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F R A N C O
C R O C E
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FRANCO CROCE
Una lettura di Franco Croce: Beppe Fenoglio
a cura di Caterina Bardi 1
Oggi parliamo di Primavera di bellezza, l’unico romanzo compiuto di un
grande scrittore del secondo Novecento, Beppe Fenoglio. Primavera di bellezza non
è forse il suo capolavoro - capolavoro è il libro incompiuto Il partigiano Johnny - ma
è il romanzo più romanzo, ed è un bellissimo romanzo, di cui va sottolineata anche
l’autonomia.
È la storia tutta vera di un allievo ufficiale, e rimanda - il libro esce nel ’59 - a
un passato molto recente, dove i risvolti d’invenzione sono minimi: infatti le avventure,
che hanno pure uno straordinario risalto romanzesco, sono quelle dell’Italia,
della grande tragedia legata alla sconfitta militare degli italiani alleati con i tedeschi,
alla caduta del fascismo, all’armistizio e alla crisi dell’esercito italiano dopo l’armistizio.
Una cronaca, in qualche modo, scritta però con uno stile fortemente inventivo e
centrata su un personaggio che si chiama Johnny, come il partigiano Johnny del romanzo
maggiore, che pensa in inglese come il partigiano Johnny, e che si trova in un
esercito ormai scassato, vinto, pasticciato, incomprensibile.
Johnny è in Italia settentrionale e frequenta un corso per allievi ufficiali, fatto
di assurde esercitazioni in ordine chiuso. Viene poi trasferito a Roma, più precisamente
a Montesacro, dove in un clima di obbedienza insensata e di superiori incapaci,
continua a vivere la stessa vita, sognando ogni tanto, in un flashback, il tempo
trascorso fra i suoi compagni di liceo, il suo precoce antifascismo, la sua simpatia
per gli inglesi, l’avventura dell’affondamento della Graf von Speer, rivissuta con gli
occhi del ragazzo liceale; e sta lì, sotto i grandi colpi della storia, in un mondo triste,
degradato, di obbedienze, di servitù militari.
Ogni tanto però sembra avvenire qualcosa: la caduta del fascismo, o il momento
in cui gli allievi ufficiali, che continuano a esercitarsi follemente in addestramenti
insensati, sono chiamati a combattere. Sembra infatti, il domani del 25 luglio,
giorno della caduta del fascismo, che ci sia una minaccia, che la milizia si ribelli. Allora
gli allievi ufficiali si sentono di colpo veramente soldati, impegnati in qualcosa
d’importante: difendere la legalità, difendere il re, il regime nuovo, contro l’insidia
di questi ribelli rivoluzionari. E partono, applauditi dalla popolazione che sente minacciosa
la presunta volontà di rivincita della milizia fascista. [...continua...]
Caterina Bardi Una lettura di Franco Croce: Beppe Fenoglio
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Testo tratto dalla conversazione Dieci romanzi romanzeschi di Franco Croce tenuta nella
trasmissione di Radio due Alle otto della sera del 15 agosto 2002.