PAUL MARCIANO Il successo di Guess, il più ... - Pambianconews

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Neiman Marcus
spegne 100 candeline
Neiman
Marcus,
catena
americana
del
lussom festeggia il suo centenario con una serie di
importanti eventi, a partire dalle due feste in programma
a Dallas per l’11 e il 12 ottobre. La prima
serata sarà “western”, come viene sottolineato anche
dall’invito a forma di stivale da cowboy e si terrà
all’interno del Cotton Bowl Stadium, nel contesto
della più importante manifestazione agricola del
Paese, la State Fair of Texas. Il giorno successivo,
invece, il gala esclusivo si terrà all’interno dello
store Neiman Marcus Down Town: “cocktail, buffet
& dancing” per guest molto selezionati, compresi i
più importanti designer del mondo, ovviamente in
“black tie”. Si tratta di una charity a favore “Dallas
Center for the Performing Arts”. Queste due giornate
rappresentano il momento clou dei festeggiamenti,
anche se sono tante le iniziative realizzate
per sottolineare questo importante traguardo.
Numerosi stilisti di tutto il mondo hanno infatti
disegnato mini collezioni in vendita solo da
Neiman Marcus, così come è stato prodotto un
documentario che descrive l’universo dell’insegna,
anche con testimonianze di importanti personaggi.
(Fashionmagazine.it del 21/09/07. Estratto a cura di PW)
Escada, outlook al ribasso
Nei nove mesi
archiviati il 31
luglio, la maison
Escada ha
più che raddoppiato
la perdita
netta, passata
da 1,5 a 4,1
milioni di euro.
“Un risultato su
cui hanno pesato
investimenti
straordinari”,
hanno sottolineato i responsabili della società.
In calo del 2%, tuttavia, i ricavi del brand Escada, che
ha sfiorato i 400 milioni di euro, penalizzato dall’andamento
in Usa e Asia. Ottima la performance della
unit Primera: +11,8% per un totale di 178,8 milioni
di euro, grazie soprattutto all’espansione del marchio
Biba. I portavoce della maison pronosticano di non
raggiungere nel 2007 il turnover 2006, che aveva
superato i 695 milioni di euro.
MONDO
1/10/2007
Le tre anime di Elie Tahari
“La cosa che apprezzo
di più di voi italiani è il
rispetto che dimostrate
per la vita: lo esprimete
attraverso la cura con cui
preparate il cibo o producete
il vino. E naturalmente
nella qualità dell’abbigliamento
e degli
accessori che disegnate
e producete». Elie Tahari
è uno dei più importan-
ELIE TAHARI
ti stilisti americani della
“nuova generazione”. In
Europa Tahari è ancora poco conosciuto, ma il suo
gruppo ha già raggiunto il mezzo miliardo di ricavi e
punta a diventare una “one billion company” nel giro di
pochi anni. Fino all’anno scorso il marchio si era concentrato
sull’abbigliamento da donna, da due stagioni
si è lanciato anche nell’uomo e ha potenziato la parte
accessori. Nella squadra di Tahari, che assomiglia a una
grande famiglia allargata, oltre alla moglie, direttore
creativo del marchio, ci sono altri italiani: il negozio di
East Hampton è stato disegnato dallo studio milanese
Lissoni e Associati. La storia di Tahari potrebbe essere
raccontata in un libro: «Il mondo della moda mi affascinava,
anche se negli anni ’70 era molto diverso da oggi.
Ma ci sono entrato quasi per caso: facevo l’elettricista
per la Nyborg Electrics, una società di servizi sulla quarantesima
strada, nel distretto della moda di New York,
e spesso venivo mandato a fare assistenza per le luci
negli showroom. I soldi però non bastavano mai, così
di sera facevo il commesso in una boutique di abbigliamento
del Greenwich Village, la Fig Leaf, che restava
aperta fino alle 2 del mattino. Cominciai a suggerire al
proprietario alcuni capi che secondo me, per l’idea che
mi ero fatto dei nostri clienti, avrebbero avuto successo,
ad esempio il top senza spalline, quello “a fascia”, che
in effetti diventò un best seller. Nel 1973 aprii il mio
primo negozio e da lì non mi sono più fermato». (Il Sole
24 Ore del 15/09/07. Estratto a cura di PW)
Tiffany
fa “colazione”
con i diamanti
Diversificazione fantasiosa per Tiffany & Co: la
società investirà ben 5 milioni di dollari in una
miniera di diamanti in Serra Leone.
Il big dei gioielli ha infatti sottoscritto un’obbligazione
subordinata della durata di un quinquennio,
in cambio del diritto a commercializzare diamanti
estratti dalla miniera, gestita da Target Resources,
società con sede legale a Londra, che a luglio ha
lanciato un’Ipo. (Finanza&Mercati del 18/09/07. Estratto a
cura di PW)