PAUL MARCIANO Il successo di Guess, il più ... - Pambianconews

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Sinv, lo stile vicentino che
valorizza il brand
Dalla provincia di
Vicenza si può vestire
il mondo intero. Lo
dimostra l’esperienza
di Sinv, azienda che
produce e distribuisce
in licenza importanti
brand di moda giovane
fashion e active,
che ha chiuso l’esercizio
2006 con vendite
complessive pari
a 164 milioni di euro,
con un incremento
del 44,5% rispetto al
FRANCESCO DALLA ROVERE 2005. “Il nostro obiettivo
è quello di sviluppare una crescita organica di tutte
le divisioni, puntando per quanto riguarda l’activewear
a una maggiore promozione sui mercati internazionali
- dice il vicepresidente Francesco Dalla Rovere – e non
escludiamo l’allargamento del nostro portafoglio ad
altri marchi”. Sinv ha vissuto questo esercizio di grande
crescita grazie alle ottime performance di vendita dei
brand già presenti nel proprio portafoglio (Meschino
jeans, See by Chloè, R.e.d. Valentino, Krizia Jeans) e ai
risultati raggiunti dalle nuove licenze (Mcq Alexander
Mc Queen e Dimensione Danza), a cui recentemente
si è aggiunta la Coming Soon dello stilista giapponese
Yohji Yamamoto. Un’azienda di respiro internazionale
che, oltre ad una forte presenza sul mercato domestico,
esporta i propri prodotti in 93 paesi, per una percentuale
di export che raggiunge il 70% di fatturato dei
prodotti fashion.(Finanza&Mercati del 21/09/07. Estratto a cura
di PW)
Dalle scarpe alle borse,
il cuoio di lusso di Berluti
“Fare scarpe da donna? Mi piacerebbe, forse. Ma
siamo sicuri che esista una donna capace di aspettare
sei mesi prima di poter indossare le scarpe di
cui si è innamorata?”.
Olga Berluti spiega così la scelta di non allontanarsi
dal percorso iniziato dal suo bisnonno
Alessandro. «Ogni anno creiamo nuovi modelli
o inventiamo tecniche per trattare il cuoio, ma
senza scadenze fisse. A volte i clienti mi chiedono
quando sarà pronta la nuova collezione e io
rispondo che non lo so, spiega Olga Berluti. Per
passare da un’idea a un disegno a un prototipo
possono volerci settimane oppure mesi e solo
quando siamo tutti soddisfatti della nuova scarpa
la presentiamo ai clienti». (Il Sole 24 Ore del 27/09/07.
Estratto a cura di PW)
1/10/2007
ITALIA
Feyem: solo made in Italy,
costi quel che costi
MORENO FACCINCANI
Feyem nasce nel 1999 a Castelnuovo del Garda, Verona,
dall’intuizione di Moreno Faccincani. L’obiettivo era
creare un’azienda specializzata in capispalla, giacche
e piumini. Feyem intraprende una strada in contro
tendenza: ogni capo viene prodotto interamente ed
esclusivamente in Italia. All’inizio la qualità supera lo
stile ed il prodotto si identifica in un target medio/alto.
Poi, dal 2005, la svolta. “Le collezioni si sono arricchite
di dettagli raffinati, materiali sempre più esclusivi e
forme essenziali, ma caratterizzanti, e entrambi i marchi,
Feyem per la donna e Moorer per l’uomo, hanno
raggiunto un posizionamento di mercato alto e selettivo”,
afferma Moreno Faccincani, Amministratore Unico
della Feyem S.p.A.
“All’inizio ci credevo solo io a questo made in Italy
a tutti i costi e tanti a dirmi che, non essendo ancora
marchio, era meglio abbassare i prezzi e produrre
all’estero. Ma io sono molto testardo…e ho pensato che
l’eccellenza qualitativa di una produzione interamente
italiana fosse l’unico plus indispensabile per conquistare
il mercato”.
Oggi, con 70.000 capi venduti (2006) ed un fatturato
di 8 milioni di Euro con la previsione di chiudere il
2007 a 12 Milioni, il 30% circa in più rispetto all’anno
precedente.
Le Collezioni sono distribuite, ripartite nei diversi marchi,
in 800 punti vendita sul territorio nazionale ed in
oltre 800 all’estero, dove i mercati principali sono gli
Stati Uniti, il Canada, la Russia ed il Giappone. L’export
rappresenta il 40% con la previsione di crescere nel
prossimo anno. Il potenziale di sviluppo dell’azienda
è tale che, a luglio 2007, un fondo di investimenti
americano ha ufficialmente inoltrato un’offerta per
acquisire una quota di minoranza della Società. “Stiamo
valutando il progetto di partnership, consapevole che
l’accordo potrebbe fortemente velocizzare l’espansione
dell’azienda, ma penso che si possa riprendere in considerazione
il prossimo anno”, conclude Faccincani.