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P R I M O P I A N O<br />

Aeroporti: solo 31<br />

d’interesse nazionale<br />

Il ministro Corrado Passera ha varato il Piano d’indirizzo per gli scali<br />

aeroportuali, intervenendo su un tema “abbandonato” per trent'anni.<br />

di Carlo Conti<br />

Corrado Passera, ministro dello<br />

Sviluppo Economico (e delle<br />

Infrastrutture e Trasporti), come<br />

uno degli ultimi suoi atti<br />

prima di lasciare il dicastero, ha varato il<br />

documento d’indirizzo che completa il<br />

Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale,<br />

messo a punto nell’agosto<br />

scorso. Un piano sul quale si dibatte,<br />

una tipica storia italiana, da circa tre decenni.<br />

Ha dichiarato Passera: “Abbiamo<br />

così colmato una grave lacuna del nostro<br />

paese che durava da tempo immemorabile.<br />

Il provvedimento è uno strumento<br />

importante per avviare il riordino<br />

di un settore per noi strategico, favorendone<br />

lo sviluppo e il recupero di efficienza.<br />

Concentriamo sforzi e investimenti<br />

sugli aeroporti che rientrano nei<br />

piani infrastrutturali europei e, al tempo<br />

stesso, confermiamo il ruolo degli scali<br />

territoriali che servono importanti realtà<br />

locali. Attraverso la razionalizzazione<br />

dei servizi, un piano di infrastrutturazione<br />

a medio periodo, la costituzione<br />

di reti aeroportuali, l’Italia può davvero<br />

ambire ad avere un sistema all’avanguardia<br />

e competitivo a livello internazionale,<br />

evitando sprechi di risorse pubbliche.<br />

La collaborazione con le Regioni<br />

sarà fondamentale”.<br />

In sintesi, il provvedimento, oltre a bloccare<br />

la realizzazione di nuovi scali, interviene<br />

sulla riorganizzazione e “selezione”<br />

dei 112 oggi operativi compresi<br />

gli undici adibiti esclusivamente a scopi<br />

militari. Un numero sproporzionato<br />

che rende il sistema dispersivo e inefficiente,<br />

seguendo la logica “un campanile,<br />

un aeroporto”. Logica che nulla ha a<br />

che fare con la mobilità di passeggeri e<br />

merci specialmente in un’ottica internazionale.<br />

Quindi, il provvedimento,<br />

come dicevamo, “seleziona” e “classifica”<br />

gli scali: fissa in 31 gli aeroporti di<br />

“interesse nazionale” che potranno essere<br />

oggetto di investimenti e di interventi<br />

infrastrutturali per potenziarne<br />

capacità, accessibilità e intermodalità.<br />

All’interno di questo numero un ulteriore<br />

classificazione: dieci fanno parte<br />

del “core network” di rilevanza strategica<br />

a livello di Unione europea (Milano<br />

Malpensa, Milano Linate, Roma Fiumicino,<br />

Venezia, Bergamo Orio al Serio, Torino,<br />

Genova, Bologna, Napoli e Palermo),<br />

tredici, con traffico superiore al<br />

milione di passeggeri<br />

l’anno, fanno<br />

parte del “Comprehensive<br />

Network”<br />

(Alghero, Bari, Brindisi,<br />

Cagliari, Catania,<br />

Firenze, Lamezia<br />

Terme, Olbia, Pisa,<br />

Roma Ciampino,<br />

Trapani, Treviso, Verona),<br />

quattro sono<br />

inclusi per avere<br />

traffico oltre il mezzo<br />

milione di passeggeri e per avere<br />

“specifiche caratteristiche territoriali”<br />

(Ancora, Pescara, Reggio Calabria, Trieste)<br />

e, infine, sono stati aggiunti gli scali<br />

di Lampedusa, Pantelleria, Rimini e Salerno<br />

(quest’ultimo per delocalizzare il<br />

traffico da Napoli, visto che si è ritenuto<br />

di cancellare Grazzanise, ossia lo scalo<br />

di Caserta).<br />

Due, grosso modo, i concetti guida su<br />

cui si è fondata la selezione: territorialità<br />

e attuale livello di traffico. Quanto<br />

detto vale per i passeggeri, mentre per il<br />

cargo tutto è stato lasciato nell’indeterminatezza<br />

(anche perché una politica<br />

cargo aereo sarebbe tutta da inventare<br />

in relazione anche a un generale riassetto<br />

del nostro sistema nazionale logistico).<br />

Altre raccomandazioni del provvedimento:<br />

le Regioni dovranno valutare<br />

cosa fare degli aeroporti non compresi<br />

tra quelli di interesse nazionale, se chiu-<br />

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