PAUL MARCIANO Il successo di Guess, il più ... - Pambianconews

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Phard, con i fondi la
Borsa è più vicina
ROBERTO ESPOSITO
I nuovi target del
piano industriale
triennale sono stati
fissati agli inizi di
settembre dai fratelli
Alessandro e Roberto
Esposito, fondatori
vent’anni fa della
Phard, azienda di
abbigliamento casual
per giovani che produce
capi anche con il
marchio Zu elements.
Il pre-consuntivo del
2007 segna 107 milioni
di ricavi (per un
totale di 4 milioni di
capi) in aumento del
10%.
Ma secondo il programma
di investimenti
in corso, le
vendite cresceranno a
ritmi superiori al 15 %
nel prossimo biennio.
L’obiettivo è arrivare
a quota 142 milioni di
vendite entro il 2009
l’anno che, secondo
i due imprenditori
napoletani, segnerà
il debutto a Piazza
Affari dell’azienda con
base a Nola (Napoli).
Il nuovo indirizzo
è stato deciso
con i fondi
Abacus, guidato
da Paolo
Vacchino, e
Mps venture,
che sei mesi fa
hanno acquistato
dalla famiglia
Esposito (rimasta
alla guida
di Phard con
il 65%) il 45%
del capitale
dell’azienda di
abbigliamento.
Il cardine dell’espansione
sarà lo sviluppo
dei negozi di
proprietà. I flagship
store oggi sono una
quindicina in Europa,
tra Parigi, Berlino,
Barcellona, Milano,
Roma, Bari, Napoli,
Salerno e Taranto.
Il piano prevede il
raddoppio del numero
di punti vendita
diretti e l’apertura
di altri 50 negozi in
franchising sulle piazze
a più alta aspettativa
di crescita come
Dubai, Cina, Russia e
Giappone, ma anche
in mercati più maturi
come Olanda, Spagna
e Gran Bretagna. Se
l’obiettivo sarà raggiunto,
l’incidenza
delle vendite all’estero
sul fatturato salirà
dall’attuale 25 % al
75 a fine 2010. Con
il sostegno dei soci
finanziari, l’azienda
investirà circa 30
milioni a sostegno del
piano.
(Il Mondo del 21/09/07.
Estratto a cura di PW)
1/10/2007
ITALIA
Gucci mette il turbo nella
gara con Arnault
Robert Polet, presidente
e amministratore
delegato del
Gruppo Gucci, è
approdato tre anni
fa, subissato da critiche
e scetticismo,
alla guida del gruppo
icona del lusso
mondiale portato
alla ribalta dalla
coppia Domenico
De Sole-Tom Ford.
Dalla sua Polet ha
oggi due anni di
ROBERT POLET
crescita a doppia
cifra dei ricavi (15,
9 e 18,1%) e un 2007 da incorniciare, con un «più 55
per cento di utile operativo» in sei mesi che Polet butta
lì con la nonchalance di chi si muove nel mondo del
lusso.
Con una squadra praticamente rinnovata nei ruoli chiave,
ha centrato il lungo elenco di compiti affidatogli da
Francois-Henri Pinault, presidente, oltre che azionista di
riferimento, della controllante Ppr.
Il risultato? Per la prima volta nella sua storia il marchio
Gucci, che Polet, ha affidato alla stilista Frida Giannini,
ha superato quota 1 miliardo di vendite nel primo
semestre 2007. E se Yves Saint Laurent resta la nota
dolente, anche se ha ridotto le perdite, altre griffe, da
Boucheron a Balenciaga, hanno raggiunto il pareggio
in anticipo, mentre Bottega Veneta corre verso i 300
milioni di fatturato e si afferma come sinonimo del
nuovo superlusso.
“L’energia che deriva dalla motivazione delle persone:
è questo l’ingrediente che rende la nostra benzina
diversa da quella di altri. Ciascuno si sente, e di fatto
è, padrone del brand su cui lavora, così dà il massimo.
La gestione di un brand è un lavoro serio, fatto
anche di numeri e strategie, ma nel settore del lusso
più che altrove le persone fanno la differenza, e quindi
è necessario un approccio più da allenatore che
da manager direttivo. Il mio sforzo è dare la linea e
creare l’ambiente giusto perché la creatività fiorisca,
in libertà”, ha rivelato Polet che parlando di crescita
continua:
“Negli ultimi tre anni il fatturato del gruppo è aumentato
a una media del 16 per cento, mentre avevamo come
obiettivo dichiarato il 10. Credo che alla fine la media
del 10 fino al 2011 sarà quella giusta, anche perché più
si diventa grandi più è difficile crescere a due cifre”.
Parlando di lusso Polet conclude: “Credo che il vero
lusso sia lo star bene, noi vendiamo emozioni, vendiamo
sogni”. (Panorama del 21/09/07. Estratto a cura di PW)