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Sui sentieri delle ombre - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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4<br />

Presentazione<br />

L<br />

a mostra, che qui si presenta, costituisce un’ulteriore importante tappa di approfondimento<br />

nel progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico di<br />

San Giovanni in Persiceto intrapreso dalla Soprintendenza <strong>per</strong> i <strong>Beni</strong> Archeologici<br />

dell’Emilia Romagna in collaborazione con le Amministrazioni locali. A pochi anni<br />

dalla sua istituzione, il Museo Archeologico Ambientale si è validamente strutturato<br />

con una sua specifica direzione ed un gruppo di lavoro, composto da studiosi, volontari<br />

e appassionati, che sono diventati un irrinunciabile punto di riferimento e collaborazione<br />

<strong>per</strong> le attività di tutela ma anche scientifiche e di valorizzazione della<br />

Soprintendenza nel territorio.<br />

Se in questi ultimissimi anni il museo si è impegnato sistematicamente a collaborare<br />

alla tutela archeologica del territorio, con tempestive segnalazioni alla Soprintendenza<br />

e generosa disponibilità nei primi urgenti lavori di recu<strong>per</strong>o in caso di ritrovamenti<br />

fortuiti, già l’episodio della sco<strong>per</strong>ta <strong>delle</strong> tombe di Via Imbiani ha comunque rappresentato<br />

uno degli antecedenti più significativi di quanto poi sarebbe stato codificato.<br />

Infatti l’attenta o<strong>per</strong>azione di monitoraggio dei vari lavori sul territorio, soprattutto<br />

nelle aree considerate ad alto potenziale archeologico, ha consentito al <strong>per</strong>sonale del<br />

museo nel giugno del 2004 di segnalare alla Soprintendenza e, in stretta collaborazione<br />

con essa, sottrarre a certa distruzione, le tre sepolture villanoviane che ora, restaurate<br />

e ricomposte, vengono presentate al pubblico.<br />

Queste tre sepolture potrebbero rappresentare solo una parte di una più vasta necropoli,<br />

della quale si attende di poter sondare eventuali più vasti limiti. L’esposizione<br />

che oggi si va ad offrire al pubblico rappresenta comunque il prodotto di uno di quei<br />

felici casi di collaborazione fra Enti e Istituzioni, che ha portato alla realizzazione di<br />

un vero e proprio <strong>per</strong>corso ideale di progetto archeologico che, attraverso varie tappe,<br />

partendo dalla tutela e conservazione, dovrebbe portare alla valorizzazione.<br />

Tante le forze che vi hanno contribuito: la stretta collaborazione fra museo e Soprintendenza<br />

che, assumendo su di sé la direzione scientifica dell’o<strong>per</strong>azione, ha potuto<br />

contare sul <strong>per</strong>sonale del museo <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>azioni di recu<strong>per</strong>o <strong>delle</strong> tombe e<br />

soprattutto <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>azioni di microscavo, restauro e documentazione della ceramica,<br />

che hanno costituito, sotto il coordinamento del <strong>per</strong>sonale della Soprintendenza,<br />

un’ottima es<strong>per</strong>ienza professionale <strong>per</strong> un gruppo di giovani archeologi-restauratori<br />

che si sta formando presso il museo.<br />

Se tutte le o<strong>per</strong>azioni più complesse, come il restauro dei bronzi, sono state eseguite

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