Artisti della Valdisieve e del Valdarno Superiore
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Monica Giarrè<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Corso Tintori, 7 - 50122 Firenze<br />
Tel. 055 245014 - Cell. 339 3929022 - monicagiarre@alice.it<br />
Sguardi (dal coro degli angeli), 2013, acrilico e olio su tela,<br />
cm. 100x120<br />
Monica Giarrè nasce a Tosi, ai limiti <strong><strong>del</strong>la</strong> Foresta<br />
Vallombrosana dove trascorre l’infanzia<br />
e l’adolescenza. A Firenze, dopo aver compiuto<br />
studi ad indirizzo artistico e musicale, prosegue<br />
la sua formazione (è allieva di Giuseppe Leo e di Paolo<br />
Frosecchi) avvertendo l’esigenza di perfezionare ed<br />
evolvere uno stile che le permetta di esprimere il proprio<br />
sentire con un linguaggio rispondente ed incisivo.<br />
La prima fase pittorica rivela un prorompente impulso<br />
creativo: è come la fuoriuscita di una energia troppo a<br />
lungo contenuta che finalmente esplode scaturendo<br />
in vibranti e luminose cromie. Attinge ispirazione dal<br />
territorio in cui è nata ed al quale è profondamente<br />
legata, invade le tele <strong>del</strong> colore e <strong>del</strong>le sensazioni di un<br />
paesaggio ricco di boschi, colline, sentieri e sorgenti.<br />
Della natura ama dipingere i fiori: attenendosi inizialmente<br />
ad un figurativo tradizionale, Monica Giarrè rispetta<br />
le forme, al tempo stesso si avvale di uno stile<br />
gioioso ed espressionista che mostra tutta la sua tensione<br />
verso una resa istintiva, libera ed emozionale. Da<br />
subito si riconosce un raffinato senso estetico che verrà<br />
mantenuto anche quando, dopo una continua ed<br />
incessante sperimentazione, passerà, attraverso una<br />
fase intermedia, dai paesaggi alle nature morte. Avvicendando<br />
ai pennelli le spatole, abbandonerà l’aspetto<br />
più materico, ma non trascurerà il disegno <strong>del</strong>ineando<br />
sempre più gli spazi con precise campiture.<br />
Nel continuare a svelare il suo mondo pittorico Monica<br />
Giarrè prosegue dunque nell’evoluzione di un linguaggio<br />
che si fa più essenziale; risentendo di influssi<br />
cubisti, in particolare <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura di Braque, la pittrice<br />
arriva a creare forme geometriche semplici, sottopone<br />
la tela ad una scomposizione, la seziona e ricompone<br />
in una sorta di gioco-studio fino ad ottenere la perfet-<br />
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