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1 Sintesi dei risultati emersi - Indire

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finalità di tipo statistico, e tutte si rifanno agli standard internazionali<br />

predisposti per la catalogazione delle professioni.<br />

In particolare, i sistemi attualmente in uso fanno riferimento, con gradi<br />

diversi di libertà e adattamento, all’International Standard Classification<br />

of Occupations cioè allo standard internazionale elaborato a fine anni<br />

'80 e noto come ISCO-88 1 , sviluppato dall’International Labour<br />

Organization (ILO).<br />

Queste classificazioni di base, estendendone e forse in alcuni casi<br />

forzandone il campo di applicazione, sono state impiegate anche per<br />

descrivere e rappresentare l’universo delle professioni che si esprime<br />

nel mondo del lavoro e nel mercato del lavoro.<br />

E non vi è dubbio che questa estensione sia risultata accettabile entro<br />

un orizzonte dove gli scenari del lavoro risultavano nel complesso<br />

stabili e durevoli.<br />

Accanto a questo orientamento delle classificazioni sulle professioni<br />

per fini prevalentemente statistici, che possiamo considerare in un<br />

certo senso d’obbligo, esistono all’interno <strong>dei</strong> paesi esaminati approcci<br />

e metodi di catalogazione che rappresentano l’universo delle<br />

professioni con visioni più specifiche e mirate.<br />

Le stesse tematiche multiple e complesse che percorrono il mercato<br />

del lavoro hanno fatto da humus naturale alla maturazione di proposte<br />

classificatorie differenziate.<br />

Innanzitutto, e storicamente, è stato il mondo della formazione il più<br />

sensibile e interessato a dotarsi di sistemi di classificazione con<br />

declaratorie per le diverse professioni più confacenti alle proprie<br />

specifiche esigenze e interessi di intervento. Per le finalità formative<br />

servivano soprattutto classificazioni e rappresentazioni dettagliate <strong>dei</strong><br />

“contenuti professionali”, su cui l’attività formativa va a costruire il suo<br />

intervento.<br />

In Germania in particolare si è data rilevanza ai sistemi di<br />

classificazione orientati alla formazione. Il BIBB – BundesInstitut fur<br />

BerufsBildung gioca un ruolo importante, assieme a imprenditori e<br />

sindacati, nel definire il contenuto <strong>dei</strong> nuovi curricula da adottare per<br />

assecondare le richieste del mercato. In un certo senso in Germania il<br />

sistema di classificazione delle figure professionali è modellato sul<br />

sistema formativo.<br />

Anche in Spagna si incontra un “Catalogo” delle qualifiche formative<br />

che si affianca ad altri sistemi di classificazione delle professioni in uso<br />

in quel Paese.<br />

1 Si veda EUROSTAT, Inventory of international statistical classification, Methods and<br />

Nomenclatures, Eurostat, 1999 edition. Accanto alla classificazione ISCO-88 si trova<br />

anche la ISCO-88(COM), sviluppata dalla Commissione EU come implementazione<br />

della classificazione originaria nel campo <strong>dei</strong> censimenti e delle codifiche in sede di<br />

ricerca.<br />

IRSO 444<br />

sezione D.doc – settembre 2000

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