ATTI DEL XV CONVEGNO NAZIONALE SIPI Società Italiana di ...
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Abstract Comunicazioni<br />
SAGGI DI PCR PER L’IDENTIFICAZIONE E LO SCREENING DI ISOLATI<br />
ITTICI APPARTENENTI AL GENERE VIBRIO<br />
Prearo M., Colussi S., Corvonato R., Serracca L., Giorgi I., Zuccon F., Acutis P.L.<br />
Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Via Bologna,<br />
148 – 10154 Torino.<br />
Nell‟ambito del progetto <strong>di</strong> ricerca denominato: “Approccio polifasico nell‟identificazione<br />
<strong>di</strong> isolati appartenenti al genere Vibrio in materiale ittico” è stata messa a punto una nuova<br />
meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> multiplex PCR che consente la contemporanea identificazione <strong>di</strong> V.<br />
alginolyticus e V. parahaemolyticus con l‟uso <strong>di</strong> primer specifici appositamente <strong>di</strong>segnati<br />
per il gene della collagenasi e per il gene tl (emolisina termolabile). La meto<strong>di</strong>ca descritta<br />
ed altre tecniche <strong>di</strong> PCR precedentemente pubblicate sono state utilizzate per eseguire la<br />
classificazione degli isolati presenti nella collezione del laboratorio <strong>di</strong> Ittiopatologia<br />
dell‟Istituto Zooprofilattico Sperimentale <strong>di</strong> Torino.<br />
Per valutare l‟accuratezza della multiplex PCR sono stati utilizzati 14 ceppi certificati<br />
DSMZ, 1 ceppo certificato ATCC appartenenti al genere Vibrio e al genere Aeromonas e<br />
44 ceppi isolati da prodotti ittici. Lo screening è stato condotto su 106 isolati <strong>di</strong> campo:<br />
all‟estrazione del DNA, eseguita me<strong>di</strong>ante freeze-boiling, è seguita l‟applicazione della<br />
multiplex PCR e della PCR per V. anguillarum basata sull‟amplificazione del gene rpoN<br />
(fattore sigma). Le PCR sono state condotte in un volume <strong>di</strong> reazione pari a 50 μl,<br />
me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>di</strong> Platinum ® qPCR Supermix-UDG (Invitrogen) 25 μl, con aggiunta dei<br />
rispettivi primer (300 nM) specifici.<br />
V. parahaemolyticus è identificato da una banda caratteristica <strong>di</strong> 450 bp, mentre V.<br />
alginolyticus da una banda <strong>di</strong> 737 bp. Campioni non appartenenti alle due specie in esame,<br />
utilizzati come veri negativi, quali V. anguillarum e <strong>di</strong>fferenti specie del genere<br />
Aeromonas, hanno invece mostrato assenza <strong>di</strong> banda. La sensibilità e la specificità, del<br />
metodo, calcolate ad un livello <strong>di</strong> confidenza del 95%, sono risultate del 100%,<br />
rispettivamente (86,3-100%) e (85,0-100%).<br />
Lo screening ha fornito i seguenti risultati: il 100% dei campioni ritenuti V. anguillarum<br />
dalle analisi biochimiche è risultato tale anche con il metodo molecolare, mentre per V.<br />
alginolyticus e V. parahaemolyticus l‟identità <strong>di</strong> risultato tra meto<strong>di</strong> fenotipici e molecolari<br />
è stata del 95% e del 66% rispettivamente. Sono state evidenziate quattro coinfezioni (due<br />
V. parahaemolyticus/V. alginolyticus e due V. anguillarum/V. alginolyticus). La PCR è<br />
stata inoltre determinante nell‟assegnazione della specie dei ceppi caratterizzati<br />
fenotipicamente come Vibrio spp. La concordanza complessiva tra meto<strong>di</strong> biochimici e<br />
molecolari è stata valutata tramite in<strong>di</strong>ce K, pari a 0,84 (i.c. 95% = 0,63-0,99), in<strong>di</strong>ce<br />
ritenuto molto buono secondo la tabella <strong>di</strong> valutazione Altman.<br />
La multiplex PCR si è rivelata <strong>di</strong> semplice e rapido utilizzo ed applicata a isolati ittici ha<br />
inoltre consentito <strong>di</strong> rilevare alcuni casi <strong>di</strong> coinfezione, evidenziando ulteriormente<br />
l‟inefficacia delle tecniche biochimiche che conducono invece all‟identificazione <strong>di</strong> un<br />
unico patogeno.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o ha mostrato come i meto<strong>di</strong> molecolari presentino alcuni vantaggi rispetto<br />
all‟utilizzo dei meto<strong>di</strong> biochimici tra<strong>di</strong>zionali, messi a punto su isolati clinici e non sempre<br />
efficaci nel riconoscimento <strong>di</strong> isolati ittici, così come scarsamente atten<strong>di</strong>bili nel<br />
riconoscimento <strong>di</strong> specie con un‟elevata similarità genetica come nel caso <strong>di</strong> V.<br />
alginolyticus e V. parahaemolyticus (> del 99%).<br />
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