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4 - Euromerci

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vere la competitività e lo sviluppo<br />

dell’autotrasporto,<br />

garantendo la sicurezza della<br />

circolazione”. Forti ha poi<br />

voluto porre l’accento sul<br />

fatto che “la nostra logistica<br />

soffre e non riesce a esprimere<br />

tutte le potenzialità di<br />

cui essa realmente dispone”.<br />

Le ragioni sono molteplici:<br />

“siamo sopraffatti da<br />

una pubblica amministrazione<br />

che, per alimentare<br />

apparati autoreferenziali,<br />

tanto costosi quanto inefficienti, sottrae<br />

al circuito produttivo risorse indispensabili”.<br />

Anche i sussidi pubblici<br />

vanno rivisti: “spesso intercettati dalle<br />

mafie tramite la costruzione di imprese<br />

fittizie e la corruzione dei pubblici funzionari”.<br />

“Promuovere rapporti economici<br />

equilibrati” è il punto centrale su<br />

cui confrontarsi anche con gli attori<br />

della politica. “Dobbiamo<br />

promuovere politiche di<br />

‘business friendly’ che avvicinino<br />

gli attori della filiera,<br />

che diano certezza degli obblighi<br />

e dei diritti reciproci,<br />

che si fondino sulla convenienza<br />

imprenditoriale, che stressino la<br />

dialettica contrattuale”. Principi che<br />

però “non si trovano nel regime dei costi<br />

minimi introdotti per legge”.<br />

Quella dei costi minimi è una peculiarità<br />

tutta italiana, come conferma quanto<br />

emerge dallo studio comparato tra il<br />

sistema legislativo che regola il settore<br />

dell’autotrasporto nel nostro paese e in<br />

Germania, Francia, Olanda, Spagna e<br />

Regno Unito (ovvero gli Stati europei<br />

che per volume di traffico rappresentano<br />

i maggiori attori), presentato dall’avvocato<br />

Mauri. “Sono considerati -<br />

spiega lo studio della Verhaegen Walravens<br />

- da tutti gli ordinamenti analizzati<br />

come misure che possono essere giustificate<br />

solo in presenza di perturbazioni<br />

gravi sul mercato o qualora siano<br />

assolutamente indispensabili a perseguire<br />

lo scopo prefissato e, in ogni caso,<br />

proporzionate a tale scopo”.<br />

“Noi parliamo il linguaggio della verità:<br />

facciamo poche promesse<br />

ma realizzabili. E<br />

la principale è la riduzione<br />

del cuneo fiscale e<br />

delle tasse sul lavoro<br />

perchè è il cuore di tutto”.<br />

Questi gli obiettivi<br />

del Pd in caso di vittoria delle elezioni<br />

illustrati dal vice segretario, Enrico Letta.<br />

“Non vogliamo fare mega riforme<br />

epocali - ha spiegato - ma vogliamo fare<br />

riforme con il cacciavite. Vogliamo vedere<br />

l’applicazione delle riforme fatte e<br />

intervenire con il cacciavite per gli aggiustamenti<br />

senza ridisegnare tutto su<br />

lavoro e pensioni. Nessuna riapertura<br />

di cantieri faticosi sulle riforme fatte”.<br />

Ma nella prossima legislatura sarà necessaria<br />

quella pacificazione tra le parti<br />

auspicata anche da Forti perché “la<br />

guerra è fuori e non tra le parti: finora<br />

I costi<br />

minimi una<br />

peculiarità<br />

tutta italiana<br />

abbiamo perso tutti”. La senatrice<br />

Bonfrisco, che ha concordato<br />

sulla necessità di una<br />

pacificazione (“strumento<br />

concreto con cui trovare una<br />

via d’uscita dalla crisi”) ha dato<br />

alla questione dei costi minimi<br />

un’interpretazione diversa,<br />

definendoli “strumenti<br />

temporali ricontrattabili”. “Se<br />

ci fosse stata condivisione e<br />

pacificazione - ha affermato -<br />

magari l’intervento del legislatore<br />

non sarebbe stato necessario<br />

o comunque il risultato non<br />

sarebbe stato questo. Può venire meno,<br />

ma non può lasciare un vuoto così in un<br />

settore che sconta già altri costi”. Un altro<br />

punto emerso dal quadro tracciato<br />

da Confindustria e Confetra è quello<br />

della semplificazione dell’apparato burocratico.<br />

Tema su cui ha concordato<br />

anche Ciocchetti: “una riforma è centrale<br />

non solo per il sistema della logistica,<br />

ma per la crescita del paese”. Un<br />

altro nodo è costituito dal fatto che “le<br />

riforme fatte in questi ultimi diciotto<br />

anni sono state lasciate a Comuni e Regioni.<br />

Alcuni le hanno fatte, altri no, in<br />

ogni caso sono prevalsi solo gli interessi<br />

particolari. Una situazione da modificare<br />

con l’intervento dello Stato”. Aprire<br />

alle liberalizzazioni e alle direttive<br />

europee, tenendo conto però delle peculiarità<br />

delle imprese italiane, comprese<br />

quelle che hanno a che fare con la<br />

logistica: lo ha sostenuto Gibelli, per il<br />

quale il problema è che “configuriamo<br />

le direttive comunitarie con un taglio<br />

che non è quello delle imprese italiane”.<br />

La soluzione “Avviare un percorso<br />

che tenga conto dell’atipicità delle piccole<br />

e medie imprese e della ricchezza<br />

che può portare anche in Europa”.<br />

■<br />

GENNAIO ● FEBBRAIO 47

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