You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
competenze cognitivo/scolastiche (batteria di test Woodcock-Johnson)<br />
e sociali/comportamentali (ai bambini sono state proposte cinque storie<br />
riferite a problemi sociali ad esempio: è il tuo turno per salire su<br />
un’altalena, un altro bambino se ne impossessa, tu come risolvi la questione?)<br />
selezionate in considerazione dell’importanza per la vita futura<br />
del bambino, e non per analizzare, come si legge nell’articolo, specifici<br />
effetti attesi dall’educazione montessoriana.<br />
Per i bambini di 5 anni le differenze più significative, a favore del<br />
gruppo Montessori, sono state registrate tramite test che misurano:<br />
riconoscimento di lettere e parole, abilità matematiche ed esecutive.<br />
Risultati ancora più sorprendenti si sono avuti nei test riguardanti<br />
socialità e capacità relazionali: il raffronto è in favore del gruppo<br />
Montessori nella misura del 43 per cento rispetto al 18 per cento. I<br />
bambini del gruppo Montessori hanno fatto riferimento alla giustizia e<br />
all’equità per convincere l’altro bambino a non monopolizzare l’oggetto<br />
(l’altalena dell’esempio).<br />
Per i ragazzi di 12 anni le performance sono state pressoché uguali in<br />
materia di spelling e di grammatica, ma gli elaborati differivano di<br />
molto – sempre a vantaggio del gruppo Montessori – per la creatività,<br />
per l’utilizzo di strutture sintattiche significativamente più complesse,<br />
per un senso più sviluppato dell’appartenenza sociale.<br />
La ricerca di Benelli e Moè prende in esame gli effetti dell’educazione<br />
montessoriana sullo stile attributivo, ossia la capacità di riflettere<br />
sulle possibili cause degli eventi, positivi o negativi, che coinvolgono le<br />
persone, e sulla competenza definitoria, quale abilità linguistico-comunicativa<br />
e indice dello sviluppo concettuale e del pensiero. Nella ricerca<br />
sono coinvolti 40 bambini di una scuola Montessori – di cui 20 del<br />
secondo anno della scuola dell’infanzia e 20 del secondo anno della<br />
scuola primaria – e 40 di una scuola tradizionale suddivisi in egual<br />
modo. Le due scuole sono collocate nel medesimo contesto socio-culturale,<br />
in una grande città del Nord Italia.<br />
Per quanto riguarda la misurazione dello stile attributivo 2 , ogni<br />
bambino è stato invitato a scegliere due possibili ragioni su cinque<br />
(impegno, abilità, caratteristiche del compito, fortuna, aiuto e, rispettivamente,<br />
mancanza di queste) per spiegare il successo o l’insuccesso in<br />
24 ipotetiche situazioni di apprendimento. Per la prova relativa alla<br />
competenza definitoria, è stata utilizzata una lista di 20 parole-stimolo<br />
astratte: 10 si riferiscono a termini attributivi o comunque descriventi<br />
caratteristiche psicologiche (aiuto, capacità, bravura, impegno, testardaggine,<br />
responsabilità, caso, sforzo, abilità, facilità), le restanti 10 a<br />
termini di vario contenuto (danno, sonno, turno, prova, canto, furto,<br />
forza, festa, parte).<br />
E&I<br />
PAOLA TRABALZINI<br />
dialoghi n. 3 settembre 2007<br />
71