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SATURA art gallery

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80<br />

I N T E R V I S T A<br />

C R I T I C A<br />

81<br />

Luciano Caprile Sergio Palladini: il significato di un’app<strong>art</strong>enenza<br />

Il rimorchiatore e Varigotti II - 120x80<br />

Arte contemporanea:<br />

Marcel Duchamp e il mercato<br />

di Mario Pepe<br />

Duchamp che scende una scala - 1912<br />

Non varrebbe più la pena di parlare di<br />

Duchamp e delle sue burle readymade,<br />

se non fosse che i suoi discorsi<br />

teorici sono tuttora funzionali al prevalere<br />

di un’ ideologia mercantile che<br />

produce parecchi guasti nell’ambito<br />

dell’<strong>art</strong>e contemporanea.<br />

Se si analizzano le caratteristiche dell’<strong>art</strong>e<br />

relativa agli ultimi quindici anni,<br />

non si può non rilevare una certa frantumazione<br />

di esperienze, la scomparsa<br />

di problematiche di riferimento,<br />

una perdita di contenuti e di qualità,<br />

complici l’eclissarsi della critica militante<br />

e un’ eccessiva predominanza del<br />

mercato.<br />

L’attuale critica sull’<strong>art</strong>e contemporanea<br />

è spesso focalizzata su un’analisi sociologica<br />

del mondo dell’<strong>art</strong>e, descrivendo<br />

dall’esterno e senza alcun coinvolgimento<br />

i comportamenti degli addetti ai lavori,<br />

<strong>art</strong>isti, critici, galleristi, osservati mediante<br />

un’operazione scientifica necessariamente<br />

allontanante.<br />

Un esempio brillante di questo analizzare<br />

l’<strong>art</strong>e attraverso un approccio da<br />

scienze sociologiche è il recente saggio<br />

di Alessandro Dal Lago e Serena<br />

Giordano dell’Università di Genova 1 , in<br />

cui la tesi degli autori viene così sintetizzata<br />

nel capitolo conclusivo: “ l’<strong>art</strong>e<br />

d’oggi è una sfera culturale che<br />

esprime, più di ogni altra, la natura<br />

mercantile del nostro mondo.” E più<br />

avanti: “ ..noi crediamo quindi che l’<strong>art</strong>e<br />

debba essere vista in modo laico: un<br />

mondo di pratiche, in cui si produce,<br />

si rielabora e ovviamente si vende del<br />

senso....L’<strong>art</strong>e non ci sottomette, né ci<br />

emancipa, esattamente come lo sport<br />

o la gastronomia. Se poi qualcuno osservasse<br />

che in questo modo escludiamo<br />

dall’<strong>art</strong>e il cambiamento, risponderemmo:<br />

proprio perchè l’<strong>art</strong>e ufficiale<br />

esprime oggi il senso profondo di<br />

una società mercantile, arida e gerarchizzata,<br />

sarà meglio agire su di questa,<br />

se vogliamo che anche l’<strong>art</strong>e sia<br />

un’altra cosa.”<br />

Sembra che venga dimenticata, in<br />

nome di una fredda analisi dell’esistente<br />

e per una rassegnata rinuncia ad interventi<br />

costruttivi, un’importante<br />

funzione dell’<strong>art</strong>e, che è quella di<br />

contribuire al dibattito culturale in corso,<br />

non solo quella di rifletterlo. Il saggio<br />

comunque ha il pregio di guarda-<br />

Mario Pepe Arte contemporanea: Marcel Duchamp e il mercato

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