Sui sentieri delle ombre - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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In stretta relazione con il segmento più antico dell’abitato, la necropoli di Scuole<br />
Medie contava una cinquantina di tombe ad incinerazione, in parte ravvicinate fra<br />
loro a rappresentare gruppi parentali, che si collocano fra il IX e l’VIII sec. a.C., documentando<br />
l’antichità del popolamento di questa porzione della pianura bolognese<br />
e il progredire <strong>delle</strong> strutture sociali puntualmente riflesso nella composizione dei corredi.<br />
Museo della Preistoria “Luigi Donini” - S. Lazzaro di Savena<br />
Introdotto dalla ricostruzione a grandezza naturale di una capanna a struttura lignea<br />
con tetto a quattro spioventi, dotata <strong>delle</strong> relative suppellettili di uso domestico, il settore<br />
dedicato alla prima età del Ferro è in larga parte riservato alle testimonianze funerarie<br />
della necropoli ubicata dietro la chiesa sanlazzarese di Santa Maria <strong>delle</strong> Caselle,<br />
ultimo lembo residuo del celebre sepolcreto di Villanova, scavato dal Gozzadini. In<br />
prossimità del casello autostradale S. Lazzaro-Bologna, una parte dell’area cimiteriale<br />
non raggiunta dalle indagini dello studioso ha restituito nel 1988 una quarantina di<br />
tombe, databili <strong>per</strong> lo più al VII sec. a.C.<br />
Fra i corredi, veri e propri “manifesti programmatici” finalizzati al tramando ai posteri<br />
di numerose informazioni sul defunto, specie quelle volte a sottolinearne il benessere<br />
economico e il prestigio politico e <strong>per</strong>sonale goduto, la suppellettile della<br />
tomba n. 25, con la sua fastosità e l’altissimo numero di oggetti (ben 104 pezzi!), restituisce<br />
la memoria di una facoltosa dama locale di elevato lignaggio. Colpiscono la<br />
copiosità e l’assortimento degli ornamenti <strong>per</strong>sonali e dei beni di lusso. La parure di<br />
gioielli conta, ad esempio, più di<br />
trenta fibule, diverse <strong>per</strong> forma e<br />
materiale. Un posto di rilievo meritano<br />
gli attrezzi <strong>per</strong> la filatura. Per la<br />
sua preziosità si distingue in particolare<br />
una conocchia con il fusto rivestito<br />
da elementi in osso decorati.<br />
Simili manufatti alludono all’arte<br />
della filatura e alla sorveglianza dei<br />
lavori femminili che la “padrona di<br />
casa” esercitava in quanto appartenente<br />
alla classe sociale più elevata.<br />
Alla stessa funzione sono certamente<br />
collegati due tintinnabuli, con<br />
il relativo mazzuolo, utensili spesso<br />
inseriti nelle sepolture femminili:<br />
76<br />
S. Lazzaro di Savena, Museo della Preistoria “Luigi<br />
Donini”: anforetta con ornati a stampiglia dalla necropoli<br />
di Caselle di S. Lazzaro (da banche-dati e iconoteche<br />
dell'IBC Regione Emilia Romagna).