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IL MIELE<br />
DELLA VALLE DELLE MESSI<br />
a cura di Mario Rizzi<br />
mobile 335.64.25.848 - pietrarossa@alice.<strong>it</strong><br />
Premessa<br />
Nulla come l’ape può sembrare ad un anima.<br />
Essa vola di fiore in fiore, come l’anima<br />
vola di stella in stella,e produce miele,<br />
così come l’anima produce luce….<br />
La passione per l’ambiente e per la terra,<br />
hanno determinato la creazione della<br />
Azienda Agricola Apicoltura Valle delle<br />
Messi, una piccola realtà specializzata in<br />
produzione di mieli “estremi” prodotti in<br />
luoghi incontaminati sulle montagne di<br />
Ponte di Legno, l’apicoltura è in primis vocazione,<br />
trattandosi di un’attiv<strong>it</strong>à che può<br />
certo essere razionalizzata, ma in nessun<br />
caso industrializzata.<br />
I Mieli caratteristici del luogo sono:<br />
Flora Alpina (utile per: infiammazioni delle<br />
vie respiratorie, infezioni intestinali ed urinarie)<br />
Rododendro (utile per : antisettico, ricost<strong>it</strong>uente,<br />
calmante dei centri nervosi, contro<br />
l’artr<strong>it</strong>e)<br />
Lampone (utile per: ricco di sali minerali,<br />
antisettico, consigliato a chi pratica sport)<br />
si producono esclusivamente nell’arco<br />
alpino, a quote che non permettono la<br />
sopravvivenza degli alveari durante tutto<br />
l’anno, le produzioni quindi, si avvalgono<br />
necessariamente di tecniche di nomadismo.<br />
Il miele prodotto in tale contesto presenta<br />
caratteristiche organolettiche uniche<br />
e di genu<strong>it</strong>à.<br />
Le api bottinatrici durante il loro incessante<br />
lavoro raccolgono il nettare di migliaia<br />
di fiori, di tipologie diverse,in un ambiente<br />
incontaminato producendo un miele vergine<br />
di altissima qual<strong>it</strong>à.<br />
Al fine di mantenere inalterate le fini caratteristiche<br />
organolettiche dei prodotti è in<br />
corso di allestimento una sala smielatura a<br />
Santa Apollonia, il nostro miele è confezionato<br />
in modo tradizionale (centrifugazione,<br />
filtrazione, maturazione) e quindi resta un<br />
prodotto naturale.<br />
IL TORNEO DEI MIELI<br />
Sul finire della primavera, la regina delle api indisse un<br />
torneo. Le sfidanti sarebbero part<strong>it</strong>e per luoghi lontani,<br />
r<strong>it</strong>ornando con il nettare dei fiori più belli e profumati<br />
che avessero trovato.<br />
Chi avesse ottenuto il miele migliore, sarebbe stato premiato<br />
dalla regina. Partirono così le raccogl<strong>it</strong>rici, alcune<br />
tornarono presto, con il fresco nettare dei boccioli dei<br />
prati, altre portarono in dono l’essenza del tarassaco<br />
appena sbocciato. Altre giunsero in estate piena, e donarono<br />
alla regina lo scuro e dolce miele del castagno,<br />
o quello dorato della acacia. Era di nuovo autunno e<br />
le arnie traboccavano di profumi e colori di ogni tipo.<br />
Solo un’ape, tra quelle part<strong>it</strong>e, ancora non era tornata.<br />
Poco prima del giudizio della sovrana, mentre tutte<br />
nell’alveare si chiedevano a chi sarebbe andato il premio,<br />
si udì un debole ronzio alle porte; le guardie accolsero<br />
il r<strong>it</strong>orno dell’ultima delle api, stanca, intirizz<strong>it</strong>a<br />
per i primi freddi, che portava con gran fatica poche<br />
gocce di nettare cristallino. Le api più anziane, vedendo<br />
quel magro raccolto si intenerirono e scossero la<br />
testa, biasimando l’impudenza di un dono così misero,<br />
dopo una attesa così lunga.<br />
La piccola ape sorrise, poi, dopo una notte di sonno,<br />
iniziò a produrre il suo miele.<br />
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