconoscere la mano di Cesare 37 . Più convincenti sono i paralleli stilistici con alcune opere che spettano con sicurezza a Cesare. Innanzi tutto, con il Martirio di santa Caterina d’Alessandria, già nella chiesa di Cento dedicata a quella santa ed oggi nella locale Pinacoteca, assegnata al minore dei Gennari da tutte le fonti; datata da Prisco Bagni prima del 1660, è più convenientemente riferibile alla fine del decennio successivo, come pensa Nora Clerici Bagozzi 38 (Figura 13). Il vigore compositivo e la decisa partizione luministica, l’ombra netta a segnare la gota, i panni corposi presenti nella tela con la santa carmelitana pervenuta da poco a Cento sono gli stessi presentati dal Martirio di santa Caterina, dove gli occhi estatici della martire si caricano di un umore liquido che ne accentua il patetismo, così come avviene nella Santa Maddalena de’ Pazzi appena ricordata. L’espressione drammatica del volto della santa carmelitana, poi, coincide con quella della splendida Maddalena in adorazione del crocifisso di proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cento, uno degli esiti più alti di Cesare Gennari nell’ambito dei quadri «da stanza» 39 (Figura 14). 37 Per una collaborazione fra i due pittori propende, sulla scia dei suggerimenti delle locali fonti ottocentesche, N. CLERICI BAGOZZI, 1985, p. 248, che colloca cronologicamente la pala nel corso del settimo decennio. Per P. BAGNI, 1986, p. 28, scheda 10, l’opera spetta al solo Benedetto; N. ROIO, Cesare…, 2004, p. 2<strong>07</strong>, fig. 367, infine, la restituisce a Cesare, per la «maniera vigorosa». Vedi anche N. CLERICI BAGOZZI, 1999, pp. 111, 117. 38 P. BAGNI, 1986, p. 295, fig. 161 a p. 299. Propende, invece, per una datazione successiva, sul crinale fra settimo ed ottavo decennio, N. CLERI- CI BAGOZZI, 1985, p. 245, tav. 158, e 1999, p. 117, dove la Santa Caterina viene considerata di poco precedente all’Annunciazione firmata da Cesare, un tempo, con due tele compagne nelle quali si avverte la collaborazione di Benedetto, nella Certosa di Villeneuve-lés-Avignon ed oggi nel Museo Municipale della stessa città. Si veda anche N. ROIO, Cesare…, 2004, pp. 2<strong>07</strong>, 208, figg. 341, 342, che non sceglie fra le due ipotesi di datazione. 39 N. ROIO, Cesare…, 2004, p. 214, fig. 385.