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Credito - Regione Autonoma della Sardegna

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la creazione di fondi di controgaranzia,<br />

che rendano sempre più<br />

appetibile quella garanzia per gli<br />

operatori bancari, perché è perfettamente<br />

consapevole che essi sono<br />

nell’ambito dell’economia di mercato,<br />

nella quale non si può agire<br />

con forza, ma bisogna rendere il<br />

territorio più appetibile, o bisogna<br />

trovare linee di accordo, di impegno,<br />

di patto con operatori che<br />

lavorano sul territorio.<br />

Questa è l’economia di mercato.<br />

In conclusione, come noi tutti<br />

sappiamo ci troviamo di fronte a<br />

strutturali criticità del sistema finanziario<br />

sardo riconducibili alle strutturali<br />

criticità dell’economia reale. È<br />

necessario un mix di autoregolamentazione<br />

– cioè protocolli, patti,<br />

accordi e quant’altro – con forme di<br />

regolamentazione mirata, cioè di<br />

intervento pubblico laddove vi è un<br />

fallimento di mercato. Gli anglosassoni<br />

chiamano la finanza delle<br />

imprese in avvio “ finanza delle due<br />

effe”, cioè family e friends, che<br />

significa “Io trovo, al momento in<br />

cui avvio un’impresa, le risorse dalla<br />

famiglia e dagli amici”, per sottolineare<br />

il fatto che il livello del<br />

rischio non è sopportabile dal sistema<br />

bancario. In questi paesi dove le<br />

cose funzionano bene vi è un mix di<br />

autoregolamentazione, protocolli<br />

d’intesa e di regolamentazione, piani<br />

di sviluppo, settore garanzie e<br />

così via di seguito.<br />

È importante presidiare e utilizzare<br />

le risorse comunitarie che<br />

sono semplicemente dei canali<br />

aggiuntivi di risorse finanziarie.<br />

Non è tantissimo, però possono<br />

essere utili per avviare processi di<br />

finanziamento dell’innovazione tecnologica,<br />

oppure la costituzione di<br />

fondi di controgaranzia per il microcredito,<br />

o altro.<br />

Ultimo punto. Vi è un’ulteriore<br />

ricorrenza, come abbiamo visto: le<br />

politiche del credito sono ampiamente<br />

condivise. D’altronde questo è un<br />

principio obbligatorio in tutta la legislazione<br />

comunitaria. Non esce una<br />

direttiva se non passa attraverso un<br />

processo di consultazione pubblica e,<br />

quindi, di successiva calibratura.<br />

Questa è un’ulteriore ricorrenza che<br />

ritroviamo nell’ambito di questi processi<br />

di sviluppo.<br />

Oltre a queste conclusioni,<br />

ritengo che questo Seminario sia<br />

forse l’esempio più importante che<br />

abbiamo nel nostro territorio di iniziale<br />

condivisione e visto l’insieme<br />

dei partecipanti a queste due giornate<br />

di lavoro, il calibro, l’elevatezza,<br />

la varietà, l’ampiezza, i settori<br />

ricoperti, credo sarebbe bello, ma<br />

forse estremamente utile per la<br />

nostra <strong>Regione</strong>, non solo arrivare ad<br />

un Documento in cui vengono identificate<br />

le linee guida per la politica<br />

del credito, ma un vero e proprio<br />

programma d’azione condiviso dall’Amministrazione<br />

Pubblica.<br />

Grazie.<br />

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