SI CONSIGLIA LA PRENOTAZIONE
DIR. EDITORIALE ART DIRECTOR EDITOR GRAFICO REDAZIONE cop.era santo 2.indd 1 UFF. TECNICO RECENSIONI DI AUTORI LOCALI IL FULGORE DELLA NEVE U. De Martino – C. Sommer L’attiv<strong>it</strong>à didattica di una maestra, di un maestro di sci s’esplica sulle piste innevate e si svolge ad allievi di tutte le età. All’esterno traspare poco, perché la relazione maestro-allievo è legata alla trasmissione di indicazioni e alla messa in opera dei suggerimenti ricevuti. In realtà, sul ponte di comunicazione, che si stabilisce nel corso di varie lezioni di sci, può tramutare un notevole volume di formazione umana e soprannaturale. Le allieve, gli allievi guardano il maestro di sci con interesse, ammirazione, stima, simpatia, e sono disposti a ricevere dall’insegnante tutto quello che indica loro.Il mondo attuale rifiuta ogni forma di autor<strong>it</strong>à, accetta a malincuore le leggi perché portano con sé le sanzioni. Al giorno d’oggi, frequentemente, sono sconosciuti i valori perché risultano scomodi. Invece, il maestro di sci viene accettato nella sua autor<strong>it</strong>à perché si pone come testimone di valori: questo docente insegna ciò che serve per l’esercizio sportivo e contemporaneamente, è in grado di eserc<strong>it</strong>are in modo superlativo, tutto quanto suggerisce.La cattedra mobile che scorre sulla neve trasmette insegnamenti tecnici e contenuti formativi: basta pensare alle indicazioni di ordine, impegno, audacia, fortezza perseveranza.Inoltre l’insegnante può sottolineare le ricchezze della natura: la potenza della montagna, la bellezza della flora, l’armonia della fauna.Accanto agli esercizi tecnici in pista, si offrono la pausa, la risal<strong>it</strong>a in seggiovia, i momenti di riflessione. Il maestro di sci quando si pone con simpatia, raccoglie le osservazioni degli allievi e spesso anche la comunicazione sulle loro esperienze di v<strong>it</strong>a. Il docente è in grado di trasmettere consigli, indicazioni, suggerimenti che fanno riferimento alla v<strong>it</strong>a e che possono dare una visione ottimistica degli eventi di ognuno. Bisogna aggiungere che, frequentemente, si stabilisce un’amicizia che consente al maestro di incontrare i suoi allievi anche al di fuori del tempo strettamente legato alle lezioni.Il piccolo libro di De Martino e Sommer intende registrare alcuni avvenimenti della v<strong>it</strong>a di un maestro di sci: si tratta di esperienze comuni a tanti altri colleghi.La trattazione è episodica, per rendere agevole la lettura: le fotografie arricchiscono il testo. La modesta opera si propone di trasmettere un messaggio: l’operazione didattica di un maestro di sci, al giorno d’oggi, può avere una valenza formativa notevole per i giovani e per le persone mature. La s<strong>it</strong>uazione un po’ opaca della società attuale può trovare nella cattedra nuovi valori umani e soprannaturali; la didattica sciistica ha la possibil<strong>it</strong>à di trasmettere anche gioia, ottimismo, speranza. Certamente, si richiede un po’ di spinta da parte del maestro.Le cronache registrate nel libro sono state selezionate opportunamente per manifestare questa osservazione: un maestro di sci è in grado sicuramente di fornire istruzioni tecniche significative; ma non basta, perché la cattedra mobile sciistica ha una notevole valenza formativa sul carattere e sulla v<strong>it</strong>a. Desiderio degli autori è inv<strong>it</strong>are tutti i maestri di sci a prendere coscienza del loro valore e delle loro reali capac<strong>it</strong>à: sono in grado di aiutare e sostenere molti allievi; gli orientamenti formativi umani e soprannaturali sgorgano con normal<strong>it</strong>à nell’attiv<strong>it</strong>à didattica nevosa. ERA SANTO, ERA UOMO a cura di Francesca Zani Leggere un libro è sempre un’esperienza appassionante, ma quando se ne legge uno in cui si raccontano episodi di v<strong>it</strong>a vissuta che hai sent<strong>it</strong>o raccontare fin da bambina e a cui talvolta hai preso parte direttamente, l’esperienza diventa ancora più coinvolgente e ricca di emozioni forti. È questo lo stato d’animo con qui ho divorato in poche ore le pagine di “Era Santo, era uomo” di Lino Zani in cui il “maestro di sci” del Papa racconta, in una sorta di autobiografia, i suoi momenti speciali vicino a Karol Wojtila. A parte gli aneddoti, alcuni dei quali ormai conosciuti da tempo (come la vis<strong>it</strong>a al Rifugio Ai Caduti dell’Adamello del Santo Padre in compagnia dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini), mi hanno colp<strong>it</strong>o due tracce che percorrono tutto il libro: una, quella più personale, in cui Lino vede il dipanarsi della propria v<strong>it</strong>a in un rincorrersi di eventi e coincidenze che solo ad un certo punto gli diventano chiare, l’altra legata alla terza parte del famoso segreto di Fatima. Nel 1917 la Vergine della Pace alla Covra de Iria appare a tra pastorelli e fa’ loro delle importanti rivelazioni che verranno poi svelate dalla superst<strong>it</strong>e dei tre Suor Lucia . Una parte di questa rivelazione, r<strong>it</strong>enuta troppo pericolosa per essere divulgata viene messa per iscr<strong>it</strong>to dalla veggente e consegnata al Vaticano; GPII deciderà di renderla nota durante il Giubileo del 2000. Il testo parla di un Vescovo vest<strong>it</strong>o di bianco che attraversa una c<strong>it</strong>tà piena di cadaveri e poi viene ucciso davanti ad una croce fatta di legno che sembra sughero. È ben noto a tutti come questa profezia sia legata all’attentato sub<strong>it</strong>o da GPII nel maggio del 1981, ma Lino va oltre sostenendo come quella c<strong>it</strong>tà che il Papa attraversa nella profezia Lino Zani, maestro di sci e alpinista, consulente ministeriale in materia di montagna, dal “Dopo tanti anni ho deciso di condividere col mondo il 1984 è stato compagno di sciate, amico e confidente di essere Karol Woytjla. il Pian di Neve teatro della privilegio di aver accompagnato il Papa nei suoi momenti possa di maggiore libertà...” Lino Zani, compagno di sciate, amico e confidente di papa Guerra Bianca lassù Wojtyla, combattuta scioglie il silenzio in occasione della tra beatificazione: il 1915 racconti emozionanti, aneddoti curiosi e una luce tutta nuova sul Terzo Segreto di Fatima. e il 1918 e dove ancora oggi sono sotterrati i cadaveri di entrambi gli eserc<strong>it</strong>i. Tra Marilù Simoneschi vive e lavora a Roma. Giornalista, collabora con i più diffusi settimanali le nevi <strong>it</strong>aliani e in perenni veste di inviata televisiva con diversi programmi del ghiacciaio adamellino, Rai. inoltre c’era una croce, sulla punta di Cresta Croce (oggi Punta Giovanni Paolo II) costru<strong>it</strong>a con due semplici tronchi di legno corrosi dal passare degli anni fino ad assomigliare al sughero. Le coincidenze sono davvero tante se si Foto © R. Brandi d 00,00 da fede a Lino che racconta di come GPII CARTA: Patinata Lucida - Garda Gloss - gr 130 - PROFILO DI STAMPA: COATED FROGA39 - DIMENSIONE: 145x223 mm - RIFILATO: 140x215 mm CARTONATO si sia soffermato in un lungo momento di Lino Zani Era santo, era uomo “Dopo tanti anni ho deciso di condividere col mondo il privilegio di aver accompagnato il Papa nei suoi momenti di maggiore libertà...” Lino Zani con Marilù Simoneschi Era santo, era uomo Il volto privato di papa Wojtyla raccoglimento davanti a quella croce in segu<strong>it</strong>o alle spiegazioni ricevute su di essa e sul teatro di battaglia che furono quei luoghi in cui Lui si trovava per un piacevole momento di svago. Alla fine del libro il tono r<strong>it</strong>orna più autobiografico e familiare ma resta sospeso nell’aria quell’alone arcano che spesso si coglie trovandosi immersi nel silenzio dell’alta montagna e della natura incontaminata in genere. Se anche la tesi che l’autore propone nel suo libro è da considerarsi un po’ azzardata, si può dire invece con tutta tranquill<strong>it</strong>à che la v<strong>it</strong>a sana, faticosa e genuina condotta a 3000 mt. può in qualche modo avvicinare l’anima a Dio. Forse è proprio questo che Lino ha tentato di dirci. www.adamellomagazine.<strong>it</strong> 93 “Guardando l sione che la te a voler toccar sente in qualc sia di trascend Che papa Wojt tificasse appie risaputo. Non stimone ocula cezionale rapp Quel testimo maestro di sci negli anni, su cime, a consu contemplativ incredibilmen e la sant<strong>it</strong>à di scienze del m Racconti ined confinati in s oggi al cospet minente beati sciogliere, per ro il privilegio papa designa la sua morte a E poi un “se nessuno ha m di come Giov prio grazie a q piena e chiar greto di Fatim In sovraccoperta sulle montagne d Foto © L’Osserva Archivi Alinari