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premi e premiati - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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comune. Ma anche un modo ironico e<br />

un po’ burlone di raccontare l’Italia.<br />

E poi, ovviamente, ricordo bene la<br />

terribile vicenda giudiziaria…<br />

VINCONO MILENA GABANELLI E FABRIZIO GATTI<br />

Qual è l’aspetto più faticoso della<br />

tua scelta di tornare ai fondamentali<br />

del giornalismo d’inchiesta?<br />

Credo che il momento più faticoso<br />

sia la scelta dell’argomento, la ricerca<br />

delle informazioni, lo studio del luogo<br />

di lavoro. Mi inseguono domande<br />

del tipo: è un’inchiesta realizzabile?<br />

Interesserà i lettori? Troverò le prove<br />

su quanto ho saputo? E una volta<br />

concluso il lavoro sul campo: riuscirò<br />

a rendere l’idea di quanto accade,<br />

attraverso la scrittura? Quando<br />

Antonello Piroso<br />

rientrai a Roma dopo essere stato<br />

ripescato in mare e rinchiuso come<br />

iracheno nel centro di detenzione di Lampedusa, avevo<br />

paura che, addormentandomi, avrei dimenticato i dati,<br />

i fatti di cui ero stato testimone e anche le emozioni.<br />

E avevo anche paura che la scrittura non sarebbe stata<br />

all’altezza della gravità di quanto avevo visto. Ho passato<br />

tre notti a guardare il soffi tto, nonostante la stanchezza e<br />

il sonno arretrati.<br />

Scriverne basta ad acquisire distacco dalle vite e dalle<br />

storie in cui si entra?<br />

No, ma aiuta a sentirsi meno soli. Soprattutto quando,<br />

dopo i reportage pubblicati da “L’Espresso”, ho riscritto<br />

tutto il mio viaggio come clandestino dal Sahara all’Italia<br />

nel libro ‘Bilal’. Ora, quando parto per un’inchiesta in Italia<br />

o all’estero, so che non sono solo. Ho con me i lettori. E<br />

sono molto esigenti.<br />

Da quale esperienza hai fatto più fatica ad uscire?<br />

Credo da quella di Bilal Ibrahim el Habib, inesistente<br />

cittadino curdo iracheno sbarcato a Lampedusa una notte<br />

di fi ne settembre dopo quattro ore e mezzo a nuoto, alla<br />

deriva, in mare. Per diventare Bilal è bastato bruciare la<br />

mia carta d’identità. Quando sono uscito da Lampedusa,<br />

Bilal non se n’è più andato…<br />

Hai mai pensato di fare Tv?<br />

La scelta degli argomenti e delle inchieste a “L’Espresso”<br />

nasce da un grande lavoro di squadra, che, soprattutto<br />

per l’analisi di cosa approfondire, è una marcia in più. Io<br />

non ho mai pensato di fare Tv, mi piace troppo la parola<br />

scritta. Se lavorassi per un reportage televisivo, non<br />

vorrei fare il giornalista ma l’operatore. Con L’Espresso ho<br />

tuttavia realizzato due fi lm-inchiesta: ‘Sulla via di Agadez’,<br />

che ha avuto passaggi su SkyTg<strong>24</strong>, RaiTre e Current Tv,<br />

e, di recente, ‘L’amico Isaias’. Sono sul sito Internet de<br />

“L’Espresso”.<br />

Che te ne pare delle Tv locali di<br />

adesso?<br />

Dagli anni di Antenna 3 di<br />

Tortora credo si siano fatti<br />

passi indietro. Tante Tv<br />

private negli ultimi dieci anni<br />

hanno proposto lo stesso tipo<br />

di programmi. Televendite<br />

a parte, necessarie per la<br />

sopravvivenza, penso alle<br />

dirette dagli stadi o ai talk<br />

show, praticamente tutti<br />

uguali. Ma non è un vizio<br />

delle imprese locali. È la<br />

Tv generalista a soffrire di<br />

‘clonazione’. Una dimostrazione<br />

sono i giochi di prima serata<br />

sui canali nazionali. È positivo<br />

che i <strong>premi</strong> di Millecanali<br />

siano andati a programmi che<br />

tentavano di allontanarsi da questi cloni. E che per<br />

fortuna ne esistano ancora.<br />

Così come esistono bravissimi giornalisti e presentatori<br />

‘locali’. Mi viene in mente Angelo Cimarosti, che ora<br />

lavora in Veneto. Oppure il Tg di Telecity di Massimo<br />

Villa. Sono nomi che hanno fatto scuola tra tanti giovani<br />

cronisti Tv. ■<br />

<strong>Il</strong> riconoscimento<br />

a Milena Gabanelli<br />

Si aggiunge al medagliere di “Report” il<br />

riconoscimento che la famiglia Tortora e<br />

la nostra rivista hanno tributato a Milena<br />

Gabanelli a Bibione. Si aggiunge, o forse<br />

no. “Perché se i <strong>premi</strong> sono un gesto simbolico<br />

di incoraggiamento - ha ricordato<br />

la giornalista - , poi non bisogna rimanerci<br />

troppo legati”.<br />

È così che - come gli spettatori del programma<br />

hanno saputo da un recente ‘aggiornamento’<br />

- ben 35 <strong>premi</strong> ricevuti in questi anni dalla trasmissione sono<br />

stati messi all’asta a Bologna, il 14 giugno scorso, con tanto di banditore<br />

e madrina d’eccezione, i comici Antonio Albanese e Angela Finocchiaro. <strong>Il</strong><br />

ricavato della vendita, che ha raggiunto gli 11.300 euro, è servito ad un gesto<br />

concreto: aiutare i giovanissimi redattori di “Sfollati News” che, a 30 chilometri<br />

dall’Aquila, dopo il terremoto, armati di un unico computer, hanno deciso di<br />

dar vita nel campo accoglienza ad un foglio di notizie.<br />

Come ebbe a dire il collega Gian Antonio Stella alla ventesima edizione del<br />

“Premio Barzini” per gli inviati speciali, Milena, fi glia di operai, “con un’idea<br />

metalmeccanica della vita, sta (sempre) sul pezzo” ed ha il merito di “un<br />

giornalismo contundente che, non infi occhettato, va dritto al punto” (Sanzia<br />

Milesi).<br />

Speciale Tv d’Oro 2009 - 27

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