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Arcobaleno 02/2004

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Cronaca di un passaggio<br />

Chi se lo sarebbe aspettato che questi quattro ragazzi avrebbero affrontato<br />

insieme tutte le tappe del lungo cammino per arrivare a diventare un<br />

cavaliere… eppure ci siamo arrivati portando dietro rabbia, tante grida e<br />

molto rumore, non abbiamo ancora perso l’infantile voglia di litigare per un<br />

nonnulla, e questo ci ha distinto tra molti. Il nostro essere spensierati, incoerenti<br />

e soprattutto non curanti di nulla ci ha fatto arrivare qui nonostante tutto,<br />

preparati e consapevoli dello essere scaut.<br />

Tutto è cominciato una giornata d’inverno, partita con qualche litigata, seguita<br />

da tanti giochi di forza in cui non sono mancate cadute e risate, come al<br />

nostro solito. Ancora nel reparto, noi, sapevamo che sarebbe successo quello<br />

che aspettavamo da tanto. Dopo una bella partita di calcio per far rilassare<br />

un po’ i nostri maschi siamo stati divisi dall’altra parte del reparto.<br />

Tutti felici capimmo e ce ne andammo guidati dal nostro caporeparto, che ci<br />

accompagnò in una deliziosa capanna sulla spiaggia, tanto deliziosa che un<br />

topo gli si era affezionato e tranquillo girovagava lì in mezzo.<br />

Ad aspettarci trovammo lui, il Capo Compagnia che uno ad uno, dopo le dovute<br />

raccomandazioni entrammo nel nostro “castello” per uscirne subito dopo ad<br />

affrontare la prima prova di compagnia.<br />

Il Capo Compagnia fu molto vago e ci disse di<br />

seguire il sentiero e di trovare un pezzo della compagnia.<br />

In fila indiana,partimmo. Dopo un po’ di strada<br />

incontrammo varie salite e piccole stradine ma noi<br />

dovevamo seguire il sentiero, bloccati da un muro<br />

decidemmo di provare strade secondarie imbattendoci<br />

in un vecchio contadino che non so quante<br />

ce ne disse per aver pestato le sue coltivazioni.<br />

Insomma dovemmo aspettare l’aiuto di alcuni della<br />

compagnia che, anche se non esplicitamente, ci fecero capire che dovevamo<br />

tornare indietro e trovammo il distintivo di compagnia tra i rami di un albero e<br />

come programmato tornammo al castello o a quella cosa che un po’ gli assomigliava.<br />

Ma nessuno arrivò e così giocammo un po’ in spiaggia ma fummo<br />

richiamati e ci avviammo verso la nostra tavola rotonda part-time.<br />

Ci fu staccato il distintivo di reparto con la solita delicatezza del nostro capo e<br />

dopo aver discusso sullo scopo della compagnia, dopo aver messo in chiaro<br />

alcune cose dopo aver assistito ad un meraviglioso botta e risposta di alcuni<br />

dei nostri, non facciamo nomi (Stefania Pasquale Katia e Alfonso) stanchi e<br />

con tanta voglia di andare a casa a riflettere su ciò che c’era accaduto e<br />

aggiungo con tanta voglia di lavarsi e di uscire all’istante… andammo alla fatidica<br />

ammaina bandiera.<br />

Aggiornati tutti delle novità il commissario disse: “dieci elementi del reparto<br />

sono passati in compagnia… fate un passo avanti”. Tutti tirati seguimmo l’ordine<br />

e almeno io fui davvero felice. Dopo aver recitato il fantastico grido di<br />

compagnia (che forse era l’unica cosa che aspettavamo) e concessa la libertà<br />

ci congedammo e a me non rimane che dirvi… alla prossima.<br />

Stefania Compagnia Excalibur, Sez. Cirò Marina<br />

VOGLIA DI STRADA 19

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