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32 U N R E G I S T A E A T T O R E L I G U R E
Andrea Scarel L’arte e la libertà di Pippo Delbono
UN REGISTA E ATTORE LIGURE
L’arte e la libertà di Pippo Delbono
di Andrea Scarel
Non obbedisco a maestri e ingiunzioni, non osservo nessun costume.
Le regole create dall’uomo non hanno presa su di me.
Godo del canto e danzo con ognuno e con tutti.
Ecco perché, fratello, sono considerato un folle.
Poesia di una libera tribù indiana, da Guerra.
“La prima volta che ho detto a mia mamma: «Mamma, finalmente sono diventato
un attore», lei mi ha risposto: «Un attore, Pippo Ma che mestiere è l’attore Sei lì che
facevi l’Università, facevi Economia e Commercio, potevi guadagnare dei soldi, che sempre
servono nella vita, e ti sei messo a fare l’attore, Pippo. Ma che mestiere è l’attore»
E poi le ho detto: «Mamma, sono diventato anche un regista». «Un regista, Pippo Ti devi
trovare una bella ragazza da sposare, come fanno tutte le persone normali»” 1 .
Questo dialogo tra Pippo Delbono e sua madre, posto come incipit del film Grido,
costituisce un evidente segnale di come un qualsiasi ragionamento critico sull’attore
e regista ligure non possa in alcun modo prescindere da alcune specifiche vicende biografiche.
Anzi, sono state proprio tali vicende, spesso dolorose e traumatiche, a spingere
Delbono verso il teatro, ed in particolare verso il suo teatro. Non è casuale difatti che
l’unico monologo nel repertorio della compagnia, Racconti di giugno, sia interamente dedicato
all’esperienza umana ed artistica del suo autore. Inoltre lo stesso tema, benché
decisamente più ampio ed articolato, costituisce il sostrato ed il filo conduttore di Grido.
Non si pensi però a spettacoli o film ottusamente ripiegati su aneddoti e vicende biografiche;
Delbono infatti, pur partendo dalla propria vita privata, allarga lo sguardo sino
ad affrontare quei temi universali quali la morte, l’amore, la rabbia o la guerra, che da
sempre hanno costituito la linfa vitale dell’arte. Tale affermazione trova conferma in queste
note di Andrea Porcheddu: “Delbono elabora questa sorta di incontro aperto, lieve
e doloroso, ma anche – paradossalmente – strutturatissimo, tanto da risultare quasi un
«canzoniere». Il racconto, infatti, intreccia vicende quotidiane ed esperienze personali
ad ampi brani scelti dai testi di quelli spettacoli, allestiti in passato, che lo hanno reso
celebre e amato. [...continua...]
1
Trascrizione dal film Grido, Italia, 2006. Ideazione e regia Pippo Delbono