SPECIALE Trasporto e riduzione CO2 - Corrente - Gse
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Gioie e dolori delle rinnovabili<br />
Se è vero che una ricetta definitiva a queste spinose tematiche<br />
non esiste, è altrettanto certo che la direzione intrapresa<br />
dall’Italia verso una decarbonizzazione del settore elettrico<br />
in linea con i principi europei, oltre a trovare conforto nella<br />
nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN), è stata ben<br />
accolta dalla maggior parte degli operatori. Si tratta di “una<br />
scelta per le generazioni future, sostenuta doverosamente<br />
dai sussidi, altrimenti nessun produttore avrebbe perseguito<br />
questa strada”, spiega il Professor Chiesa, aggiungendo che<br />
l’ingresso delle Fer nel nostro sistema ha prodotto il primo<br />
effetto benefico nel “taglio del Pun, di circa il 20%, nelle ore<br />
di picco dalle 11 alle 13, proprio quando il kWh costava di più<br />
per via della maggiore richiesta”. Effetti sulle bollette, però,<br />
non se ne vedono. “Ciò è dovuto - prosegue Chiesa - al fatto<br />
che l’ingente mole di energia da Fer, unita al calo dei consumi,<br />
ha creato problemi ai cicli combinati i quali, non riuscendo più<br />
a rientrare dei loro investimenti, hanno iniziato, come emerso<br />
nelle audizioni del Governo e dell’Autorità per l’energia, a<br />
ripianare i costi del kWh nelle ore serali, quando il mercato<br />
è ristretto, recuperando quello che si è perso di giorno”. Il<br />
risultato è stato uno sconquasso della tariffa bioraria, con un<br />
prezzo che ormai di sera è quasi identico a quello del giorno.<br />
Dunque, una domanda sulla produzione da fonti rinnovabili,<br />
che alla fine del 2012 potrebbe superare gli 88 TWh (con<br />
una potenza fotovoltaica a 17 GW ed eolica a 7,5) è lecito<br />
porsela. “Se parliamo di costo di <strong>CO2</strong> evitata con il fotovoltaico<br />
siamo sui 1.000 euro per tonnellata, quando il prezzo di una<br />
tonnellata di <strong>CO2</strong> sul mercato è di 7 euro”, ammonisce Davide<br />
Tabarelli, aggiungendo però che “il nuovo record di rinnovabili<br />
sarà quest’anno di 27 milioni di tonnellate equivalenti<br />
petrolio, che è un raddoppio in dieci anni: questo è positivo,<br />
perché ci consente di risparmiare circa 10 milioni di tonnellate<br />
equivalenti petrolio di fonti fossili pari a 8 miliardi di euro<br />
risparmiati sull’importazione di combustibili fossili”.<br />
Indipendenza energetica<br />
dall’Italia<br />
Le Fer, dunque, aiutano l’Italia nel cammino verso<br />
l’indipendenza energetica, grazie al risparmio sulle<br />
importazioni, che però - specialmente da Russia e Algeria<br />
- restano ancora alte. Ed è proprio questo uno dei punti – per<br />
Tabarelli il più importante – che va ad incidere sulla mancanza<br />
di concorrenza e quindi sul costo delle bollette.<br />
In Italia, spiega l’economista, non si è mai posto mano al<br />
grande problema del mercato elettrico e cioè alla volatilità del<br />
prezzo delle materie prime, in particolare a quello del barile di<br />
petrolio. Quando siamo partiti con le liberalizzazioni nel 1999<br />
avevamo molto olio combustibile, ora invece andiamo a gas,<br />
il cui prezzo è legato a quello del barile”. E la speculazione fa<br />
il resto: “un barile di petrolio costa al produttore al massimo<br />
15 dollari, ma viene scambiato sul mercato a 100”. A fare<br />
eco al Presidente di Nomisma Energia, è Carlo Rienzi, per il<br />
quale “l’aumento abnorme delle quotazioni internazionali<br />
del petrolio ha ripercussioni dirette sulle bollette del nostro<br />
paese, con aggiornamenti costanti delle tariffe al rialzo.<br />
E spesso si dimentica che tali rincari hanno un peso fortissimo<br />
sui bilanci delle famiglie numerose o dei nuclei a reddito<br />
medio-basso”.<br />
Smart-Grid, accumuli e<br />
autoconsumo<br />
Alla luce di quanto detto, è necessario chiedersi come<br />
sfruttare al meglio questa ingente quantità di energia da<br />
fonti rinnovabili, per ridurre la dipendenza energetica<br />
dell’Italia e il costo delle bollette, senza gravare sugli equilibri<br />
della rete. In particolare, sul tema degli sbilanciamenti gli<br />
esperti si dividono tra sostenitori degli accumuli (tramite<br />
batterie o pompaggi) e coloro i quali invece insistono sulla<br />
necessità di rivedere la rete elettrica, puntando sulle smartgrid.<br />
Chiesa, su questo tema, elabora una terza proposta,<br />
molto cara all’economista Jeremy Rifkin. “Bisognerà capire<br />
se queste fonti saranno in grado di raggiungere presto la<br />
grid-parity, anche se il fotovoltaico ha già dimostrato che una<br />
<strong>riduzione</strong> fortissima dei costi è possibile”, spiega il Direttore<br />
dell’Energy&Strategy Group del Politecnico, aggiungendo<br />
che “una delle proposte più valide per risolvere il tema<br />
degli sbilanciamenti è quella dell’autoconsumo da parte<br />
di una ristretta comunità o tramite impianti asserviti a siti<br />
produttivi e realizzati su terreni industriali con relativa<br />
alimentazione”. Rendendo l’utente un produttore di energia<br />
autonomo, “l’impatto sulla rete sarà minimo, perché quasi<br />
il 100% dell’energia rinnovabile prodotta sarà consumata<br />
e la quantità che finirà in rete sarà talmente bassa, da non<br />
intaccare gli equilibri della rete stessa”. Insomma, il passaggio<br />
alla generazione distribuita potrebbe aiutare. Ma anche<br />
dal punto di vista dell’indipendenza? Per Chiesa da sola<br />
non basterebbe: “Il giusto mix di efficienza energetica, Fer<br />
elettriche e termiche dovrebbe aiutare ad abbassare il costo<br />
della bolletta energetica e quindi della dipendenza del Paese<br />
dall’estero, che passerebbe dall’attuale 84% all’obiettivo<br />
indicato dalla SEN del 67%. Il traguardo al 2020”, ricorda<br />
Chiesa, “è che si arrivi ad una produzione elettrica da Fer<br />
di 130/140 TWh, che sarebbe un bel risultato in termini di<br />
<strong>riduzione</strong> delle importazioni di materie prime”. Sul tema<br />
dell’indipendenza Tabarelli è molto più cauto e ritiene, invece,<br />
che “puntare sulle reti intelligenti e sugli accumuli tramite<br />
batterie o pompaggi, non solo potrebbe risolvere i problemi<br />
di squilibrio, ma favorire lo sviluppo della ricerca e di nuove<br />
opportunità di business, quindi di nuova occupazione”.<br />
Prezzo del'elettricità per uso domestico (tasse incluse)<br />
Prezzo medio per 100 kWh secondo semestre 2011<br />
moneta corrente in euro in PPA*<br />
cambio dei prezzi 2° semestre<br />
2011 2° semestre 2010 in %<br />
EU27 - 18.4p 18.4p 6.3p<br />
Euro area 19.3p 19.3p - 6.2p<br />
Belgio 21.2 21.2 18.7 7.3<br />
Bulgaria 17.1 8.7 18.8 5.4<br />
Repubblica Ceca 364.0 14.7 19.9 5.2<br />
Danimarca 221.5 29.8 21.8 9.8<br />
Germania 25.3 25.3 24.2 3.8<br />
Estonia 10.4 10.4 15.0 3.8<br />
Irlanda 20.9 20.9 19.1 11.3<br />
Grecia 12.4 12.4 13.5 2.2<br />
Spagna 20.9 20.9 22.4 12.8<br />
Francia 14.2 14.2 12.6 5.4<br />
Italia 20.8p 20.8p 20.0p 8.5p<br />
Cipro 24.1 24.1 26.7 19.4<br />
Lettonia 9.5 13.4 20.3 27.5<br />
Lituania 42.2 12.2 20.0 0.4<br />
Lussemburgo 16.6 16.6 13.8 -4.9<br />
Ungheria 4493.1 15.5 26.4 2.3<br />
Malta 17.0 17.0 23.0 0.0<br />
Olanda 18.4 18.4 16.9 8.4<br />
Austria 19.7 19.7 17.6 1.8<br />
Polonia 57.9 13.5 23.5 5.1<br />
Portogallo 18.8 18.8 22.7 12.9<br />
Romania 46.6 10.9 21.0 3.7<br />
Slovenia 14.9 14.9 18.2 4.6<br />
Slovacchia 17.1 17.1 24.9 4.5<br />
Finlandia 13.7 13.7 11.4 0.0<br />
Svezia 186.4 20.4 15.9 2.4<br />
Regno Unito 13.7 15.8 15.8 12.1<br />
Norvegia 145.2 18.7 12.2 -4.8<br />
Croazia 85.7 11.5 16.8 1.7<br />
Turchia 28.2 11.5 21.1 4.1<br />
Albania 1620.0 11.6 nd nd<br />
Bosnia Erzegovina 15.4 7.9 nd 6.8<br />
* Il prezzo dell'uso domestico dell'elettricità fa riferimento a un consumo annuale che va dai 2500 ai 5000 kWh<br />
** Prezzo basato sulla moneta corrente<br />
- non applicabile<br />
p temporaneo<br />
nd dati non disponibili<br />
Fonte: Eurostat<br />
segue a pagina 22 ><br />
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