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PAUL MARCIANO Il successo di Guess, il più ... - Pambianconews

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capitali o nei luoghi <strong>di</strong> v<strong>il</strong>leggiatura più famosi.<br />

E a livello <strong>di</strong> singoli mercati?<br />

Come detto <strong>il</strong> mercato nel complesso sta andando bene.<br />

Noi esportiamo <strong>il</strong> 65% del nostro fatturato all’estero. E’<br />

chiaro che ci sono paesi come In<strong>di</strong>a, Russia e Cina che<br />

stanno vivendo una grossa crescita e altri come gli Usa che<br />

stanno un po’ soffrendo a causa della debolezza del cambio<br />

dollaro/euro. Gli Stati Uniti restano comunque <strong>il</strong> nostro<br />

mercato più importante, ci esportiamo infatti circa <strong>il</strong> 27%<br />

del fatturato. Poi vi è tutto <strong>il</strong> Nord Europa specialmente<br />

i paesi <strong>di</strong> lingua tedesca, dove, tornando da <strong>di</strong>verse fiere,<br />

ho notato che si sta vivendo un momento molto positivo.<br />

Come per molte altre aziende, in termini <strong>di</strong> crescita percentuale<br />

i risultati più br<strong>il</strong>lanti provengono da tutto <strong>il</strong> mercato<br />

Russo (EX Unione Sovietica), dalla Cina e dall’In<strong>di</strong>a<br />

che sono passati da una quota del 3 all’8% e prevedo che<br />

nei prossimi due anni arriveranno a toccare <strong>il</strong> 10-11%.<br />

Cosa vuol <strong>di</strong>re essere impren<strong>di</strong>tore oggi: quali sono le<br />

sfide per un brand?<br />

Penso che l’impren<strong>di</strong>tore oggi abbia le stesse problematiche<br />

e tensioni <strong>di</strong> 40, 50 o 200 anni fa. Non credo sia<br />

cambiato niente, c’è una sola cosa che l’uomo <strong>di</strong> oggi deve<br />

avere in più rispetto all’uomo <strong>di</strong> ieri: la rapi<strong>di</strong>tà.<br />

Sin dall’inizio volevo che <strong>il</strong> mio prodotto contenesse tre<br />

cose: grande artigianalità, estrema qualità e una bella dose<br />

<strong>di</strong> creatività. Perché solo unendo queste tre cose si può offrire<br />

un prodotto contemporaneo. L’impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> oggi<br />

ha infatti <strong>il</strong> dovere <strong>di</strong> essere contemporaneo come doveva<br />

essere trent’anni fa, ma, ripeto, deve essere fortemente rapido.<br />

Nella nostra impresa abbiamo quattro punti car<strong>di</strong>ne: <strong>il</strong><br />

coraggio, l’impegno, l’investire nelle umane risorse e la rapi<strong>di</strong>tà.<br />

Quella rapi<strong>di</strong>tà che io ho preso da uno dei miei gran<strong>di</strong><br />

maestri del passato: Gengis Kan. Perché ho avuto pochissimi<br />

maestri, ma <strong>di</strong> grande qualità. Gran<strong>di</strong> uomini come<br />

Alessandro Magno, Socrate, San Benedetto, Sant’Agostino,<br />

Palla<strong>di</strong>o, Leon Battista Alberti, geni che progettavano <strong>il</strong><br />

mondo non pensando a tre anni o a cinque, ma 5, 10 secoli…secondo<br />

me dobbiamo riscoprire una parte <strong>di</strong> questo e<br />

avere una visione più lungimirante del futuro.<br />

Lei ha sempre avuto a cuore anche <strong>il</strong> ruolo sociale dell’impren<strong>di</strong>tore.<br />

Ci parli delle iniziative più importanti in<br />

questo ambito. E cosa avete in programma per <strong>il</strong> futuro?<br />

<strong>Il</strong> grande sogno della mia vita è <strong>di</strong> rendere <strong>il</strong> lavoro dell’uomo<br />

un po’ più umano. E’ anche per questo che ho<br />

impostato un’azienda in un paese<br />

Con questo spirito ho cercato <strong>di</strong> restaurare questo paese<br />

e dopo 25 anni sono terminati i lavori. L’anno prossimo<br />

invece, inaugureremo questo foro delle arti, che è un<br />

grande spazio dove al centro c’è un teatro <strong>di</strong> ispirazione<br />

palla<strong>di</strong>ana, un bosco sacro, un ippodromo <strong>di</strong> ispirazione<br />

ateniese…. Ecco un luogo dove vorrei che si frequentassero<br />

persone <strong>di</strong> tutti i ceti, nullafacenti, pensatori, architetti,<br />

1/10/2007<br />

sognatori, perchè credo che ci sia bisogno <strong>di</strong> luoghi dove<br />

si possa parlare. Mi sono un po’ ispirato i principi tedeschi<br />

dei primi dell’800, che quando gli veniva affidato un territorio<br />

cercavano <strong>di</strong> farlo crescere <strong>di</strong> creare lavoro, cultura,<br />

educazione e civ<strong>il</strong>tà.<br />

Brunello Cucinelli ha fatto della sua f<strong>il</strong>osofia uno st<strong>il</strong>e<br />

<strong>di</strong> vita e questo si deduce anche dall’impostazione della<br />

comunicazione e delle campagne pubblicitarie. Qual è la<br />

<strong>di</strong>fferenza rispetto alle altre aziende?<br />

Questo non lo so. Socrate mi ha educato a convincere del<br />

mio pensiero e non a giu<strong>di</strong>care quello che fanno gli altri.<br />

Ma volevo portare un messaggio che andasse al <strong>di</strong> là del<br />

prodotto, che avesse un contenuto <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> spiritualità,<br />

<strong>di</strong> misticità, <strong>di</strong> laboriosità, <strong>di</strong> fermezza, in questo caso<br />

della mia amata Umbria, piuttosto che della mia stimata<br />

Italia. Io sono sempre stato un sognatore e c’è un aneddoto<br />

bellissimo <strong>di</strong> Alessandro Magno che guarda per ore<br />

e assiduamente <strong>il</strong> mare e la mamma gli chiede che cosa<br />

stesse guardando? E lui <strong>di</strong>ce: io voglio conoscere i confini<br />

del mondo. Pensate questo ragazzo <strong>di</strong> 17 anni che sogna<br />

<strong>di</strong> conquistare <strong>il</strong> mondo…Ecco, io credo che se i giovani<br />

ritornano a vedere nei loro padri uomini <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> ideali e<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> valori non avranno più timore <strong>di</strong> niente, saranno<br />

più tolleranti, più aperti, un po’ speciali.<br />

Stare in un posto <strong>di</strong> lavoro bello e sereno (metà dei <strong>di</strong>pendenti<br />

lavora nelle case in pietra <strong>di</strong> Solomeo) si riflette<br />

sulla produttività?<br />

Io ho l’impressione <strong>di</strong> sì. Perché lavorare in un bell’ambiente,<br />

in un’atmosfera migliore, con una bella estetica<br />

migliora la creatività, intesa a tutto tondo, non solo per chi<br />

deve creare <strong>il</strong> prodotto. Io ho sempre avuto l’impressione<br />

che ogni essere umano avesse una quantità <strong>di</strong> genio, sta a<br />

me <strong>il</strong> compito, essendo io l’organizzatore del genio nella<br />

mia impresa, <strong>di</strong> tirar fuori la parte migliore.<br />

Come vede la sua azienda tra 10 anni, quale modello<br />

ha in mente?<br />

Questa è una bellissima domanda. Innanzitutto io applico<br />

alla mia impresa quello che sempre i miei gran<strong>di</strong> maestri<br />

mi hanno insegnato: lavorare ogni giorno come fosse<br />

l’ultimo della vita e progettare come se dovessi vivere in<br />

eterno. Io mi sento custode dei miei luoghi e della mia<br />

impresa e vorrei rappresentare questo: essere un piccolo<br />

custode che per un certo periodo è passato in una parte<br />

del mondo. Mi auguro che l’azienda possa andare avanti e<br />

trovare idee nuove perché l’unica cosa che ogni giorno mi<br />

preoccupa un po’ <strong>di</strong> più è se siamo competitivi, moderni<br />

e speciali. Per far questo ci vogliono gli uomini….<br />

E per concludere vorrei fare un saluto come <strong>di</strong>ce San Benedetto:<br />

che Dio <strong>il</strong>lumini <strong>il</strong> nostro cammino. Oggi come<br />

allora, abbiamo bisogno <strong>di</strong> uomini <strong>il</strong>luminati, <strong>di</strong> essere<br />

umani speciali…<br />

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