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dipartimento di progettazione dell'architettura

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<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

ne a concorsi internazionali ad hoc (Europan).<br />

risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

Il lavoro <strong>di</strong> ricerca nei suoi risultati tenderà<br />

ad in<strong>di</strong>viduare in progress un percorso<br />

modellato su un’ipotesi <strong>di</strong> possibile<br />

committenza o, se si vuole, su progetti<br />

abitativi che offrano in<strong>di</strong>cazioni concrete<br />

per una sperimentazione a scala<br />

urbana.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Titolo della ricerca: Occasioni urbane e<br />

museo<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pannocchia Vittorio Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Abbiamo iniziato il percorso <strong>di</strong> ricerca<br />

partendo da una constatazione sulla situazione<br />

attuale. Nel periodo contemporaneo,<br />

in buona sostanza, sono due le<br />

ragioni per le quali la gamma dei valori,<br />

propri alle attrezzature destinate al mostrare<br />

si estende sempre più ad ogni<br />

nuova esperienza condotta a termine.<br />

Senza alcun dubbio le trasformazioni alle<br />

quali sono soggette le arti e soprattutto<br />

quelle dette “visive” forniscono, con la<br />

loro continuità, le prove necessarie per<br />

identificare la prima tra le due. Dobbiamo,<br />

d’altra parte, notare che l’importanza<br />

dei campi artistici nasce, quando li riferiamo<br />

all’esistenza umana, dalla vitalità<br />

esibita in ogni momento.<br />

Riguardo alla seconda poi è in<strong>di</strong>spensabile<br />

precisare come questa trovi giustificazioni<br />

per venir apprezzata nell’incre<strong>di</strong>bile<br />

aumento, riscontrato ovunque<br />

compreso il nostro paese, del “consumo<br />

culturale”.<br />

La stessa espressione, impiegata dai<br />

ruoli competenti (sociologi, economisti,<br />

etc.) svela la natura degli interessi palesati.<br />

È infatti qualche decina <strong>di</strong> anni che<br />

il fenomeno ricordato si manifesta in<br />

mo<strong>di</strong> così evidenti e rilevanti per il numero<br />

e per le <strong>di</strong>verse qualità degli eventi<br />

espositivi ma anche per la crescita costante<br />

<strong>di</strong> visitatori o semplici spettatori<br />

interessati.<br />

È chiaro come abbiano acquistata grande<br />

importanza i rapporti continuativi intercorsi<br />

tra le attrezzature museografiche<br />

(ipotizzate o preve<strong>di</strong>bili) ed i luoghi<br />

urbani, dobbiamo <strong>di</strong>re anche quelli non<br />

considerati tali in base alle definizioni<br />

comunemente accettate, in cui pare lecito<br />

supporre che simili attrezzature potrebbero<br />

venir costruite.<br />

Quanto <strong>di</strong> solito sintetizziamo nell’espressione<br />

effetto urbano è stato perciò legato<br />

a ciò che nella nostra organizzazione<br />

sociale inten<strong>di</strong>amo con il termine museo.<br />

Il confronto, nato dal successivo accostamento<br />

tra le <strong>di</strong>fferenti entità rammentate,<br />

ha condotto la ricerca nei territori<br />

propri alle occasioni. Pare evidente che<br />

queste sono molteplici e dunque l’interesse<br />

<strong>di</strong>mostrato nelle esplorazioni al loro<br />

riguardo è derivato da punti <strong>di</strong> osservazione<br />

stimati proficui per la continuazione<br />

delle indagini.<br />

Vi è quello proprio agli operatori dei campi<br />

artistici, mirato a cogliere e spesso<br />

solo registrare l’andamento dei fenomeni<br />

(culturali e più in generale sociali etc. in<br />

atto) e l’altro caratteristico per chi, a<br />

<strong>di</strong>fferente titolo, offre un contributo alla<br />

<strong>progettazione</strong> delle attrezzature. I loro<br />

interessi sono in<strong>di</strong>rizzati verso la soluzione<br />

<strong>di</strong> più problemi relativi alla pratica<br />

architettonica ed insieme attengono la<br />

sfera mentale umana.I passaggi successivi,<br />

secondo i quali l’itinerario conoscitivo<br />

è stato articolato, hanno riguardato<br />

oltre la definizione, consona ai campi<br />

investiti, del termine occasione, il caso<br />

specifico dei “luoghi atti a mostrare all’interno<br />

e all’esterno”. Dove i sostantivi<br />

non stanno ad in<strong>di</strong>care una contrapposizione<br />

tra le caratteristiche principali dei<br />

luoghi stessi, bensì <strong>di</strong>mostrano la necessaria<br />

complementarietà esistente tra i<br />

requisiti a questi richiesti: l’internità e<br />

l’esternità (espressi in altre parole).<br />

Sono dunque le possibilità del mostrare,<br />

<strong>di</strong> cui i progettisti e realizzatori vanno<br />

alla ricerca, a guidare i ragionamenti che<br />

da un lato in<strong>di</strong>rizzano le operazioni progettuali<br />

mentre dall’altro invitano a considerare<br />

“i requisiti generali ai quali le<br />

<strong>di</strong>verse zone urbane od anche singoli<br />

“punti” (cioè i no<strong>di</strong> del tessuto costruito)<br />

debbono rispondere affinché sia possibile<br />

rilevare le occasioni” come avevamo<br />

precisato nella stesura del progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca.<br />

Se il fine <strong>di</strong>chiarato è stato quello <strong>di</strong> ipotizzare<br />

nuove attrezzature per mostrare,<br />

dobbiamo <strong>di</strong>re a questo punto, che<br />

influenza maggiormente la loro <strong>progettazione</strong><br />

la considerazione in cui viene<br />

tenuto il rapporto <strong>di</strong>retto tra visitatore<br />

ed opera (qualunque sia la definizione<br />

che riusciamo a darne) tra questi e l’autore,<br />

che la formulazione <strong>di</strong> “nuove” teorie<br />

finalizzate a verificare la rispondenza<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio realizzato ai compiti che dovrebbe<br />

assolvere, secondo il parere<br />

espresso dalle singole competenze.<br />

Con ciò non inten<strong>di</strong>amo negare la loro<br />

influenza, bensì esaltarla nella giusta<br />

misura sì da poter porre, ogni volta, in<br />

rilievo il rapporto “spontaneo” corso tra<br />

spettatore ed artista tramite l’opera.<br />

architettura e<br />

luoghi<br />

Titolo della ricerca:<br />

La cultura del paesaggio in Italia dal 1950<br />

al 2000<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Agostini Elisabetta M. Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

19<br />

In relazione a quanto enunciato nella richiesta<br />

avanzata per l’anno 2005, si ritiene<br />

sia stata sviluppata la prima fase<br />

della ricerca consistente nell’analisi storico-critica<br />

del patrimonio figurativo, letterario<br />

ed architettonico del Novecento<br />

italiano riconducibile ad una significativa<br />

relazione con il paesaggio. L’analisi,<br />

attuata attraverso un’accurata indagine<br />

bibliografica, ha contribuito alla pubtualizzazione<br />

del criterio utile per la selezione<br />

delle architetture da indagare nella<br />

fase successiva.<br />

Quest’ultima interesserà la rilevazione <strong>di</strong><br />

caratteri <strong>di</strong> riferimento al paesaggio italiano<br />

nell’opera <strong>di</strong> alcuni autori i cui progetti<br />

si iscrivono all’interno del periodo<br />

storico <strong>di</strong> riferimento in<strong>di</strong>viduato (1950-<br />

2000).<br />

Nella traduzione in una sorta <strong>di</strong> “geografia”,<br />

ideale prima che fisica, il progetto <strong>di</strong><br />

architettura assume il paesaggio quale<br />

sostrato noetico per <strong>di</strong>venire consapevole<br />

“inquadratura” <strong>di</strong> un frammento <strong>di</strong> territorio<br />

conosciuto. Alcuni strumenti <strong>di</strong> definizione<br />

del progetto <strong>di</strong> architettura - lo<br />

stu<strong>di</strong>o della “sezione”, del modello <strong>di</strong> architettura,<br />

e della prospettiva - contribuiscono<br />

in maniera decisiva nell’affinamento<br />

della relazione tra lo spazio ed il<br />

paesaggio.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il ruolo della luce nel progetto <strong>di</strong> architettura<br />

contemporaneo<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Capanni Fabio Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bracar<strong>di</strong> Michela Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Marrocchi Clau<strong>di</strong>o Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Introduzione al problema scientifico<br />

La deriva alla quale pare sottoposto il<br />

progetto <strong>di</strong> architettura contemporaneo,<br />

2<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo

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