5.Riacutizzazioni delle BPCO - Clinica malattie apparato respiratorio
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5. RIACUTIZZAZIONI DELLE <strong>BPCO</strong><br />
dall’elastasi neutrofila e dall’adesione diretta <strong>delle</strong><br />
due cellule che coinvolge ICAM-1 e le integrine<br />
della famiglia β2. L’eccesso di muco rilasciato nelle<br />
vie aeree dalle “goblet cells” può causare ostruzione<br />
<strong>delle</strong> vie aeree, accumulo di muco, e può portare<br />
a ulteriore infiammazione e possibili infezioni 16 .<br />
L’incremento dei neutrofili durante l’infiammazione<br />
può essere il risultato di un’aumentata produzione<br />
di fattori chemotattici come il leucotriene B 4<br />
e IL-8 da parte dei macrofagi e <strong>delle</strong> cellule epiteliali<br />
in risposta agli agenti infettanti o ad altri stimoli<br />
17 .Pertanto,per le infezioni batteriche nelle riacutizzazioni<br />
di <strong>BPCO</strong> viene ipotizzato un meccanismo<br />
di circolo vizioso, come schematizzato nella<br />
figura 6.5 del Quaderno 1.<br />
L’infiammazione <strong>delle</strong> vie aeree, come avviene durante<br />
le riacutizzazioni della <strong>BPCO</strong>, causa una riduzione<br />
della deformabilità dei polimorfonucleati<br />
con un incremento del sequestro dei polimorfonucleati<br />
stessi nei capillari polmonari. Questo porta<br />
all’interazione dei neutrofili con le cellule endoteliali,<br />
i neutrofili aderiscono all’endotelio, trasmigrano<br />
attraverso le membrane dei capillari alveolari<br />
negli spazi aerei e nell’interstizio. È stato anche<br />
osservato che le particelle di carbone, che sono<br />
un importante costituente del PM 10 , causano il<br />
rilascio di neutrofili immaturi da parte del midollo<br />
e questi sono preferenzialmente sequestrati nel<br />
microcircolo polmonare. Questo effetto sistemico<br />
del PM 10 sui neutrofili può essere un evento iniziante<br />
per l’infiammazione <strong>delle</strong> vie aeree indotto<br />
da PM 10<br />
13.Altri studi hanno mostrato che i neutrofili<br />
circolanti in pazienti con <strong>BPCO</strong> up-regolano<br />
le molecole d’adesione, facilitando il reclutamento<br />
dei neutrofili nel parenchima polmonare 18 .<br />
I meccanismi eziopatogenetici in gioco nelle riacutizzazioni<br />
di <strong>BPCO</strong> possono essere studiati mediante<br />
la tecnica dell’espettorato indotto. Per esempio,<br />
il gruppo di Wedzicha ha misurato i livelli di<br />
IL-6 e IL-8 e la conta cellulare sull’espettorato indotto<br />
di pazienti con <strong>BPCO</strong> severa e moderata durante<br />
periodi di stabilità e durante le riacutizzazioni.<br />
È stato evidenziato che i pazienti con più frequenti<br />
riacutizzazioni hanno basalmente livelli più<br />
alti di citochine nell’espettorato e che il livello di<br />
IL-8 correla con il numero di neutrofili 19 .Gli stessi<br />
autori hanno inoltre analizzato i livelli nel siero<br />
e nell’espettorato di endotelina-1 (ET-1) in pazienti<br />
con <strong>BPCO</strong> durante riacutizzazione e instabilità di<br />
malattia. L’ET-1 è un peptide broncocostrittore<br />
prodotto dalle vie aeree; è stato implicato nella patogenesi<br />
dell’asma e <strong>delle</strong> infiammazioni virali <strong>delle</strong><br />
vie aeree e sembra avere un ruolo nelle riacutizzazioni<br />
nei pazienti con <strong>BPCO</strong>. I livelli di ET-1<br />
negli espettorati dei pazienti durante riacutizzazione<br />
di <strong>BPCO</strong> aumentano rispetto alla fase di stabilità<br />
20 .Aaron et al. hanno dimostrato che gli indicatori<br />
di infiammazione neutrofila (TNF-α,IL-8) aumentano<br />
nelle vie aeree di pazienti in corso di riacutizzazione<br />
rispetto alla fase di remissione dell’evento<br />
acuto e che la risposta infiammatoria è indipendente<br />
da un’infezione virale o batterica dimostrabile<br />
21 .<br />
Linfociti<br />
C’è l’evidenza sperimentale che il numero dei neutrofili<br />
nelle vie aeree è controllato da linfociti T<br />
CD4+ attivati. Questi rilasciano citochine tra cui<br />
IL-17, che sembrano avere un ruolo importante nel<br />
reclutamento e nell’attivazione dei neutrofili. Questo<br />
effetto è in parte mediato dal rilascio <strong>delle</strong> chemochine,<br />
che a sua volta è potenziato da TNF-α<br />
rilasciato dai macrofagi stimolati da IL-17. IL-17<br />
può esercitare il suo effetto inducendo direttamente<br />
il rilascio endogeno <strong>delle</strong> tachichinine che contribuiscono<br />
al reclutamento dei neutrofili agendo<br />
sui recettori NK-1, oppure indirettamente stimolando<br />
epitelio bronchiale e fibroblasti a produrre<br />
IL-6 e IL-8. IL-17 può esercitare anche un effetto<br />
stimolante indiretto sui neutrofili <strong>delle</strong> vie aeree;<br />
infatti induce il rilascio di citochine come IL-1β<br />
dall’epitelio bronchiale e dai fibroblasti 22 .<br />
Macrofagi<br />
Questo effetto di cooperazione cellulare infiammatoria<br />
è potenziato dai macrofagi alveolari che, in risposta<br />
a IL-17, producono IL-1β che stimola il rilascio<br />
di IL-6 e IL-8 nelle cellule epiteliali bronchiali<br />
indotto da IL-17. I macrofagi sono in grado<br />
di modificare la funzione di altre cellule infiammatorie.<br />
Queste modificazioni sono rappresentate da:<br />
● espressione di molecole di superficie e secrezione<br />
di citochine in grado di attivare i linfociti;<br />
● secrezione di fattori chemiotattici per i neutrofili<br />
e produzione di citochine che aumentano<br />
l’espressione <strong>delle</strong> molecole di adesione a livello<br />
dell’endotelio;<br />
● secrezione di fattori di crescita e di attivazione<br />
per i fibroblasti. Il mantenimento di questi meccanismi<br />
aggrava il danno strutturale della parete<br />
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