Credito - Regione Autonoma della Sardegna

un po’ tutti abbiamo, un prodotto
che si può sfruttare in maniera più
adeguata, magari con il contributo;
bisogna studiare proposte anche a
livello regionale per poter fare qualcosa
in tal senso.
Il ricambio generazionale, un
problema comune di tutta Italia:
anche qua si può creare qualcosa
con l’aiuto di tutti quei famosi tavoli
di cui parlavo.
In Sardegna si parla poco di
internazionalizzazione. La Regione
ha stanziato dei fondi su questo
tema, si dovrebbe andare a vedere
se sono stati articolati bene, se la
normativa era chiara, perchè sostanzialmente
sono rimasti inutilizzati.
Bisogna porre attenzione anche a
questo perché il mercato internazionale
può rappresentare un’alternativa
per le nostre imprese. Certo è difficile,
stiamo parlando di microimprese,
forse in questo la Regione
può dare una mano, però sicuramente
il mercato sardo è ristretto,
siamo 1.600.000 abitanti, dobbiamo
provare ad uscire dai nostri confini.
Noi siamo attivi in questo tentativo
offrendo addirittura i locali, presso
le nostri sedi all’estero, per organizzare
degli incontri con le controparti
commerciali per sviluppare dei
contatti con l’estero.
In ultimo, la finanza agevolata.
Qua mi richiamo ad una slide del
Professor De Lisa: soluzione di sistema
con ruolo di arbitro–regista dell’Amministrazione
Pubblica. L’Amministrazione
Pubblica può fare
l’arbitro, può attuare protocolli, patti,
può convocare dei tavoli. Si può
provare, insieme alla Regione, a formare
dei prodotti o, comunque, a
creare delle condizioni valide. Spesso,
le leggi agevolate non vengono
utilizzate dalle banche perché
comunque, a fronte di un progetto
creato con una Legge Regionale,
non vedono utilità a farlo o è troppo
rischioso per loro.
Sostanzialmente dico che c’è,
comunque, la necessità di coordinare
meglio l’attività tra le banche, le
associazioni di categoria, i consorzi
fidi, con la Pubblica Amministrazione.
Questa mi sembra una delle
ricette per poter andare avanti e
creare delle soluzioni che siano fruibili
dalle nostre imprese.
Grazie.
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