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Credito - Regione Autonoma della Sardegna

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RUOLO DEL CONFIDI UNITARIO DELLA COOPERAZIONE<br />

Riccardo Barbieri - Direttore Generale Fidicoop <strong>Sardegna</strong><br />

L’evoluzione da tempo in atto<br />

nel sistema bancario e finanziario,<br />

sia regolamentare (nuovo accordo<br />

di Basilea 2 sui requisiti patrimoniali<br />

delle banche, legge quadro sui<br />

Confidi n. 326 del 2003, istruzioni di<br />

Bankitalia e prossimo decreto MEF<br />

sui requisiti minimi per l’iscrizione<br />

dei Confidi all’art. 107 del TUB), che<br />

di mercato (aggregazioni bancarie),<br />

determina per il mondo dei Confidi<br />

uno spartiacque tra l’esperienza<br />

finora svolta e le nuove prospettive<br />

di attività. Per poter continuare a<br />

svolgere il fondamentale ruolo di<br />

trait d’union tra sistema bancario ed<br />

imprese, i Confidi sono chiamati ad<br />

intraprendere un veloce percorso di<br />

adeguamento dimensionale, patrimoniale<br />

ed organizzativo, che li collochi<br />

in una posizione di vantaggio<br />

competitivo nel sistema di rapporti<br />

che si sta determinando.<br />

Dinanzi agli oltre 1.000 Confidi<br />

presenti in Italia ed ai 37 censiti in<br />

<strong>Sardegna</strong>, le aggregazioni tra Confidi<br />

sono il primo passo da compiere<br />

nel percorso di potenziamento.<br />

La cooperazione regionale ha<br />

realizzato tra il 2005 ed il 2006, in<br />

<strong>Sardegna</strong>, la prima esperienza di<br />

aggregazione rispondente al nuovo<br />

scenario sopra delineato, con la<br />

fusione tra il Confidi <strong>della</strong> Legacoop<br />

(Coopfidi) e quello <strong>della</strong> Confcooperative<br />

(Consafi).<br />

Slide 2. L’aggregazione regionale.<br />

Nel dicembre 2006 è stato<br />

iscritto l’atto di fusione dei due<br />

Confidi regionali cooperativi (Consafi<br />

di Confcooperative e Coopfidi<br />

di Legacoop), con costituzione del<br />

Confidi unitario cooperativo Fidicoop<br />

<strong>Sardegna</strong>. Il progetto di aggregazione,<br />

avviato il 12 gennaio 2005,<br />

trae origine dai processi di cambiamento<br />

nel mercato bancario e nel<br />

suo sistema di regolamentazione.<br />

Tra essi, il nuovo accordo di Basilea<br />

2 sui requisiti patrimoniali delle<br />

banche, in particolare le recenti<br />

direttive 48 e 49/2006, prevedono il<br />

riconoscimento delle garanzie<br />

mutualistiche ai fini <strong>della</strong> mitigazione<br />

del rischio di credito. L’art. 13 del<br />

DL 269/2003, così come convertito<br />

nella legge 326/2003 (disciplina dei<br />

consorzi fidi), prevede che i Confidi<br />

si rafforzino dal punto di vista<br />

dimensionale, patrimoniale ed organizzativo.<br />

Esso individua un percorso<br />

di ristrutturazione ed adeguamento<br />

ai parametri patrimoniali ed<br />

economici utili ai fini dell’iscrizione<br />

all’elenco speciale degli intermediari<br />

finanziari, di cui all’art. 107 del<br />

Testo Unico Bancario. I requisiti<br />

minimi per tale iscrizione saranno<br />

fissati in un decreto del MEF di<br />

imminente pubblicazione.<br />

Gli elementi caratterizzanti dell’operazione.<br />

È stata una fusione propriamente<br />

detta, con costituzione di<br />

nuova società, ed in questo differisce<br />

dalla maggior parte delle operazioni<br />

aggregative che da alcuni anni<br />

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