Sui sentieri delle ombre - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Il rituale<br />
<strong>Sui</strong> <strong>sentieri</strong> <strong>delle</strong> <strong>ombre</strong><br />
il risultato della combustione della pira caratterizzato da una altissima presenza di carbone<br />
di legna; in questa parte potevano essere contenuti ulteriori resti del defunto<br />
non selezionati e parti di oggetti di corredo disposti sulla pira al momento del rogo.<br />
Si procedeva quindi alla deposizione all’interno della tomba dell’urna cineraria;<br />
anche la posizione del biconico doveva avvenire in modo non casuale: infatti, nelle<br />
tre tombe rinvenute presso via Imbiani, i vasi cinerari sono sempre deposti presso il<br />
lato corto orientale <strong>delle</strong> fosse.<br />
Durante o immediatamente a seguire l’inserimento dell’urna cineraria veniva deposto<br />
il corredo. Era costituito da oggetti di vario tipo, di uso quotidiano o di valore<br />
simbolico: dalle serie di recipienti in ceramica, parzialmente utilizzati <strong>per</strong> la libagione<br />
funebre, di qualità e raffinatezza molto varia con esemplari decorati anche in maniera<br />
molto accurata, ad oggetti in bronzo (fibule, spilloni, rasoi, ganci, morsi e finimenti<br />
da cavallo), ad elementi in corno di cervo lavorato.<br />
Un’altra pratica riscontrabile nelle sepolture villanoviane è la defunzionalizzazione<br />
intenzionale di alcuni oggetti del corredo. Molto frequente è la rimozione di un’ansa<br />
del vaso cinerario biconico: questa o<strong>per</strong>azione pare trovare conferma nell’urna della<br />
tomba 1B (l’unica recu<strong>per</strong>ata <strong>per</strong> intero) in cui una sola ansa è conservata, mentre l’altra<br />
è assente e non è stata ritrovata. La rottura intenzionale veniva applicata anche agli<br />
oggetti in bronzo: uno dei due morsi equini in bronzo, ritrovati all’interno del vaso<br />
cinerario della tomba 1B, manca di una estremità di un tirante, non ritrovata.<br />
Nelle tombe di via Imbiani erano presenti recipienti (piccole sco<strong>delle</strong>) che ben si<br />
potevano prestare al consumo di bevande; in particolare, all’interno della tomba 2, è<br />
stata ritrovata in frammenti<br />
dis<strong>per</strong>si nella<br />
terra di rogo una piccola<br />
scodella (ora ricomposta)<br />
adatta<br />
all’uso potorio che<br />
presentava evidenti e<br />
nette variazioni di colore<br />
della ceramica<br />
causate da una disomogenea<br />
riesposizione<br />
ad un alto<br />
calore. Potrebbe essere<br />
il segno di un utilizzo<br />
<strong>per</strong> libagione od<br />
offerta funebre effettuata<br />
al<br />
Ricostruzione grafica 3D della tomba 2.<br />
momento<br />
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