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CIò CHE APPARE E CIò CHE È<br />
profeti e costruttori di armonia del mondo, del quale pure combattevano<br />
le brutture: tra gli esempi degli ultimi cento anni si possono citare<br />
Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta. Ma nella quotidianità<br />
odierna se ne possono annoverare moltissimi, donne, uomini e<br />
giovani che non saranno ricordati nei libri di storia o venerati sugli altari,<br />
ma che sono il tessuto connettivo della società.<br />
La relazione virtuosa con gli altri e con la comunità non può che essere<br />
una forma di carità, di amicizia, cioè il farsi prossimo secondo le proprie<br />
qualità e capacità senza infingimenti. Verità e amicizia sono inscindibili<br />
e la seconda, radicata nella prima, è il valore sociale più alto, quella<br />
indefinibile, poliedrica forma di condivisione del cammino umano, per la<br />
quale l’io si trasforma in un noi, inclusivo e tonificante di ogni persona.<br />
Essa scaturisce dalla ricerca della verità e dell’armonia e realizza le aspirazioni<br />
profonde dell’uomo. L’amicizia non ha neppure bisogno di costante<br />
consuetudine di vita, valica ogni lontananza e solitudine, genera reciprocità<br />
disinteressata. Oggi essa è una sfida di modernità, dal momento che si<br />
può essere amici veri tanto nella apparente separatezza del monaco, quanto<br />
nella tecnologica comunicazione multimediale.<br />
In tutte le componenti della virtù sopra ricordate vi è una nota di bellezza<br />
e un apporto alla pace e alla giustizia. Esse comunque vanno ricercate<br />
al più alto livello possibile e senza stancarsi, dato che essere virtuosi non<br />
è una condizione appagante e statica, ma un percorso da compiere verso il<br />
miglioramento. È insomma una sorta di tensione allo sviluppo, analoga a<br />
quella cui è continuamente chiamata, sul piano materiale, la società contemporanea.<br />
Se da tali considerazioni generali vogliamo scendere ad una specificazione<br />
concreta e storica, possiamo accennare al tema della virtù nella politica,<br />
sia per ciò che attiene ai politici veri e propri, sia per quanto riguarda<br />
ogni cittadino. In ambito sociale e politico il criterio della verità esige che<br />
nella formazione alla cittadinanza si promuova la capacità di utilizzare gli<br />
strumenti comunicativi e che coloro i quali intendono operare direttamente<br />
in politica presentino caratteristiche veritiere e virtuose nel sottoporre i<br />
loro progetti al vaglio dei cittadini. I programmi politici infatti non sono<br />
determinanti, se coloro che li propongono e si propongono come rappresentanti<br />
non sono persone autentiche ed affidabili, in quanto coerenti e<br />
capaci di aprire per primi il cammino delle realizzazioni delle promesse. Si<br />
afferma giustamente da parte di attenti osservatori che la discriminante tra<br />
le correnti politiche, a livello nazionale ed internazionale, è oggi la visione<br />
dell’uomo. Ma tale antropologia non esclude i proponenti, anzi li coinvolge<br />
personalmente in vista di un’etica civile che accomuna rappresentanti e<br />
rappresentati è così li indirizza verso il bene comune.<br />
Se la propaganda commerciale nasce due secoli or sono con la rivolu-<br />
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dialoghi n. 3 settembre 2007