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ATTI DEL XV CONVEGNO NAZIONALE SIPI Società Italiana di ...

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Abstract Comunicazioni<br />

INFEZIONE DA BETANODAVIRUS IN TRIGLIA DI FANGO (MULLUS<br />

BARBATUS L. 1758)<br />

Ciulli S., Grodzki M., Galletti E., Rosica I., Crimella F., Prosperi S.<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale, Alma Mater Stu<strong>di</strong>orum,<br />

Università <strong>di</strong> Bologna.<br />

Con questo lavoro abbiamo voluto approfon<strong>di</strong>re lo stu<strong>di</strong>o dell‟infezione da Betanodavirus<br />

nella triglia <strong>di</strong> fango (Mullus barbatus L. 1758). Questa specie è risultata sensibile a questa<br />

infezione in lavori precedenti, anche se attualmente non è mai stata riportata la presenza <strong>di</strong><br />

sintomatologia in soggetti <strong>di</strong> triglia. La presenza del virus è stata messa in evidenza con<br />

tecniche <strong>di</strong> RT-nested/PCR evidenziando un basso livello <strong>di</strong> contaminazione virale tipico<br />

dei portatori asintomatici.<br />

Soggetti <strong>di</strong> triglia <strong>di</strong> fango sono stati campionati nel Me<strong>di</strong>o Adriatico durante l‟arco <strong>di</strong> un<br />

anno (ottobre 2006-settembre 2007) per un totale <strong>di</strong> 137 soggetti. Il campionamento è stato<br />

così strutturato al fine <strong>di</strong> valutare se si trattasse <strong>di</strong> un‟infezione legata all‟elevata <strong>di</strong>ffusione<br />

del virus tipica del periodo estivo nei pesci <strong>di</strong> allevamento, oppure se questo ospite possa<br />

rappresentare un serbatoio del Betanodavirus anche durante il periodo invernale nel quale<br />

generalmente non è osservata la malattia negli ospiti <strong>di</strong> allevamento (branzino Europeo,<br />

Dicentrarchus labrax).<br />

La tecnica RT-nested/PCR è stata applicata ai campioni rappresentati da un pool <strong>di</strong><br />

materiale encefalico prelevato da 3-5 soggetti per un totale <strong>di</strong> 30 pool.<br />

Successivamente si è proceduto a testare alcuni campioni in singolo al fine <strong>di</strong> valutare<br />

l‟effettiva numerosità dei campioni positivi.<br />

La tecnica RT-nested/PCR si è rilevata idonea all‟evidenziazione della presenza del virus<br />

in pool <strong>di</strong> encefali <strong>di</strong> triglia <strong>di</strong> fango.<br />

Venti dei trenta campioni esaminati sono risultati positivi ed è stato possibile evidenziare<br />

la positività dei campioni durante tutto l‟arco dell‟anno.<br />

L‟analisi dei campioni in singolo ha permesso <strong>di</strong> evidenziare l‟elevata <strong>di</strong>ffusione del virus<br />

nei singoli soggetti mostrando una positività <strong>di</strong> almeno 2-3 soggetti nella maggior parte dei<br />

pool testati.<br />

La caratterizzazione genetica <strong>di</strong> alcuni dei virus evidenziati ha classificato i ceppi trovati in<br />

triglia <strong>di</strong> fango come appartenenti alla specie RGNNV, ampiamente <strong>di</strong>ffusa in specie<br />

ittiche allevate e selvatiche del Mar Me<strong>di</strong>terraneo, mentre non ha evidenziato la presenza<br />

<strong>di</strong> altre specie virali del genere Betanodavirus, recentemente segnalate in pesci <strong>di</strong><br />

allevamento.<br />

Concludendo si può affermare che da questo stu<strong>di</strong>o risulta che la triglia <strong>di</strong> fango può<br />

rappresentare un serbatoio del Betanodavirus che ospita il virus durante tutto l‟arco<br />

dell‟anno. Fortunatamente sembra che questa specie non sia ancora stata interessata<br />

dall‟infezione con le nuove specie <strong>di</strong> Betanodavirus probabilmente <strong>di</strong>ffuse tramite il<br />

commercio <strong>di</strong> materiale ittico vivo <strong>di</strong> allevamento. Questo ritrovamento incoraggia ad<br />

intensificare i controlli sul materiale ittico commerciato al fine <strong>di</strong> minimizzare i rischi <strong>di</strong><br />

introduzione <strong>di</strong> nuovi virus nel patrimonio ittico autoctono dell‟Adriatico.<br />

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