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Capitani coraggiosi<br />
Domenica 18 gennaio, tre coraggiosi membri del quadrato<br />
Dioscuri della sezione Cirò, hanno deciso di mettere<br />
in pratica gli insegnamenti teorici di vela, iniziati lo<br />
stesso mese e tenuti da Vincenzo Ippolito (si spera, futuro<br />
scaut), e sfidare l’infinito mare.<br />
Così, in una splendida mattina di sole, Maria Giovanna, Silvia<br />
ed io, novelli “Capitani coraggiosi”, siamo salpati dal porto<br />
di Cirò Marina a bordo di una meravigliosa barca a vela<br />
chiamata “Sole di Giada” speranzose di passare una giornata<br />
memorabile. Ed una giornata memorabile, in effetti, lo<br />
è stata…<br />
Con noi sono salpati, oltre che Vincenzo (proprietario del “veliero” , come lo chiamava<br />
Maria Giovanna), altri due velisti: Michele e Rita (soprannominati dall’equipaggio<br />
Will e Grace).<br />
Dopo le prime manovre per uscire dal porto (in cui noi tre abbiamo avuto un ruolo<br />
fondamentale…), ci siamo accomodate nel pozzetto (l’angolo esterno della<br />
barca in cui ci si siede) e ci siamo messe a scherzare ed a tenere ferma Maria<br />
Giovanna che continuava a gridare “Voglio andare sempre più lontano da Cirò!”.<br />
Arrivata ormai l’ora di pranzo, ci siamo ancorati e abbiamo cominciato a mangiare<br />
come delle “fameliche”. Sarà stata l’aria del mare…o forse la sensazione<br />
che quello sarebbe stato il nostro ultimo pasto!<br />
Infatti, poco dopo, ci siamo rese conto che la bellissima giornata stava pian piano<br />
scomparendo lasciando spazio a un pomeriggio abbastanza “nero”.<br />
Così, ripresa la rotta verso il porto, noi tre abbiamo preferito stare sottocoperta e<br />
lasciare spazio per le manovre ai tre velisti professionisti soprattutto perché le<br />
condizioni atmosferiche peggioravano sempre di più. L’avessimo mai fatto! Il<br />
mare si faceva sempre più mosso e pericoloso e la barca si inclinava spaventosamente:<br />
mentre Silvia ed io stavamo sedute aggrappandoci a tutto ciò che era<br />
possibile, Maria Giovanna cadeva in continuazione seguendo le oscillazioni dell’imbarcazione!<br />
Naturalmente, da brave sorelle scaut, noi due siamo scoppiate a<br />
ridere e l’abbiamo lasciata per terra! Le risate però sono finite presto: poco<br />
dopo,infatti, la nostra “temeraria” si è chiusa in bagno a vomitare da vero “lupo di<br />
mare”, mentre noi ancora superstiti avevamo stampata in viso la stessa espressione<br />
dei naufraghi del Titanic! Di conseguenza ci siamo nuovamente accomodate<br />
nel pozzetto mentre tenevamo ferma Maria Giovanna che continuava a gridare<br />
“Voglio tornare a Cirò!!!” ed altre poco gradevoli espressioni nei confronti<br />
della sottoscritta che al, contrario di lei, stava benissimo e giunti in prossimità del<br />
porto la nostra ormai “sirenetta” si è anche improvvisata vedetta gridando “Terra!Terra!”.<br />
Arrivate sulla terraferma, c’era ad accoglierci il nostro capo quadrato Oscare<br />
curioso di sapere come era andato il nostro viaggio.<br />
Beh, non sono state necessarie parole per spiegarlo…bastava guardare la faccia<br />
di Maria Giovanna mentre cercava di baciare per terra!<br />
Che dire di questa “meravigliosa” giornata? Che per “qualcuno” (ogni riferimento<br />
a persone realmente presenti quel giorno è puramente casuale) non è stata poi<br />
così meravigliosa, ma per chi, come me, è riuscita a godersi la maestosa bellezza<br />
del mare è stata un’ esperienza fantastica da ripetere al più presto!<br />
Buon Vento, Alessandra Rocca, quadrato Dioscuri sez. Cirò.<br />
BUON VENTO 25