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4 - Euromerci

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BAROMETRO<br />

ECONOMIA<br />

Commercio con paesi extra Ue<br />

(dicembre 2011-dicembre 2012, stima variazioni % sul mese precedente)<br />

Fonte: ISTAT<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

-2<br />

-4<br />

-6<br />

-8<br />

Produzione nelle costruzioni<br />

(novembre 2010-novembre 2012, indice base 2005=100)<br />

100<br />

96<br />

92<br />

88<br />

84<br />

80<br />

76<br />

72<br />

Indice mensile Media mobile a tre termini<br />

Fonte: ISTAT<br />

N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N<br />

Produzione nelle costruzioni<br />

Fonte: ISTAT<br />

(novembre 2010-novembre 2012, variazioni % sullo stesso mese dell’anno precedente)<br />

8<br />

4<br />

0<br />

-4<br />

-8<br />

-12<br />

-16<br />

-20<br />

-24<br />

Importazioni<br />

Esportazioni<br />

D G F M A M G L A S O N D<br />

N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N<br />

2012 su anno 2011 e dicembre 2012 su medesimo<br />

mese dell’anno precedente).<br />

Un risultato positivo, che si può riagganciare<br />

al risultato segnato dalla produzione industriale<br />

in dicembre con un leggero rialzo, come<br />

abbiamo visto, su novembre, viene invece<br />

dal clima di fiducia delle imprese italiane (rilevato<br />

in gennaio), o meglio da alcuni settori<br />

nelle quali operano: l’indice Istat (l’Istat economic<br />

sentiment indicator-Iesi), espresso su<br />

base 2005=100, sale a 79,9 punti dai 75,6 di dicembre<br />

2012. L’aumento è una sintesi di un<br />

miglioramento della fiducia delle imprese dei<br />

servizi di mercato e delle costruzioni (da 79,5<br />

punti di dicembre a 80,3 di gennaio) e di un<br />

lieve peggioramento per quelle del settore<br />

manifatturiero (da 88,9 punti di dicembre a<br />

88,2 di gennaio).<br />

Chiudiamo questa rubrica con un accenno<br />

sull’andamento del commercio estero nel<br />

corso del 2012 con i paesi extra Unione europea.<br />

Un andamento che per quanto riguarda<br />

l’export ha visto punte importanti di crescita<br />

nella prima metà dell’anno e un generale rallentamento<br />

nei mesi successivi, fino a giungere<br />

a dicembre a un risultato negativo in termini<br />

congiunturali, ossia sul mese precedente<br />

(meno 0,4%). Comunque l’anno si è chiuso<br />

presentando un saldo commerciale con i paesi<br />

extra Unione europea ampiamente positivo<br />

(più 3,3 miliardi di euro) che ha permesso di<br />

conseguire un avanzo nell’interscambio annuale<br />

di 2,1 miliardi. Tale avanzo è stato sostenuto<br />

dall’ampio surplus registrato per i prodotti<br />

non energetici, quasi raddoppiato rispetto<br />

all’anno precedente (da 39,1 miliardi di euro<br />

del 2011 ai 64,3 miliardi del 2012). In particolare,<br />

l’avanzo conseguito per i beni strumentali<br />

(attrezzature e macchinari, in primo luogo)<br />

spiega quasi il 70% del surplus dei beni non<br />

energetici. Ciò ha rilievo non solo per la nostra<br />

industria e per la nostra economia, ma anche<br />

e in particolar modo per la nostra logistica:<br />

dobbiamo migliorare i flussi e gli standard<br />

commerciali con paesi lontani, in questo trasporto<br />

marittimo e aereo sono chiamati a dare<br />

un importante contributo.<br />

■<br />

6

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