Cardiologia negli Ospedali n° 168 Marzo/Aprile 2009 - Anmco
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Le aspirazioni di un giovane Cardiologo<br />
Signor Presidente, cari Colleghi,<br />
sono contenta ed emozionata di avere<br />
oggi la possibilità di esprimere davanti<br />
a Lei, signor Presidente, le mie<br />
aspirazioni di giovane cardiologo.<br />
Nel contempo desidero ringraziare<br />
di cuore il Professor Attilio Maseri<br />
e tutti i rappresentanti della Fondazione<br />
“per il Tuo Cuore”- Heart Care<br />
Foundation, anche a nome dei miei<br />
Colleghi qui presenti, che con me<br />
sono stati selezionati per partecipare<br />
come Ricercatori a questo importante<br />
Progetto. La possibilità di ricoprire<br />
un ruolo in un Progetto di Ricerca<br />
così innovativo rappresenta per noi<br />
borsisti un’opportunità di crescita, in<br />
un percorso formativo d’eccellenza.<br />
Inoltre la partecipazione a questo Studio<br />
mi dara’ modo di rientrare in Italia<br />
dall’estero e quindi di fornire un<br />
contributo alla Ricerca nel mio Paese.<br />
Fin da piccola ho sempre desiderato<br />
fare il medico, avendo come esempio<br />
mio padre, che svolgeva la sua professione<br />
con passione e dedizione. Quando<br />
poi è mancato improvvisamente<br />
per problemi cardiaci, ho deciso che<br />
la mia strada sarebbe stata la <strong>Cardiologia</strong>,<br />
per poter capire le dinamiche<br />
delle malattie cardiache ed imparare a<br />
curarle e prevenirle meglio.<br />
Ho sempre concepito la professione<br />
del medico come una missione al<br />
servizio del malato. La ricerca è uno<br />
strumento fondamentale per svolgere<br />
tale missione, ma la professione<br />
medica non può prescindere dall’osservazione<br />
clinica e dal rapporto con<br />
il paziente, in tutta la sua complessità.<br />
Per questo, la possibilità di fare ricerca<br />
rimanendo a stretto contatto con<br />
l’oggetto della ricerca, vale a dire il<br />
malato, rappresenta per me la condizione<br />
ideale di lavoro. Pertanto, la mia<br />
più profonda aspirazione di giovane<br />
cardiologo è quella di imparare a coniugare<br />
la ricerca di base alla clinica,<br />
in modo da indirizzare gli sforzi di<br />
ricerca “pura” verso ciò che più serve<br />
nella pratica medica di tutti i giorni.<br />
Io credo che il paziente debba rimanere<br />
sempre al centro della ricerca<br />
e che sia fondamentale non confondere<br />
mai il fine con il mezzo: a mio<br />
parere, il fine della ricerca medica<br />
non è pubblicare un lavoro scientifico<br />
brillante, ma riuscire a identificare i<br />
meccanismi delle patologie per curare<br />
al meglio i malati. Mi auguro infine di<br />
avere sempre la curiosità e la determinazione<br />
che dovrebbero caratterizzare<br />
lo spirito di ogni ricercatore, con la<br />
consapevolezza che a volte, da semplici<br />
intuizioni portate avanti con rigore,<br />
possano derivare importanti scoperte.<br />
Spero di riuscire a realizzare queste<br />
aspirazioni. Ciò sarà possibile anche<br />
con l’aiuto di tutti voi.<br />
Grazie di cuore, a tutti.<br />
Margherita Calcagnino<br />
ANmco e hcf al quirinale<br />
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