Credito - Regione Autonoma della Sardegna
Credito - Regione Autonoma della Sardegna
Credito - Regione Autonoma della Sardegna
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
A seguito delle numerose operazioni<br />
di fusione e acquisizione<br />
del controllo, dall’inizio degli anni<br />
’90 il numero di intermediari finanziari<br />
con sede nel Mezzogiorno si è<br />
dimezzato a 148.<br />
Nel 1990 al sud e nelle isole erano<br />
localizzate 313 banche, di cui 213<br />
casse rurali e artigiane (B.C.C.) con<br />
una quota di mercato dei prestiti pari<br />
al 41% di quelli complessivi nella<br />
regioni meridionali. Alla fine del<br />
2006, il numero di banche con sede<br />
nel Mezzogiorno era sceso a 148.<br />
Alle 110 banche di credito cooperativo<br />
si affiancavano altre 38<br />
banche, 19 delle quali facenti parte<br />
di gruppi con sede al centro-nord;<br />
escludendo queste ultime, la quota<br />
di mercato delle banche meridionali<br />
è dell’11%.<br />
Numerosi intermediari sono<br />
usciti dal mercato; soltanto 4 su 10<br />
delle nuove banche costituite nel<br />
Mezzogiorno sono riuscite a<br />
sopravvivere a fronte di 6 nel centro-nord.<br />
La fragilità del sistema produttivo<br />
meridionale rendevano e rendono<br />
tuttora difficile lo sviluppo di<br />
banche locali, come avviene in altre<br />
aree del paese.<br />
Per quanto riguarda la <strong>Sardegna</strong><br />
vengono ad essere confermati i<br />
cambiamenti su descritti, il numero<br />
delle banche insediate nella regione,<br />
nel 2006, è aumentato da 30 a<br />
32, con un ulteriore rafforzamento<br />
delle banche extraregionali.<br />
A questo aumento, unito a<br />
quello delle dipendenze bancarie,<br />
passate da 683 a 684, ha fatto<br />
riscontro un calo nel numero dei<br />
comuni serviti da almeno uno sportello<br />
(passati da 326 a 320).<br />
Alla fine del 2006, le banche<br />
regionali detenevano il 52,7% dei<br />
depositi (con un calo di quasi il 6%<br />
rispetto al 1998) ed il 38,9% dei prestiti<br />
alla clientela locale (con un<br />
calo del 10% rispetto alla fine degli<br />
anni ’90).<br />
Nonostante la condizione<br />
descritta, lo spostamento al centronord<br />
del baricentro proprietario<br />
delle banche e la profonda ristrutturazione<br />
del sistema creditizio,<br />
Banca d’Italia asserisce che tutto ciò<br />
non ha limitato, ma ha migliorato il<br />
sistema dell’offerta di prodotti bancari.<br />
In rapporto al PIL, il numero<br />
degli sportelli bancari al sud e nelle<br />
isole risulta pressoché in linea con<br />
quelle delle altre regioni.<br />
A contenere la domanda di servizi<br />
finanziari contribuisce il basso<br />
tasso di partecipazione ai mercati<br />
bancari delle famiglie del Mezzogiorno.<br />
In quest’area non dispongono<br />
di un conto di deposito bancario<br />
ben quattro famiglie su 10, a fronte<br />
di una su 10 nelle regioni settentrionali.<br />
È indicativa l’analisi fornita<br />
dalla Banca d’Italia, secondo cui circa<br />
la metà <strong>della</strong> maggiore crescita<br />
del credito nel Mezzogiorno è ascrivibile<br />
alla più forte domanda di fondi<br />
da parte delle imprese meridionali,<br />
a sua volta connesse con il minore<br />
sviluppo delle fonti interne di<br />
finanziamento.<br />
Vi concorre anche il calo di<br />
alcune forme di trasferimenti pubblici<br />
(nel biennio 2004, le erogazioni<br />
alle imprese del Mezzogiorno relative<br />
agli interventi agevolativi nazionali<br />
si sono ridotte di un terzo<br />
rispetto al biennio precedente),<br />
291