DONNE VENETE - Dalla Grande - Centro Studi Ettore Luccini
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Donne venete dalla grande emigrazione alla Resistenza<br />
Cap. 2 – La partecipazione delle donne…<br />
elettrica ad alto voltaggio per far passare le scariche con i fili, prima<br />
fissati ai polsi, poi alle orecchie e al terzo grado ai genitali (Segato 1999).<br />
Altri riferiscono le violenze come strappare le unghie con le pinze. Queste<br />
orribili violenze fisiche erano fatte in modo che gli altri prigionieri<br />
potessero sentire gli effetti (urla, lamenti, ecc.) del “trattamento” che gli<br />
avrebbero aspettato se non avessero parlato.<br />
Le torturate di Carità: Banchieri Carla, BL-PD; Berion Giuseppina e<br />
Berion Tieghi Virginia, PD, con tutta la famiglia in carcere e la loro casa<br />
in balia delle ruberie dei repubblichini; Baricolo Taina Dogo, PD; Bilato<br />
Zanella Anna, Cadoneghe; Boscardin Rina, PD; Cavaggion Alberta Baldisserri,<br />
VI; D’Este prof. Ida, VE; Daffan Lisetta, VI; Destro Marcella,<br />
partigiana Brt. Conti, Cavarzere; Fiorotto Maria, infermiera e responsabile<br />
della gestione della Casa di Cura “Villa Antenore” del prof. Luigi<br />
Palmieri (arrestato con Meneghetti, il prof. Ponti e figlio e altri); Gecchele<br />
Erminia “Lena” da Zanè (VI) crudelmente torturata e quasi massacracrata,<br />
ed eroica staffetta della “Garemi”; Guerra Landi Emma, BL-PD,<br />
moglie di “Zini” e poi liberata dai partigiani; Lana Maria, PD; Levi Elvia<br />
“Maria” Manori, VE; Lobbio Zanardi Maria, PD; Moda Lionella Bordin,<br />
Chioggia-PD; Moschini Fannì, VE; Nicolè Luciana, PD; Parpaiola Adalgisa,<br />
PD; Rossi Carraro Maurizia, VI; Serragiotto Bergoglio China, BL;<br />
Simioni Margherita, PD; Zanocco Santinello Emma, PD; Somaggio Rina<br />
passata poi a Villa Triste a Vicenza, prima denudata e fotografata (il ten.<br />
Umberto Usai, toltele le mutandine, e irridendola con luride barzellette<br />
le strappò i peli del pube, mentre il suo aiutante bruciacchiava i rimanenti<br />
peli con i fiammiferi), non venne però violentata come le sue compagne<br />
rinchiuse a S. Michele.<br />
La banda si sistemò a Padova, facendone “l’ufficio e la caserma e il<br />
luoghi di vizi e di ferocie inconfessabili”. Alla Liberazione, uscendo da<br />
Palazzo Giusti, V. Filato vide mescolato in mezzo alla folla festante Usai,<br />
libero e tranquillo con il fazzoletto tricolore e un salvacondotto del Cln;<br />
riuscì ad acciuffarlo, ed arrestatolo lo portò alla Questura di Vicenza.<br />
Anche a Vicenza avvennero interrogatori “scientifici” alla presenza di<br />
ufficiali, militi e di stenografe impellicciate, con l’uso di torture (bastoni,<br />
nervo di bue, nastro cinese, sigari accesi).<br />
È notorio il comportamento tenuto dalle sorelle Eleonora, Benita e<br />
Lea Bertoli in piazza a Chiampo il 5 giugno ‘44 con la cugina Dina Felletti:<br />
sghignazzavano davanti ai maltrattamenti (calci e sputi usati dal<br />
maggiore Mantegazzi) e, ammirate, battevano le mani alla fucilazione di<br />
Molon Mario e Garzon Aldo.<br />
Le prigioniere di Vicenza: Maria Gallio ricorda le torture alla lingua<br />
con scosse elettriche e violenze sessuali; Elisa Marostegan “Marta” (nel<br />
suo diario partigiano conservato presso l’Isrv) testimonia di botte, calci<br />
pugni, schiaffi e legata per i capelli alzata da terra ecc.; Rasia Maria bastonata<br />
a sangue dalla spia “Katia” e trattata con fiammiferi accessi in<br />
bocca e fra le dita dei piedi; Stella Emma seviziata dalle Brigate Nere;<br />
Liliana Benetti “Giaria” stirata con il ferro da stiro dalle Brigate Nere di<br />
Valdagno e – racconta – «dalle stanze accanto mi giungono acutissime<br />
le grida di “Dolores” Luigina Castagna».<br />
Altre torturate: Letizia Castagna, Valdagno; Pasini Nadia staffetta Brt.<br />
“Stella”; Angelina De Cao (v. Faggion); Gianna Perlati, Iside Broccardo,<br />
e Ida Martarello; Faccio Maria in Bellin, madre di un bimbo; prof.ssa<br />
Maria Setti (le bestiali percosse la portarono alla pazzia); Menegatti Olimpia,<br />
torturata con i fili agli alluci e scosse forti alla scapola destra; Mafalda<br />
Zamberlan; Selli Irene torturata fino allo spasimo e all’esaurimento<br />
delle forze; Eleonora Candia, e la ancor più martoriata Silvia Barban.<br />
foto di ex-prigionieri della Banda Carità,<br />
riuniti un anno dopo la Liberazione<br />
nel giardino di Palazzo Giusti<br />
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