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Cronaca di un passaggio<br />
Chi se lo sarebbe aspettato che questi quattro ragazzi avrebbero affrontato<br />
insieme tutte le tappe del lungo cammino per arrivare a diventare un<br />
cavaliere… eppure ci siamo arrivati portando dietro rabbia, tante grida e<br />
molto rumore, non abbiamo ancora perso l’infantile voglia di litigare per un<br />
nonnulla, e questo ci ha distinto tra molti. Il nostro essere spensierati, incoerenti<br />
e soprattutto non curanti di nulla ci ha fatto arrivare qui nonostante tutto,<br />
preparati e consapevoli dello essere scaut.<br />
Tutto è cominciato una giornata d’inverno, partita con qualche litigata, seguita<br />
da tanti giochi di forza in cui non sono mancate cadute e risate, come al<br />
nostro solito. Ancora nel reparto, noi, sapevamo che sarebbe successo quello<br />
che aspettavamo da tanto. Dopo una bella partita di calcio per far rilassare<br />
un po’ i nostri maschi siamo stati divisi dall’altra parte del reparto.<br />
Tutti felici capimmo e ce ne andammo guidati dal nostro caporeparto, che ci<br />
accompagnò in una deliziosa capanna sulla spiaggia, tanto deliziosa che un<br />
topo gli si era affezionato e tranquillo girovagava lì in mezzo.<br />
Ad aspettarci trovammo lui, il Capo Compagnia che uno ad uno, dopo le dovute<br />
raccomandazioni entrammo nel nostro “castello” per uscirne subito dopo ad<br />
affrontare la prima prova di compagnia.<br />
Il Capo Compagnia fu molto vago e ci disse di<br />
seguire il sentiero e di trovare un pezzo della compagnia.<br />
In fila indiana,partimmo. Dopo un po’ di strada<br />
incontrammo varie salite e piccole stradine ma noi<br />
dovevamo seguire il sentiero, bloccati da un muro<br />
decidemmo di provare strade secondarie imbattendoci<br />
in un vecchio contadino che non so quante<br />
ce ne disse per aver pestato le sue coltivazioni.<br />
Insomma dovemmo aspettare l’aiuto di alcuni della<br />
compagnia che, anche se non esplicitamente, ci fecero capire che dovevamo<br />
tornare indietro e trovammo il distintivo di compagnia tra i rami di un albero e<br />
come programmato tornammo al castello o a quella cosa che un po’ gli assomigliava.<br />
Ma nessuno arrivò e così giocammo un po’ in spiaggia ma fummo<br />
richiamati e ci avviammo verso la nostra tavola rotonda part-time.<br />
Ci fu staccato il distintivo di reparto con la solita delicatezza del nostro capo e<br />
dopo aver discusso sullo scopo della compagnia, dopo aver messo in chiaro<br />
alcune cose dopo aver assistito ad un meraviglioso botta e risposta di alcuni<br />
dei nostri, non facciamo nomi (Stefania Pasquale Katia e Alfonso) stanchi e<br />
con tanta voglia di andare a casa a riflettere su ciò che c’era accaduto e<br />
aggiungo con tanta voglia di lavarsi e di uscire all’istante… andammo alla fatidica<br />
ammaina bandiera.<br />
Aggiornati tutti delle novità il commissario disse: “dieci elementi del reparto<br />
sono passati in compagnia… fate un passo avanti”. Tutti tirati seguimmo l’ordine<br />
e almeno io fui davvero felice. Dopo aver recitato il fantastico grido di<br />
compagnia (che forse era l’unica cosa che aspettavamo) e concessa la libertà<br />
ci congedammo e a me non rimane che dirvi… alla prossima.<br />
Stefania Compagnia Excalibur, Sez. Cirò Marina<br />
VOGLIA DI STRADA 19