SPECIALE Trasporto e riduzione CO2 - Corrente - Gse
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energia<br />
Entro il 2030<br />
Dalle rinnovabili tre milioni di<br />
A tu per tu con<br />
Guy Verhofstadt<br />
ex primo ministro Belga<br />
posti di lavoro<br />
di Maurizio Godart<br />
Guy Verhofstadt<br />
E: Onorevole Verhofstadt, l'Europa politica è realmente<br />
sensibile allo sviluppo delle energie rinnovabili?<br />
GV: L'Unione Europea ha una politica ambiziosa in materia<br />
di energie rinnovabili. Nel vertice europeo del 2007, l'Ue si è<br />
impegnata a produrre entro il 2020 almeno il 20% della propria<br />
energia da fonti rinnovabili e a ridurre le emissioni di gas serra<br />
del 20% rispetto al 1990. Impegni convertiti in normative<br />
nel 2009, determinando un quadro giuridico vincolante che<br />
impone all'Ue di aumentare la sua quota di energie rinnovabili.<br />
A parte questi obiettivi, ci sono poi politiche europee volte<br />
a migliorare lo sviluppo di infrastrutture energetiche nell'Ue<br />
per consentire il pieno sviluppo delle rinnovabili. Con queste<br />
non solo l'Ue potrà ridurre le emissioni dei gas a effetto serra,<br />
ma diversificherà il proprio approvvigionamento energetico<br />
riducendo la dipendenza dai combustibili fossili importati da<br />
paesi terzi. Inoltre, rafforzando l'industria delle rinnovabili, si<br />
promuove l'innovazione tecnologica e l’occupazione. Pertanto,<br />
investendo in energie rinnovabili potremo migliorare la nostra<br />
competitività, creare nuove industrie e posti di lavoro, favorire la<br />
crescita economica e aumentare le esportazioni. La Commissione<br />
Di ispirazione liberal-democratica, Guy Verhofstadt è stato tre volte Primo<br />
Ministro del Belgio. Dopo essere stato eletto al Parlamento europeo,<br />
nel giugno 2009 diventa presidente del gruppo Alleanza dei Democratici<br />
e dei Liberali per l'Europa (ADLE).<br />
Con Daniel Cohn-Bendit, ha formato nel 2010 il Gruppo Spinelli, per<br />
il rilancio dell'integrazione europea.<br />
europea ha stimato che la crescita di energie rinnovabili entro<br />
il 2030 potrebbe creare più di 3 milioni di posti di lavoro.<br />
L'energia pulita può e deve essere parte della nostra strategia<br />
per uscire dalla crisi e tornare a un percorso di crescita sostenibile.<br />
Molte questioni relative alle energie rinnovabili restano<br />
comunque nelle mani degli Stati membri.<br />
L'Unione europea infatti non ha la competenza di decidere sul mix<br />
energetico di uno Stato membro. Non dobbiamo però dimenticare<br />
che ad oggi i combustibili fossili ottengono più di 700 miliardi di<br />
dollari di sovvenzioni dai governi di tutto il mondo.<br />
E: Quali i provvedimenti determinanti da prendere per una<br />
ulteriore e veloce crescita di questo settore?<br />
GV: Dobbiamo completare il mercato unico dell'energia per<br />
consentire una facile integrazione delle fonti energetiche<br />
rinnovabili nel mercato. Solo in un mercato unico aperto<br />
le energie rinnovabili possono competere in modo equo.<br />
Dobbiamo incoraggiare gli investimenti in fonti rinnovabili<br />
e gradualmente eliminare i dannosi sussidi ai combustibili<br />
fossili. Inoltre vanno migliorate le infrastrutture energetiche<br />
collegandole meglio alle reti energetiche europee.<br />
Per fare ciò occorre sfruttare il pacchetto di infrastrutture<br />
energetiche proposto dall'Ue che individua 12 corridoi<br />
prioritari, propone procedure accelerate per autorizzare<br />
concessioni, indica regole per la ripartizione dei costi e ove<br />
necessario fornisce finanziamenti comunitari. Inoltre va<br />
aumentata la cooperazione energetica nel Mediterraneo<br />
per facilitare investimenti su larga scala, ad esempio<br />
nel campo dell'energia solare. Ovviamente dobbiamo<br />
continuare a incoraggiare la ricerca e lo sviluppo nel<br />
settore. L'Ue può contribuire con il suo bilancio, ma bisogna<br />
ricordare che l'industria, quando si tratta di investire, prende<br />
decisioni di lungo termine.<br />
Per questo, gli obiettivi europei fissati per il 2020 devono<br />
essere al più presto accompagnati da nuove priorità per<br />
i decenni futuri, così da dare il giusto segnale al settore.<br />
E: Lei per anni è stato anche un grande leader politico<br />
del Belgio. Come si sta muovendo il suo Paese nel campo<br />
energetico?<br />
GV: Durante il mio mandato come primo ministro, abbiamo<br />
liberalizzato il mercato belga dell'energia e deciso di<br />
chiudere – entro il 2025 - tutte le centrali nucleari. Tuttavia,<br />
oggi i prezzi dell'energia in Belgio sono tra i più elevati<br />
in Europa a causa della posizione dominante di Electrabel<br />
GDF Suez. Cosa che si ripercuote sugli investimenti in<br />
infrastrutture moderne e in energie rinnovabili.<br />
Solo il 3% del consumo di energia belga viene da fonti<br />
rinnovabili e la dipendenza energetica del Belgio è ancora<br />
troppo elevata.<br />
E: Il campo dell'informazione potrebbe essere d’aiuto<br />
conducendo un'opera di sensibilizzazione?<br />
GV: è importante che i consumatori siano consapevoli della<br />
provenienza dell'energia che consumano e delle conseguenze<br />
ambientali ed economiche delle proprie scelte energetiche.<br />
Sfortunatamente però è proprio la chiusura dei mercati<br />
energetici in gran parte del mondo che non permette ai<br />
consumatori di scegliere un fornitore con cognizione di causa.<br />
L'attività di sensibilizzazione è tanto importante quanto<br />
la produzione di energie rinnovabili, l'efficienza energetica<br />
e la <strong>riduzione</strong> dei consumi. Una maggiore apertura dei<br />
mercati e una maggiore trasparenza dei prezzi potrebbe<br />
aiutare molto.<br />
E: La ricerca scientifica, insieme ad efficaci investimenti<br />
economici, porterà realmente l'Europa ad avere un 20%<br />
del fabbisogno energetico prodotto da fonti rinnovabili nel<br />
medio termine?<br />
GV: La ricerca e sviluppo sono di vitale importanza, e questa<br />
è una area dove il bilancio dell'Ue può fare la differenza.<br />
Il totale degli investimenti in ricerca e sviluppo sulle rinnovabili<br />
è ancora relativamente ridotto rispetto ad altre forme<br />
tradizionali di energia. Servono più ricerca e sviluppo per<br />
assicurare che il progresso non si fermi e per mantenere<br />
l'industria green tech competitiva in Europa.<br />
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