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toscana aprile

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Toscana Cultura - Anno 3 - Numero 4 - Aprile 2015 - Registrazione Tribunale di Firenze n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227. E 2


mirabilia<br />

Il Regno Animale, Vegetale, Minerale nei ritratti Medicei<br />

Opere di<br />

Monica Fossi Giannozzi<br />

Museo “La Specola”<br />

Via Romana 17<br />

Firenze<br />

Inaugurazione<br />

Mercoledì 22 <strong>aprile</strong><br />

ore 17.00<br />

Orari<br />

(fino al 31 maggio)<br />

da martedì a domenica 9.30-16.30<br />

(dal 1 giugno)<br />

da martedì a domenica 10.30-17.30<br />

Chiuso lunedì<br />

Info<br />

0552756444<br />

www.msn.unifi.it<br />

23 <strong>aprile</strong><br />

30 giugno<br />

2015<br />

In collaborazione con<br />

Lyceum Club<br />

Internazionale di Firenze


Sommario<br />

Sommario<br />

2<br />

4<br />

6<br />

8<br />

9<br />

10<br />

12<br />

14<br />

15<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

22<br />

23<br />

La mostra di Monica Fossi Giannozzi<br />

alla Specola di Firenze<br />

La retrospettiva di Marcello Fantoni<br />

a Palazzo Medici Riccardi<br />

Il Premio San Giuseppe<br />

a Villa Viviani di Settignano<br />

L’Antica Compagnia del Paiolo<br />

ricorda Vinicio Nencioni<br />

Il Colognolo: le sue specialità<br />

nello splendore della natura<br />

Le sfide pittoriche di<br />

Aldo Andreoli<br />

A Firenze i “Corpi celesti” di<br />

Gianna Pinotti e Luca Siri<br />

La retrospettiva di<br />

Malek Pansera ad Arezzo<br />

Gaetano Terrana<br />

al Golden View del Ponte Vecchio<br />

Griscia Tufano<br />

a Ferrara con i “Pittori allo specchio”<br />

Giovanni Gentili:<br />

una vita dedicata alla pittura e alla scrittura<br />

8 donne per l’8 marzo<br />

una mostra al femminile a Fucecchio<br />

Susi La Rosa e Orlando Poggi<br />

alla Casa di Giotto di Vicchio<br />

Al Green Tech Festival di Pisa<br />

le sperimentazioni nel “video mash up”<br />

Il 49° Premio Città di Lastra<br />

nell’Antico Spedale di Sant'Antonio<br />

Sono sempre più numerosi gli eventi espositivi<br />

che si susseguono mese dopo mese nella nostra<br />

regione. Ne proponiamo alcuni tuttora in<br />

corso, altri che si sono conclusi da pochi giorni e qualcun<br />

altro che verrà inaugurato nelle prossime settimane.<br />

Uno di questi è l'omaggio al grande ceramista fiorentino<br />

Marcello Fantoni, ricordato dal 4 al 24 maggio<br />

a Palazzo Medici Riccardi con una retrospettiva alla<br />

quale dedichiamo il servizio d'apertura. Anche la copertina<br />

propone un'opera monumentale dell'artista<br />

dedicata all'eccidio del Morlione ricordato con una<br />

cerimonia che si è tenuta il Lunedì di Pasqua. Sempre<br />

in tema di anteprime, segnaliamo ai lettori i prossimi<br />

appuntamenti: alle Giubbe Rosse con Sonia Paladini,<br />

al Museo della Specola di Firenze con Monica Fossi<br />

Giannozzi, alla Casa di Giotto di Vicchio con Susi La<br />

Rosa e Orlando Poggi, al fiorentino Auditorium al Duomo<br />

per la prima collettiva dei soci artisti di Toscana<br />

Cultura. Il nostro viaggio nel mondo dell'arte ci ha<br />

portato a Ferrara per la mostra di Griscia Tufano,<br />

all'antica dimora fiorentina Johanna per la duplice<br />

esposizione di Gianna Pinotti e Luca Siri, a Fucecchio<br />

per la collettiva “8 donne per l'8 marzo”, ad Arezzo per<br />

la retrospettiva di Malek Pansera, al Golden View<br />

Open Bar del Ponte Vecchio per la personale di Gaetano<br />

Terrana.<br />

I due ritratti d'artista del mese d'<strong>aprile</strong> sono dedicati<br />

ad Aldo Andreoli e Giovanni Gentili mentre per le rassegne<br />

proponiamo il festival delle nuove tendenze<br />

della sperimentazione video svoltosi a Pisa nell'ambito<br />

del Green Tech con la presenza di alcuni giovani<br />

filmaker toscani del digitale. Ci siamo occupati poi di<br />

due storiche istituzioni del nostro territorio: il Premio<br />

San Giuseppe promosso dall'Antica Compagnia del<br />

Paiolo che si è tenuto a Villa Viviani di Settignano e il<br />

49° Premio Città di Lastra che si terrà a maggio nella<br />

cittadina di Enrico Caruso e Dino Campana.<br />

Fabrizio Borghini<br />

fabrizio.borghini@<strong>toscana</strong>cultura.it<br />

In copertina: Marcello Fantoni, Monumento ai Caduti del Morlione<br />

(Fotografia di Leonia Casaglia)<br />

la Toscana<br />

Periodico di attualità, arte e cultura<br />

dell’Associazione Toscana Cultura<br />

Registrazione Tribunale di Firenze<br />

n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227<br />

Anno 3 - Numero 4 - Aprile 2015<br />

Direzione e Redazione:<br />

Via Valdichiana, 42 - 50127 Firenze<br />

Tel. 055 9336468<br />

<strong>toscana</strong>cultura@gmail.com<br />

www.<strong>toscana</strong>cultura.it<br />

Direttore responsabile:<br />

Fabrizio Borghini<br />

Capo Redattore:<br />

Lorenzo Borghini<br />

Testi:<br />

Lucia Badii<br />

Piero Bargellini<br />

Luciano Bausi<br />

Mario Del Fante<br />

Pier Francesco Listri<br />

Sabrina Mazzei<br />

Daniela Pronestì<br />

Duccio Ricciardelli<br />

Griscia Tufano<br />

Segretaria di redazione<br />

Chiara Scali<br />

Coordinamento editoriale<br />

Lucia Raveggi<br />

Foto:<br />

Archivio Fantoni<br />

Leonia Casaglia<br />

Maria Grazia Dainelli<br />

Elia Del Giudice<br />

Pier Nicola Ricciardelli<br />

Umberto Visintini<br />

Grafica, impaginazione e stampa:<br />

Nova Arti Grafiche srl<br />

50058 Signa (FI)<br />

Sommario<br />

3


Una mostra per ricordare<br />

Marcello Fantoni<br />

Organizzata dai figli, Donatella e Claudio,<br />

si terrà nella splendida cornice della Limonaia di<br />

Palazzo Medici Riccardi a<br />

Firenze dal 4 al 24 maggio<br />

di Duccio Ricciardelli<br />

Abbiamo seguito il ceramista Marcello Fantoni (1915-<br />

2011) grazie alla preziosa guida del prof. Piero Sarti<br />

Fantoni, che si rivolge alla nostra redazione ogni volta<br />

che un evento vede protagonista il ricordo dell’amato<br />

fratello, grande artista, scomparso nel 2011. Le opere di Marcello<br />

e la sua vita piena di episodi e di tappe importanti, rappresentano<br />

un punto di riferimento unico per gli addetti ai lavori e per gli appassionati<br />

di bellezza, ma soprattutto sono un’immersione doverosa<br />

e un impegno morale per la storia del nostro Paese. Anche<br />

questa volta siamo andati, come tutti i Lunedì di Pasqua, a visitare<br />

i luoghi dell’eccidio del Morlione. Già in altri numeri della rivista,<br />

siamo riusciti ad approfondire da vicino questa vicenda dolorosa<br />

Marcello Fantoni. Foto archivio Fantoni<br />

Lunedì di Pasqua 2015, la commemorazione ai Caduti. Foto di Pier Nicola Ricciardelli<br />

della storia di Vaglia, ma vogliamo in qualche maniera ricordare<br />

l’episodio per chi non ha avuto modo di leggere quegli articoli. È il<br />

lunedì 10 <strong>aprile</strong> del 1944, giorno dopo Pasqua, quello che diventerà<br />

un vero e proprio sacrificio di civili inermi e pacifici che abitavano<br />

quelle zone. Da Firenze parte un rastrellamento nazista con un<br />

grande impiego di uomini, con l’obiettivo di colpire coloro che<br />

avevano aiutato la Resistenza sul Monte Morello e nei dintorni.<br />

Truppe tedesche impegnate contro i partigiani si uniscono alla<br />

famigerata divisione H. Goering. Comincia appunto quello che<br />

rimarrà alla storia come "L'eccidio del Morlione", nei pressi di<br />

Vaglia (Firenze). L’azione di rastrellamento si spinse verso Morlione<br />

e Cerreto Maggio. Silvio Rossi, boscaiolo originario di Cerreto<br />

Maggio, sarà ucciso nel suo capanno nei pressi di Ceppeto.<br />

A Morlione vengono trucidati i coloni Fortunato Sarti e Aurelio<br />

Sarti, che erano rispettivamente bis zio e padre del professor<br />

Sarti Fantoni. Perirono sotto il fuoco delle mitraglie tedesche<br />

anche Savino Biancalani, Giovanni Biancalani e Gabriello Mannini.<br />

Il giorno dopo fu il turno di Cesare Paoli, mentre la casa di<br />

Mannini e quella di Fortunato Sarti furono incendiate. Questo<br />

dimostra che ci furono delle delazioni e spiate fasciste che indicarono<br />

con precisione chi nella zona aveva aiutato gli ex prigionieri<br />

alleati che erano usciti dal campo di concentramento di<br />

Vaglia. Sulle pareti della colonica di Fortunato e Aurelio Sarti<br />

sono visibili ancora oggi i fori dei proiettili che uccisero Aurelio.<br />

Quassù riemerge di nuovo nel visitatore, quella sensazione di<br />

"banalità del male" quando si visitano i tanti luoghi della morte<br />

4 Marcello Fantoni


Un bambino osserva la statua ai caduti durante<br />

la cerimonia del 6 <strong>aprile</strong> scorso.<br />

Foto di Pier Nicola Ricciardelli<br />

causata dalla follia nazista. Ci<br />

si domanda come sia potuto<br />

accadere che quassù, in mezzo<br />

a una splendida natura, in un<br />

paesaggio così idilliaco e lontano<br />

dalla storia violenta e cinica<br />

nella civiltà, si sia potuta<br />

scatenare una follia irrazionale<br />

come quella avvenuta quel Lunedì<br />

di Pasqua sul Monte Morello.<br />

La giustizia nel frattempo<br />

ha dato però un duro colpo a<br />

quei crimini di guerra. Ripercorriamo<br />

dunque le tappe del<br />

lungo processo dell’eccidio del<br />

Morlione. Durante il processo di Verona, il tenente Koeppe e il capitano<br />

Odenvald furono considerati responsabili dell’eccidio; successivamente<br />

la Corte di Appello Militare di Roma ha ritenuto non colpevoli i<br />

suddetti militari tedeschi. Tuttavia il ricorso in Cassazione del Procuratore<br />

Militare di Roma è<br />

stato accettato e conseguentemente<br />

è stato intrapreso<br />

un altro processo<br />

d'appello. In questo ultimo<br />

dibattimento i militari<br />

nazisti sono stati dichiarati<br />

colpevoli di questi<br />

crimini di guerra.<br />

Anche quest’anno, il 6<br />

<strong>aprile</strong>, sono state ricordate<br />

le vittime di quella strage,<br />

con una messa commovente<br />

e densa di atmosfera,<br />

svoltasi nella piccola<br />

chiesa di Cerreto<br />

Maggio. Questi furono<br />

martiri per la bontà, morti<br />

solo per aver aiutato gli<br />

alleati dopo l’8 settembre. Dopo la messa è stata deposta una corona<br />

alla base del monumento ai caduti, opera realizzata proprio dal ceramista<br />

e scultore Marcello Fantoni. Il vento e il freddo terribile di quella<br />

giornata hanno impedito alla maggior parte del pubblico presente<br />

di salire ai bordi del piedistallo del monumento, ma la troupe di Toscana<br />

Tv è riuscita comunque a documentare il commovente attimo ufficiale<br />

insieme al sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi e a don Massimiliano.<br />

Il sindaco, alla fine della messa, aveva fatto una precisa ricostruzione<br />

storica degli eventi avvenuti nel 1944 che hanno preparato<br />

gli ascoltatori a quell’emozionante momento. La giornata splendida e<br />

nitida ha dato un tocco di epicità a questo evento davvero speciale.<br />

Dopo vent’anni dalla fusione della statua (1994), l’opera è stata restaurata<br />

e fatta ritornare lucida grazie al lavoro di Giacomo Del Giudice<br />

della ditta Del Giudice di San Polo (Greve). Le foto del nostro articolo<br />

documentano bene questo cambiamento avvenuto in quella bella<br />

Documento che attesta il cavalierato di Marcello Fantoni<br />

Da sinistra a destra: la statua di Fantoni prima<br />

del restauro (foto di Leonia Casaglia), il delicato<br />

restauro della statua a cura di Del Giudice (foto<br />

di Elia Del Giudice), la statua di Cerreto dopo il<br />

restauro (foto di Elia Del Giudice)<br />

opera d’arte, con il prezioso lavoro di questo bravo ed esperto artigiano.<br />

È stata un’occasione anche per rivedere nel suo antico<br />

splendore questo pezzo unico, che spesso viene dimenticato lassù<br />

nelle alture, in un luogo poco visitato. Il professor Sarti Fantoni ha<br />

raccontato, affiancato dal cugino Giancarlo, quei momenti spaventosi<br />

in cui la loro famiglia fu annientata dalle brutali truppe nazifasciste.<br />

Piero Sarti dopo questo tragico episodio fu accolto e<br />

successivamente affiliato da Renato Fantoni. Dopo la morte di Renato,<br />

avvenuta il 7 luglio del 1954, fu proprio Marcello Fantoni a<br />

diventare il tutore di Piero.<br />

L’inaugurazione della mostra retrospettiva in ricordo del maestro<br />

Marcello Fantoni è prevista per il 4 maggio e proseguirà fino al 24,<br />

presso la Limonaia di Palazzo Medici Riccardi: una location unica<br />

e irripetibile nella quale saranno esposte opere di vari periodi<br />

dell'artista fiorentino.<br />

Marcello Fantoni<br />

5


La Compagnia del Paiolo<br />

consegna le “Padelle di<br />

Vinicio” a Villa Viviani<br />

In ricordo di Vinicio Nencioni sette paiolanti<br />

hanno ricevuto il simpatico riconoscimento<br />

legato alla festa delle frittelle di San Giuseppe<br />

di Pier Francesco Listri<br />

Foto di Umberto Visintini / New Press Photo<br />

Alla presenza di oltre duecento persone si è svolta domenica<br />

22 marzo a Villa Viviani, sulla collina di Settignano<br />

a Firenze, la tradizionale degustazione delle<br />

frittelle in ricordo di Vinicio Nencioni, antico paiolante<br />

che contribuì al successo dell’iniziativa con le sue strepitose<br />

frittelle in occasione della Festa di San Giuseppe. Per ricordare la<br />

figura di questo benemerito socio, il presidente Giuliano Borselli<br />

ha promosso una manifestazione che ha avuto il suo momento<br />

culminante nella consegna di sette “Padelle di Vinicio”, adeguatamente<br />

valorizzate dal “packaging” della stilista Pola Cecchi. A<br />

consegnarle, insieme a Maria Grazia Nencioni, una delle figlie di<br />

Vinicio, sono state alcune personalità fiorentine di spicco, tra le<br />

quali l'ex Soprintendente al Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini,<br />

Sara Funaro assessore in Palazzo Vecchio e gli ex direttori<br />

della Nazione Gabriele Canè e Marcello Mancini.<br />

Hanno ricevuto le ambite padelle, il pittore Luca Alinari, il cantante<br />

Narciso Parigi, l'ex vice sindaco di Firenze Giovanni Pallanti, lo<br />

scultore Enzo Pazzagli, Rossella Segreto Annigoni moglie del celeberrimo<br />

maestro e Susanna Bausi e Antonina Bargellini figlie dei<br />

due indimenticati sindaci di Firenze Luciano Bausi e Piero Bargellini.<br />

La cerimonia si è conclusa con la donazione di un’importante<br />

La grande padella installata nel parco di Villa Viviani in occasione della manifestazione<br />

opera d’arte del maestro fiorentino Mauro Baroncini al presidente<br />

del Comitato per i 150 anni di Firenze Capitale Eugenio Giani e allo<br />

storico Cosimo Ceccuti presidente di Nuova Antologia. L’elegante<br />

pomeriggio si è concluso nel parco di Villa Viviani dove ad attendere<br />

gli intervenuti c’erano le tradizionali frittelle di San Giuseppe che<br />

hanno lasciato in tutti un ottimo ricordo della manifestazione.<br />

Il momento della consegna del quadro di Mauro Baroncini a Eugenio Giani. Da<br />

sinistra Cosimo Ceccuti, Eugenio Giani, Mauro Baroncini, Giuliano Borselli, Sara<br />

Funaro, Roberto Ariani, Marcello Mancini e Pier Francesco Listri<br />

Maria Grazia Nencioni, Rossella Segreto Annigoni e Giuliano Borselli<br />

6 Antica Compagnia del Paiolo


Le frittelle<br />

a Serpiolle<br />

di Piero Bargellini<br />

Maria Grazia Nencioni, Antonina Bargellini e Giuliano Borselli<br />

Eugenio Giani, Cesare Novi, Sara Funaro e Cristina Acidini<br />

Le tradizioni riprendono le usanze dei tempi passati. Il giorno<br />

di San Giuseppe le famiglie contadine di Serpiolle, allora<br />

produttrici di olio d'oliva, invitavano per la festa amici<br />

e parenti a degustare le famose frittelle, facendo a gara a<br />

chi le faceva meglio.<br />

C'era sempre una sorpresa nel vassoio perché una frittella era falsa ed<br />

era la più grossa, impastata con la stoppa anziché di riso e veniva offerta<br />

al più ghiotto; tutto per fare una risata.<br />

“Il tempo invecchia gli uomini, ma non cancella le tradizioni”; ecco<br />

perché un gruppo di giovani di Serpiolle e di Careggi diretti dal cavalier<br />

Giuliano Borselli, fedeli ai loro vecchi usi, organizzano sulle colline di<br />

Serpiolle nella Villa Lo Strettoio, l'annuale Sagra delle Frittelle.<br />

Nell'occasione viene concessa la Frittella d'oro ad un artigiano che si<br />

è particolarmente distinto per la sua attività. Quest'anno (1968) verrà<br />

assegnata al professor Umberto Bartoli, scultore e pittore, che ha dedicato<br />

interamente la sua vita all'arte, da più di un cinquantennio, riflettendo<br />

la sua bontà nei suoi santi, nei suoi crocifissi, in tutte le creature<br />

fatte vive e palpitanti dalla sua sgorbia e dal suo cuore intelligente.<br />

Alla fine una grande frittella di cartapesta legata a 200 palloncini verrà<br />

affidata al vento primaverile con un messaggio di amicizia; chi la ritroverà<br />

riceverà in premio 50 chili di olio extra vergine di oliva offerti<br />

dalla ditta Stac di Niccolini di Arezzo. Alla manifestazione prenderanno<br />

parte il Sindaco di Firenze avv. Bausi, l'on. prof. Piero Bargellini ed<br />

altri parlamentari, uomini di cultura e noti pittori.<br />

Maria Grazia Nencioni, Susanna Bausi e Giuliano Borselli<br />

Luca Alinari, Giuliano Borselli e Cristina Acidini<br />

Maria Grazia Nencioni, Enzo Pazzagli e Giuliano Borselli<br />

Maria Grazia Nencioni, Giovanni Pallanti e Giuliano Borselli<br />

Narciso Parigi, Marcello Mancini e Giuliano Borselli<br />

Antica Compagnia del Paiolo<br />

7


I giorni quando<br />

il Paiolo è triste<br />

La figura di Vinicio Nencioni nel<br />

lontano ricordo di Luciano Bausi<br />

di Luciano Bausi<br />

Quando il primo dell'anno fummo avvertiti che Vinicio<br />

Nencioni ci aveva lasciati stentammo a crederlo perché<br />

la sera prima eravamo stati suoi ospiti ad una di<br />

quelle festose cene che lui solo sapeva organizzare.<br />

Ci incontrammo poco dopo con alcuni amici e lo ricordammo come<br />

tante volte lo avevamo visto sempre al lavoro, con il suo vestito<br />

bianco, affaticato ma sempre sorridente e disponibile di fronte a<br />

qualsiasi richiesta anche più assurda che gli venisse proposta. Egli<br />

era e si sentiva fiorentino ed era orgoglioso di esserlo. La sua attività,<br />

che potremmo definire di carattere pubblico, iniziò nel 1956 in un<br />

negozietto di via Pietrapiana, dove gli nacque l'idea di organizzare<br />

rinfreschi e pranzi, in occasione di matrimoni, comunioni e congressi:<br />

il sistema cioè che poi si è chiamato catering. E nacquero così<br />

prima Villetta Poggi, poi Villa Curonia e infine Villa Viviani di sua<br />

proprietà.<br />

I capitoli più importanti della città sono punteggiati dalle riunioni<br />

conviviali organizzate dal Nencioni: le cene in piazza di Cestello e in<br />

altre piazze e strade pubbliche, le cene e i pranzi di vari sodalizi fiorentini<br />

come i Lions e i Rotary, il Premio San Giuseppe ideato da<br />

Piero Bargellini del quale poi il il premio prese il nome.<br />

La sera stessa del giorno che precedette la sua scomparsa aveva<br />

alacremente lavorato fino a tarda ora e la sera ancora precedente<br />

Le frittelle del Nencioni protagoniste di un premio San Giuseppe negli anni Ottanta<br />

era stato con il Paiolo, improvvisando la cena in un luogo, la Galleria<br />

della nuova Stazione Statuto, che fino a quel momento era stata<br />

mai utilizzata per banchetti e con notevoli carenze per quanto<br />

riguarda le strutture ed i servizi organizzativi.<br />

Vinicio Nencioni è una figura tipica dei nostri tempi che scompare:<br />

esemplare per la passione al lavoro con uno spirito sempre pronto<br />

e sagace da fiorentino di altri tempi.<br />

I suoi familiari, che sono di buona razza, hanno manifestato il proponimento<br />

di continuare sulla strada tracciata dal proprio familiare.<br />

Per loro sarà un grosso sacrificio e un grosso impegno, ma siamo<br />

sicuri che riusciranno. I paiolanti ricordano Vinicio Nencioni, che<br />

era dei loro, con grande rimpianto.<br />

Vinicio Nencioni, a sinistra, intento a friggere le sue famose frittelle per San Giuseppe<br />

Un ironico disegno di un grande paiolante: Giovanni Colacicchi<br />

8 Antica Compagnia del Paiolo


Colognole è situato sulle colline che risalgono la sponda destra<br />

del fiume Sieve, circa 30 km ad est di Firenze.<br />

La proprietà appartiene alla famiglia dei Conti Spalletti fin<br />

dalla fine dell’Ottocento, che si dedicò fin da subito alla coltivazione<br />

dei vigneti.<br />

Il ristorante è aperto a tutti gli amanti della buona cucina <strong>toscana</strong>; dalla<br />

terrazza esposta a sud si gode di una bella vista sulla Val di Sieve.<br />

Sonia e Mattia vi aspettano per coccolarvi con succulenti piatti e grandi<br />

vini rossi del territorio, con pasta fresca, pane fatto in casa e tanto altro.<br />

I tortelli di patate alla casentinese sono una delle<br />

più originali ed autentiche ricette della tradizione<br />

Toscana in fatto di pasta all’uovo fresca ripiena.<br />

L’origine della ricetta si individua nelle zone di stia<br />

e si deve la sua tradizionalità alla combinazione degli<br />

ingredienti e alla preparazione, che sono rimasti<br />

gli stessi nel tempo. E noi intendiamo mantenerla.<br />

Ingredienti per il ripieno:<br />

patate gialle di coffia<br />

formaggio pecorino<br />

noce moscata<br />

olio extravergine di oliva<br />

aglio e prezzemolo<br />

pomodoro<br />

sale e pepe<br />

Preparazione:<br />

Lessare le patate, passarle finemente, aggiungere<br />

noce moscata, sale, pepe, aglio e prezzemolo battuti,<br />

salsa di pomodoro.<br />

Spianare la pasta all’uovo e con il ripieno formare dei<br />

“bocconcini” distribuiti sulla sfoglia a distanza regolare;<br />

piegare la sfoglia e chiudere i tortelli con apposita<br />

rotella.<br />

Il condimento è a vostra scelta, la tradizione vuole il<br />

ripieno “povero”, con burro, salvia ed una leggera<br />

spolverata di formaggio. Nella rivisitazione più “aristocratica”<br />

i tortelli sono ottimi con il ragù di carne<br />

chianina.<br />

Buon appetito!!!<br />

Via Palagio, 38 in Colognole<br />

Tel. 055 8319734<br />

50065 Pontassieve (strada per Montegiovi)<br />

ristorante@colognole.it - www.colognole.it<br />

Aperti pranzo e cena<br />

Il Colognolo 9


Aldo Andreoli<br />

La natura è da sempre al centro<br />

delle sue attenzioni artistiche:<br />

dipinge paesaggi, mari, monti legati<br />

all'esistenza misteriosa dell'uomo<br />

di Pier Francesco Listri<br />

Leone, 2014, olio su cartone da fotografia, cm. 50x50<br />

Nella millenaria storia del “dipingere” la natura è<br />

sempre apparsa un soggetto ambìto quanto difficile.<br />

La natura, nell’arte, diventa un dialogo con il sole, i<br />

venti, le tempeste, celebrando uno spettacolo che<br />

l’uomo ammira e teme.<br />

Aldo Andreoli, architetto, ama le sfide pittoriche, tematiche e solitarie.<br />

È poco più di un anno che propose in una mostra al Gruppo<br />

Donatello di Firenze un eccezionale bestiario, decine e decine di<br />

animali dipinti uno per uno con incredibile acribia, colti nel loro<br />

universo.<br />

Abilissimo nel disegnare o dipingere paesaggi, nature morte, ritratti<br />

e quanto altro faccia parte del mondo, egli prima di tutto è<br />

un incuriosito viaggiatore naturalistico, che ama mettere alla<br />

prova la sua destrezza ed i suoi quadri sono tavole di un discorso<br />

enciclopedico sui quali ha trasferito il mondo che appare nel<br />

quotidiano.<br />

Dice Aldo: “Ho provato a volare sui paesaggi alpini, ho omaggiato<br />

i più celebri artisti, ho frugato il fondo degli abissi marini, e queste<br />

avventure sono legate all’esistenza misteriosa dell’uomo che minuscolo<br />

si affaccia sui balconi precipitosi dell’essere”.<br />

Dolomiti (Marmolada), 2014, olio su cartone, cm. 70x30<br />

Acqua di fonte scesa dal monte, 2013, olio su cartone, cm. 37x33<br />

Chi lo conosce bene sussurra che la prossima sua uscita tematica<br />

potrebbe riguardare il cielo, o meglio i cieli nella loro misteriosa<br />

monotona e sempre nuova lontana trasparenza, così arduamente<br />

rappresentabile.<br />

La sua sfida d'artista consiste nel voler fare a meno di ogni supporto<br />

di psicologia, di ogni evento di cronaca narrativa, di ogni simbologia<br />

figurativa, per ridursi a rappresentare con strenua esattezza,<br />

in coerente elenco, omologo ma ricco di sfumature, un genere,<br />

10 Aldo Andreoli


una specie, una fetta di mondo.<br />

Andreoli esplora il creato, fermo nel suo<br />

studio, abitato soprattutto di notte, con<br />

un mazzo di ricercate e perfette fotografie<br />

che la sua magistrale tecnica disegnativa<br />

e pittorica fa lievitare nella magia,<br />

vivente, della tela. L'arte consiste<br />

nel restituire, come in uno specchio vivificato<br />

dall'occhio e dalla mano, con umile<br />

e terribile esattezza, porzioni del reale,<br />

riproporle all'attenzione così distratta<br />

della vita quotidiana, con un realismo<br />

magico e appena iperreale.<br />

Le sue montagne sono bellissime. Le più<br />

impervie violate solo da intrepidi e rarissimi<br />

scalatori. Ogni tela è la regale solitudine<br />

della natura. Non è facile dipingere<br />

le montagne. Ognuna sta con la sua<br />

sghembata o trionfante sostanza, perlopiù<br />

ricoperta di neve, sempre vicina a<br />

nettissimi e sconfinati cieli. Esse rispecchiano<br />

il più solitario e alto approdo della<br />

terra; esprimono al massimo la terrestrità,<br />

e insieme il suo superamento. Sono<br />

un dialogo verso il cielo, il luogo inviolato,<br />

il regno della solitudine.<br />

Aldo Andreoli è nato a Genova ma<br />

vive fin dalla più tenera età a Firenze,<br />

dove ha sempre lavorato come<br />

architetto libero professionista.<br />

Ama le arti figurative e da sempre disegna e<br />

pittura con una costante ricerca sulle più<br />

svariate tecniche. Usa colori tradizionali,<br />

materiali vari, fiamma ossidrica, smalti e<br />

legno per il quale ha un amore particolare.<br />

Esperimenta diversi tipi di espressione, grafiche<br />

e pittoriche.<br />

La natura è sempre stata l'oggetto preferito<br />

delle sue opere nelle quali traspaiono le sue<br />

radici di osservazione e di mano toscanissime.<br />

Dipinge e disegna paesaggi, nature<br />

morte, mari, monti, nei quali sempre rispetta<br />

un'acribia ed un'attenzione disegnativa<br />

che lo distinguono. Ha partecipato a numerose<br />

rassegne e collettive. Fa parte dell'Antica<br />

Compagnia del Paiolo di Firenze.<br />

Pesce, 1975, olio su faesite, cm. 40x40<br />

Gran Paradiso, 2013, olio su cartone, cm. 50x40<br />

Autoritratto, 2015, olio su cartone da specchio, cm. 25x35<br />

Aldo Andreoli<br />

11


I “Corpi celesti”<br />

di Gianna Pinotti<br />

e Luca Siri in mostra<br />

all’antica dimora<br />

Johanna di Firenze<br />

di Fabrizio Borghini<br />

Luca Siri e Gianna Pinotti<br />

La locandina della mostra<br />

Gianna Pinotti, Orologi celesti II, 2010, olio<br />

su tela, cm 100 x 70<br />

Presso la Residenza Johanna, antica dimora fiorentina situata<br />

in via Bonifacio Lupi 14 a Firenze, fino al prossimo 9 maggio<br />

sarà aperta al pubblico la mostra di Gianna Pinotti e Luca<br />

Siri dal titolo “Corpi celesti”.<br />

Gianna Pinotti, pittrice, poeta e critico d'arte si è laureata a Bologna in<br />

Lettere Moderne discutendo una tesi in Storia dell'Arte Contemporanea<br />

specializzandosi poi in Iconologia. Ha all'attivo non solo pubblicazioni di<br />

Iconologia e di arte contemporanea ma anche di poesia. Parallelamente,<br />

come pittrice, ha tenuto mostre sia in Italia che all'estero. Fra poesia e<br />

pittura è riuscita a creare un'osmosi navigando nei mari dell'astrazione col<br />

sussidio fondamentale del colore steso per motivi filiformi che si snodano<br />

in senso ondulatorio andandosi poi a ricomporre in figurazioni oniriche<br />

pervase da abbaglianti fonti di luce. Segno e parola si confondono in mondi<br />

“altri”, dai quali forse proveniamo e verso i quali sicuramente aspiriamo<br />

di approdare. Sono mondi eterei che attraggono la nostra spiritualità anche<br />

se l'autrice ci ricorda che rimaniamo saldamente ancorati alla quotidianità;<br />

e lo fa mirabilmente ritornando dall'astrazione verso una figurazione<br />

geometrica, dall'irrazionale alla quintessenza della razionalità. Le sue<br />

figure geometriche vagano in spazi informali come navicelle spaziali alla<br />

ricerca della verità assoluta, degli enigmi esistenziali che attraversano<br />

ogni essere umano ma la cui meta finale è il rientro alla base. In occasione<br />

del vernissage ha dichiarato: “Sono felice di esporre a Firenze,<br />

una città che amo fin da quando ero piccola quando i miei<br />

genitori mi portavano da Mantova a visitare gli Uffizi dove<br />

ho imparato ad amare l'arte. Anche la poesia ha contribuito<br />

a legarmi al capoluogo toscano; negli anni Novanta ho frequentato<br />

il grande poeta e critico Piero Bigongiari e in seguito<br />

ho conosciuto un'altra importante voce della poesia come<br />

Mariella Bettarini, curatrice delle edizioni Gazebo, per le<br />

quali ho pubblicato, oltre a quattro sillogi, il mio ultimo libro<br />

"Michelangelo e l'Amore tra letteratura e Bibbia" che è stato<br />

recentemente presentato nella sede del Consiglio Regionale<br />

della Toscana. Riguardo alla mostra, devo dire che per<br />

me il corpo celeste è, in sostanza, il corpo planetario perché<br />

sono appassionata di astronomia, astrologia e esoterismo. Il<br />

corpo celeste è nato da un'idea; sono partita dall'astrattismo<br />

simbolico per giocare in questa ricerca metafisica, frutto<br />

dell'incontro fra astrattismo e surrealismo, dove il colore<br />

diventa qualcosa di estremamente fisico e corporeo, diventa<br />

materia che si stratifica, spessa, sulla tela. Sono alla ricerca<br />

del cielo ma in realtà il mio atto pittorico è terrestre e fisico<br />

oserei dire per compensazione. Io gioco con i sistemi solari;<br />

anche la tela prende il motivo circolare del pianeta e da lì<br />

prendono vita nuove composizioni, strutture modulari in un<br />

continuo gioco creativo”.<br />

Gianna Pinotti, Frutto proibito, 2010, olio su tela<br />

12 Gianna Pinotti e Luca Siri


Gianna Pinotti, Orologi celesti I, 2010, olio su tela, cm. 100x70<br />

Luca Siri, La ninfa Eco, 2012, marmo di Carrara<br />

Luca Siri è un artista poliedrico: musicista, pittore e scultore. Come<br />

pittore si è inoltrato nei meandri più reconditi dell'esoterismo utilizzando<br />

allegorie e simbolismi per assecondare la sua innata passione<br />

nei confronti del misticismo e della mitologia pagana.<br />

Nato in Val d'Orba, è cresciuto in confidenza con boschi secolari che<br />

hanno sviluppato in lui il bisogno di inoltrarvisi per recepirne i richiami<br />

arcani, le suggestioni metafisiche che ogni selva racchiude nel<br />

suo animo più profondo.<br />

Ed ecco che dal fitto arboreo si materializzano figure fantastiche che<br />

vanno ad animare un universo artistico costellato di situazioni paradossali<br />

e ambientazioni paranormali.<br />

Da abile giocatore di scacchi, l'artista dispone nel suo scacchiere<br />

fantasiose pedine che andranno a comporre un mosaico di segni<br />

destinati a veicolare messaggi filosofici ed esistenziali.<br />

Il tutto sottolineato da un impianto teatrale e musicale che riporta<br />

a una delle matrici fondanti della sua vena artistica, la musica.<br />

In scultura, Siri utilizza la terracotta e il marmo di Carrara per realizzare<br />

opere carnali che partendo dal corpo umano aspirano a<br />

trasmigrare dalla carnalità alla spiritualità. “Nelle mie opere - ha<br />

dichiarato l'artista - traspongo il celeste nel Divino e il Divino<br />

nell'umano” sintetizzando l'essenza del suo lavoro. “Riguardo<br />

all'attuale mostra di Firenze - prosegue - il corpo celeste viene intrappolato<br />

nella figura umana, il cosmo infinito entra a far parte<br />

delle nostre cellule, entra nella nostra anima che diventa contenitore<br />

di celestialità in un dialogo continuo fra terra e cielo”.<br />

Dal 2003 ad oggi, l'artista ha tenuto numerose mostre sia in Italia<br />

(Mantova, Genova, Padova, Milano, Firenze, Torino) che all'estero<br />

(Berlino). Come musicista ha all'attivo alcuni album.<br />

Luca Siri, Follia è amica dell'Arte, 2013, terracotta<br />

Luca Siri, L'imperfezione (Kriemhild) dalla saga dei Nibelunghi, 2013, olio su tela,<br />

cm. 100x100<br />

Gianna Pinotti e Luca Siri<br />

13


La retrospettiva di<br />

Malek Pansera<br />

ad Arezzo per il Calcit<br />

di Fabrizio Borghini<br />

Dal 24 gennaio al 28 febbraio di quest'anno nello<br />

storico Palazzo Chianini Vincenzi di via Cesalpino<br />

ad Arezzo si è tenuta la mostra “Forma Materia”<br />

promossa dal Calcit di Arezzo (Comitato Autonomo<br />

Lotta Contro I Tumori). Sono state esposte 40 opere di Malek<br />

Pansera, uno dei più importanti artisti italiani del dopoguerra.<br />

Nato a Selva di Valgardena nel 1940, il maestro è prematuramente<br />

scomparso nel 2008 a Padova, la città che lo aveva adottato<br />

dal 1980. Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti<br />

a Berlino Est nei primi anni Sessanta era poi stato allievo di Ugo<br />

Attardi e di Giulio Turcato a Roma dove nel 1970 risulta fra i<br />

fondatori del gruppo “Spazio Zero”. Dal 1967 al 2007 ha esposto<br />

in maniera continuativa in Italia (Milano, Bari, Bologna,<br />

Sanremo, Padova, Genova) e all'estero (Lugano, Montreal, Madrid).<br />

La retrospettiva aretina è stata curata da Fabio Migliorati,<br />

direttore delle attività espositive del Comune di Arezzo, che l'ha<br />

presentata al pubblico in occasione dell'inaugurazione insieme<br />

al presidente del Calcit Giancarlo Sassoli, al consigliere Mauro<br />

Catalani e all'addetto alle PR Arnaldo Berbeglia che hanno raccontato<br />

al pubblico la genesi dell'esposizione.<br />

Un giorno si presentò, presso la sede, il signor Ennio Margaritelli,<br />

facoltoso imprenditore di Monterchi ma di origine reatina,<br />

che preannunciò un lascito di opere d'arte a favore del Calcit,<br />

qualora fosse venuto a mancare, per premiare l'associazione<br />

per l'attività svolta dal 1978, anno della fondazione, a favore<br />

delle persone colpite da tumore: due centri oncologici, il servizio<br />

Scudo (cure domiciliari oncologiche), l'istituzione di nuovi<br />

servizi quali l'ecografia, la tac, la chirurgia endoscopica urologica,<br />

la chirurgia microscopica oculistica e per otorino, l'angio-<br />

grafia, l'isteroscopia, l'ecoendoscopia<br />

e tanto altro.<br />

Due anni fa, all'apertura del testamento,<br />

la volontà di aiutare il<br />

Calcit si materializzò in un'eredità<br />

di 212 opere dei maggiori artisti<br />

contemporanei. Di questo<br />

corpus facevano parte le 40 opere<br />

di Pansera, in parte inedite<br />

per il grande pubblico, che hanno<br />

consentito di allestire la mostra<br />

“Forma Materia”. Non tutte<br />

sono state vendute durante l'esposizione<br />

nonostante che la<br />

vedova Margaritelli avesse consentito<br />

l'alienazione al 50% del<br />

valore di mercato. Per questo, i<br />

volontari del Calcit ora mettono<br />

Superfici acute giallo, 1989, stecchini su multistrato,<br />

acrilici, cm. 90x90<br />

a disposizione dei collezionisti e di chi vorrà impreziosire l'arredamento<br />

della propria casa con un'opera d'arte, i quadri invenduti che saranno<br />

visibili presso la sede di piazza San Jacopo, 278 ad Arezzo.<br />

Per appuntamenti o altri contatti consigliano di telefonare<br />

allo 0575 22200 oppure inviare una mail a info@calcitarezzo.it<br />

o visitare il sito www.calcitarezzo.it<br />

Sia i quadri di Pansera che gli altri pervenuti dall'eredità<br />

Margaritelli saranno venduti ad offerta e il ricavato sarà<br />

devoluto all'ospedale San Donato di Arezzo e destinato<br />

alla lotta contro i tumori.<br />

Messaggi, 2004, scontrini, veline stampate a secco, acrilici su multistrato, cm. 42x22<br />

Muppets show, 1989, tecnica mista su tavola, cm. 100x100<br />

14<br />

Malek Pansera


Gaetano Terrana<br />

Luci naturali e oggetti recuperati ad arte nelle opere<br />

esposte al Golden View Open Bar dall'artista siciliano<br />

di Daniela Pronestì<br />

Dal 10 al 20 <strong>aprile</strong> il Golden View Open Bar (Via de Bardi<br />

58/r) di Firenze ospita la mostra fotografica Mimesi<br />

di Gaetano Terrana. Il progetto si compone di sei fotografie<br />

in light box che l’artista siciliano ha scattato in<br />

Serbia nel 2013. Protagoniste due giovani donne la cui bellezza fragile<br />

ed eterea sembra porsi in continuità con l’ambiente circostante:<br />

uno spazio abbandonato, colmo<br />

di materiali ed oggetti che Terrana<br />

ha recuperato e trasformato<br />

in elementi significanti. Incontro<br />

l’artista per fargli alcune domande<br />

sui lavori esposti nella mostra<br />

fiorentina e sulle ragioni che guidano<br />

la sua ricerca.<br />

Con quale criterio scegli le ambientazioni<br />

dei tuoi progetti fotografici?<br />

Mi emoziona andare alla scoperta<br />

dei “non luoghi”, cioè spazi carichi di un vissuto che smuove la<br />

mia curiosità e mi fa rivivere il senso di meraviglia che mi riporta<br />

all’infanzia. In questi luoghi che altri hanno abbandonato, vado alla<br />

ricerca di oggetti che raccontano memorie perdute e che faccio rivivere<br />

con le mie creazioni fotografiche.<br />

Il progetto Mimesi è ambientato in Serbia in una soffitta abbandonata.<br />

Cosa ti ha comunicato questo luogo?<br />

Mi è sembrato carico di un’energia particolare che mi ha convinto a<br />

farne il set di Mimesi. Subito dopo, mi sono guardato intorno per<br />

valutare la luce e gli oggetti che avrei potuto utilizzare. Tra questi,<br />

delle vecchie tende, che ho adattato al corpo delle due protagoniste,<br />

e una vasca da bagno di fine Ottocento. Per quanto riguarda l’illuminazione,<br />

ho sfruttato la luce naturale senza fare ricorso alla post<br />

produzione fotografica.<br />

Dici questo perché sei contrario agli strumenti di fotoritocco?<br />

Non sono contrario, molto dipende dal soggetto che affronto. Nel<br />

caso di Mimesi l’intervento tecnologico avrebbe distrutto la poesia<br />

del luogo. In altri casi, invece, la post produzione mi serve per rendere<br />

l’immagine emozionante, darle un’anima e quindi avvicinarla a ciò<br />

che intendo esprimere.<br />

Una delle caratteristiche del tuo lavoro è porre in atto una vera e<br />

propria trasformazione del corpo umano, su cui intervieni mettendo<br />

insieme pittura, tessuti, materiali tecnologici o recuperati.<br />

Per me il corpo umano è una tela bianca su cui applicare oggetti e<br />

materiali che fanno parte del nostro quotidiano. Gli oggetti sono la<br />

nostra estensione nello spazio, parti di noi che si caricano di un vissuto,<br />

del nostro vissuto. Applicandoli sul corpo ricostruisco quest’unità<br />

tra l’essere umano e l’oggetto che lui stesso ha creato, usato e<br />

infine abbandonato.<br />

Nel progetto Mimesi proponi un’ambientazione che guarda al passato.<br />

In altri lavori invece immagini l’essere umano del futuro. Una vi-<br />

sione sospesa tra ciò che siamo<br />

stati e ciò che saremo,<br />

come se rifiutassi di esprimere<br />

un giudizio sul presente…<br />

Non rifiuto il presente, ne faccio<br />

parte, anche se lo trovo<br />

troppo conformista e anonimo.<br />

Guardando al passato, ritrovo<br />

la bellezza del vivere,<br />

l’eleganza dei modi e dell’essere,<br />

il calore dei rapporti umani. Nel futuro, invece, immagino una<br />

tecnologia capace di inventare tutto, di soddisfare ogni nostra necessità.<br />

L’unica cosa che nessuna tecnologia potrà mai riprodurre è<br />

l’anima, che ci rende unici e ci permette di comunicare con gli altri<br />

senza il filtro di un’interfaccia telematica. Dico questo senza voler<br />

demonizzare la tecnologia di cui io stesso mi servo: in fondo sono<br />

costretto ad amare ciò che rinnego, perché ciò che rinnego è ciò che<br />

sono, è ciò che siamo…<br />

La mostra, a cura di Daniela Pronestì e Roberta Fiorini, è promossa<br />

da Simultanea Spazi d’Arte (Via San Zanobi 45 rosso, Firenze) con la<br />

presentazione di Andrea Granchi.<br />

Resterà aperta fino al 20 <strong>aprile</strong> tutti i giorni dalle 7.30 alle 01.00.<br />

Per info: www.gaetanoterrana.com - gemini_21@libero.it<br />

Cell. 320 1881277<br />

La formazione artistica di Gaetano Terrana (Agrigento,<br />

1986) inizia con l’iscrizione all’Istituto d’Arte<br />

e prosegue all’Accademia di Belle Arti di Firenze,<br />

dove si diploma nel 2011 con il massimo dei<br />

voti. Dopo la pittura e la scultura, Terrana si cimenta<br />

nella performance, nel recupero di materiali<br />

usati e nella fotografia che, grazie all’applicazione<br />

di acidi e interventi di cucito, confluisce in una dimensione<br />

pittorica. Oltre ad un’intensa attività<br />

espositiva e performativa (2009, Galleria La Corte,<br />

Firenze, Abito da sposa in camera d’aria; 2010, Ex3, Firenze, collettiva; 2011,<br />

Teatro delle Arti, Lastra a Signa, Scritture LIBERate; 2012, Teatro Studio,<br />

Scandicci, performance; 2013, Firenze, Accademia delle Arti del Disegno,<br />

Pienza, Palazzo Piccolomini e Figline Valdarno, Palazzo Pretorio, LIBRopera,<br />

a cura di Nilo Australi in collaborazione con Andrea Granchi; 2013, Sant’Orsola,<br />

Firenze, proiezione video arte; 2014, Biblioteca Comunale, Pontassieve,<br />

mostra fotografica; 2014, Galleria Magma, Firenze, Visual Identity, performance<br />

audio - visiva), Terrana ha ideato l’evento Avant-garde (Tenax, Firenze)<br />

e le rassegne Faceart (Rivalta Cafè, Firenze) e Underconstruction (Simultanea<br />

Spazi d’Arte, Firenze). Nel 2010 si è classificato terzo al premio<br />

Felice Casorati e nel 2013 ha collaborato con Massimo Bazagli al Museo<br />

Pecci di Prato e con Shalom Newman al Teatro La Pergola di Firenze. Ha lavorato<br />

inoltre per Burberry, realizzando un’intera collezione con interventi<br />

pittorici, Pitti Uomo, My Vintage Accademy e American Transfer. Al 2014 risale<br />

il workshop sulle arti visive tenuto all’Accademia di Firenze nel corso di<br />

Installazioni multimediali.<br />

Gaetano Terrana<br />

15


Elisabetta Zappino<br />

Linda Francalanci<br />

Vittorio Simonini<br />

Grazia Di Napoli<br />

Lorella Consorti<br />

Lina Vinazzani<br />

Susi La Rosa<br />

Orlando Poggi<br />

Marco Maffei<br />

Paola Pini<br />

Christian Coviello<br />

Artisti Partecipanti<br />

Annamaria Veccia<br />

Cristina Falcini<br />

Cosetta Di Pietrantonio<br />

Stefano Marrucci<br />

Isabella Rombolà<br />

Cosetta Colapietro<br />

Sonia Paladini<br />

Libuse Babakova<br />

Milena Prestia<br />

Paola Pistidda<br />

Anna Maria Calamandrei Santi<br />

Rosalba Vagaggini<br />

Laura Ballini<br />

Maria Teresa Tronfi<br />

Paolo Pratesi<br />

Mara Faggioli<br />

Lorella Pubblici<br />

Annamaria Maremmi<br />

Diana Polo<br />

Carmela Peschiera<br />

Mauro Baroncini<br />

16 Mostra Artisti Contemporanei


Griscia Tufano<br />

a Ferrara: “pittrice allo specchio”<br />

Il riflesso della vera essenza di noi stessi<br />

racchiusa nelle pieghe dell’anima<br />

di Griscia Tufano (pittrice e scrittrice)<br />

“ Pittori allo specchio” è l’intrigante tema della Collettiva<br />

alle Grotte Boldini organizzata dalla “Star<br />

Art” di Fermo che si inaugurerà a Ferrara il 25<br />

<strong>aprile</strong> alle 17 e durerà fino al 5 maggio 2015.<br />

Mi ritornano in mente le parole di Balthus quando la Tate<br />

Gallery, che stava organizzando una mostra su di lui, gli chiese<br />

del materiale autobiografico e la sua risposta fu :”Il modo migliore<br />

di cominciare è dire che Balthus è un pittore del quale<br />

non si sa nulla. E ora guardiamo i suoi quadri.”<br />

La mostra invita gli artisti a presentare accanto ad opere libere<br />

anche autoritratti con<br />

tecniche varie di pittura,<br />

grafica o foto rielaborate.<br />

Da qui nasce il tema<br />

”Pittori allo specchio”<br />

In effetti, in un discorso più<br />

ampio, tutte le opere di un<br />

artista sono lo specchio<br />

della sua storia, del suo<br />

affascinante volto sconosciuto<br />

forse anche a se<br />

stesso. Fare nello specifico<br />

un autoritratto è impegnativo<br />

perché, più che una<br />

Volo, 2009, acrilico su tela, cm. 50x50<br />

copia dal vero, implica che<br />

esca da esso il proprio<br />

mondo più intimo, un offrirsi<br />

ad una lettura che vada oltre i tratti somatici rappresentati.<br />

Balthus nel suo autoritratto “Il Re dei gatti” è un maestro nel<br />

presentarsi al mondo fuori dagli schemi accademici con la<br />

complicità di un gatto che rappresenta il suo io libero ed anticonformista.<br />

Il grande Escher, nelle sue straordinarie<br />

“Immagini riflesse”, è un esempio di come il suo essere artista<br />

si rifletta nelle sue opere grafiche attraverso affascinanti auto-<br />

Griscia della Fertilità, 2010, acrilico su tela, cm. 50x100<br />

Autoritratto risorto di Griscia innamorata<br />

(da un disegno andato distrutto degli anni<br />

Novanta), 2015, acrilico su tela, cm. 100x100<br />

ritratti, calati in un mondo surreale<br />

ma riconoscibile anche attraverso<br />

oggetti comuni che diventano<br />

preziosi per chi li guarda, grazie<br />

alla magia delle rappresentazioni.<br />

E che dire di Magritte, autore<br />

di inquietanti autoritratti come<br />

“L’assassino minacciato” o “La<br />

chiaroveggenza” o “Lo stregone”,<br />

nel quale si raffigura con quattro<br />

braccia? Per non parlare dei sorprendenti<br />

autoritratti di Dalì: basti<br />

ricordare il dipinto di Dalì<br />

nudo, in contemplazione davanti<br />

ai misteri rivelati dell’universo,<br />

dove fissa sulla tela quello che<br />

lui definisce “lo spazio sospeso<br />

dove gli esseri, gli oggetti, appaiono<br />

come corpi estranei fluttuanti<br />

nello spazio”. E gli altri con Gala, sua musa: “Coppia con le teste<br />

piene di nuvole” dove le loro sagome si aprono sul cielo e sulla spiaggia<br />

di Porto Lligat e l’altro straordinario incompiuto, “Dalì di spalle dipinge<br />

Gala”, in cui entrambi si riflettono in più specchi.<br />

In effetti possiamo dire che l’opera d’arte di tutti i tempi è lo specchio in<br />

cui l’artista si riflette e nel momento in cui è realizzata si anima agli occhi<br />

di chi la guarda e si rianima all’infinito in un gioco di specchi che nel<br />

catturare lo spettatore gli rimanda un nuovo volto di sé , forse il suo vero<br />

“io” in cui ritrovarsi e riconoscersi. Certo questo è un dono dei grandi<br />

dell’arte, ma comunque è “Il linguaggio dell’arte” che nobilita e riscatta<br />

la qualità dell’opera attraverso questo riflettersi negli occhi di chi la<br />

guarda e ritrova l’immagine più profonda di sé.<br />

In fondo non c’è artista che non si chieda, almeno una volta nella vita,<br />

perché crea, considerando che il più<br />

delle volte lo fa a proprie spese, con<br />

fatica, in un mondo che non lo sostiene.<br />

È un bisogno incontenibile di esternare<br />

che c’è dell’altro da scoprire per<br />

dare gusto al vivere quotidiano, è un<br />

atto d’amore verso la vita che vuole<br />

essere riconosciuta in tutte le sue pieghe<br />

oltre il dolore, perché sa anche<br />

donare gioia, meraviglia, emozione;<br />

basta abbandonarsi al flusso creativo<br />

che sostiene tutto il Pianeta dalla notte<br />

dei tempi.<br />

Griscia Tufano - Via delle Terme, 5 - 50123 Firenze - Cell. 333 2814583<br />

www.grisciart.it - grisciatufano@libero.it - grisciartufano@virgilio.it<br />

Griscia Tufano<br />

17


Giovanni Gentili<br />

pittore e scrittore<br />

Opere incentrate sulle “memorie”<br />

dell’artista rielaborate nei quadri e<br />

negli scritti con genuina semplicità<br />

di Lucia Badii<br />

Giovanni Gentili ha dedicato gran parte della sua vita<br />

alla scrittura e alla pittura. Ha collaborato con quotidiani<br />

locali ed è stato premiato nel 1977 al premio<br />

letterario nazionale “La città del marmo” a Carrara.<br />

La passione per la pittura ritorna prepotentemente agli inizi degli<br />

anni Novanta e culmina con l'apertura, il 27 marzo 2001, di uno<br />

studio a Montecatini Alto in via della Rocca al numero 3 lungo la<br />

strada che porta alla chiesa. Qui inizia a dipingere ciò che vede: la<br />

rocca, i tetti, la campagna, i<br />

campi di girasoli, le vecchie<br />

case coloniche, le colline della<br />

Valdinievole.<br />

“Il paesaggio, le case rurali in<br />

particolare, sono il tema preferito<br />

da Gentili, scrive Daniela<br />

Dami, segni visibili di una<br />

memoria anteriore dove la<br />

casa si integra perfettamente<br />

nella spazialità circostante e<br />

ne diventa l'anima. Il passato,<br />

il ricordo giovanile dell'autore<br />

vivono nella semplicità e nella<br />

solidità delle forme rappresentate...”.<br />

Strada e casa, olio su tela, cm. 40x50<br />

Da ragazzo, quando negli anni Sessanta faceva il commesso nella<br />

galleria d'arte del commendator Spezzacatena sul viale Verdi di<br />

Giovanni Gentili nel suo studio a Montecatini Alto, in via della Rocca<br />

Casolare e girasoli in Valdinievole, olio su tela, cm. 30x60<br />

Autunno in Toscana, olio su tela,<br />

cm. 50x100<br />

Montecatini Terme, la sua città<br />

natale, restava affascinato dalle<br />

opere che vi si trovavano, in particolare<br />

quelle dei Macchiaioli,<br />

maturando la sua vocazione per<br />

l'arte. Nei primi anni Settanta<br />

partecipa al “Premio Giusti” a<br />

Monsummano Terme con disegni<br />

dedicati alla terra natale del poeta.<br />

Sempre in quel periodo prende<br />

parte al concorso nazionale di<br />

pittura “Valle dei fiori” a Pescia<br />

ricevendo premi e consensi.<br />

Da allora ha alternato la pittura<br />

alla poesia e alla narrativa pubblicando<br />

libri (“Il profumo di un<br />

libro” e “Diario di un pittore”) e<br />

partecipando a mostre personali<br />

e collettive (Lecce, Asti, Montecatini<br />

Terme, Venezia, Capannoli,<br />

Pistoia, Lucca, Prato, Eraclea,<br />

San Sepolcro, Ugento) per le quali ha ricevuto numerosi importanti<br />

riconoscimenti a Frosinone, Castrocaro Terme, Pistoia, Prato, Principato<br />

di Monaco, Brindisi, Ferrara, Sirmione, Grosseto, Cremona e<br />

Ferrara.<br />

“Spesso, quando faccio un quadro - dichiarò l'artista quando i suoi<br />

quadri cominciarono a prendere nuove strade che li condussero in<br />

varie parti del mondo grazie alla massiccia presenza di turisti nel suo<br />

nuovo studio - mi domando quale sarà il suo destino. Attraverserà<br />

continenti e oceani e poi si adagerà sotto un tetto spazzato da un<br />

vento gelido oppure riscaldato dal sole”.<br />

18 Giovanni Gentili


“Quello che le<br />

donne dipingono”<br />

“8 DONNE PER L’8 MARZO” a Fucecchio<br />

di Sabrina Mazzei<br />

Successo di pubblico - centinaia<br />

i visitatori - per la mostra<br />

temporanea dal titolo “Quello<br />

che le Donne... dipingono, 8<br />

marzo 8 donne” promossa dalla Commissione<br />

Consiliare Elette e Nominate e<br />

l'Assessorato alle Pari Opportunità del<br />

Comune di Fucecchio per la celebrazione<br />

della giornata internazionale della donna<br />

dal 7 al 15 marzo.<br />

La mostra è stata ospitata in un'apposita<br />

sezione del Museo di Fucecchio, uno spazio<br />

molto bello e suggestivo, cuore pulsante<br />

della cultura locale, che ha consentito<br />

di organizzare al suo interno otto<br />

mostre personali in otto diverse sale.<br />

L'idea è nata per valorizzare e sostenere<br />

l'espressione artistica delle donne, la loro<br />

creatività, i pensieri, i saperi espressi in<br />

colori e per dare la giusta attenzione<br />

Lina Vinazzani<br />

Lorella Consorti<br />

all'arte femminile. Un’arte troppo spesso<br />

sottovalutata e che invece, ancora una volta,<br />

si è dimostrata una risorsa attrattiva, con le<br />

sue tipiche caratteristiche come forza, rigore,<br />

fantasia, bellezza, sentimento e coraggio.<br />

Le otto pittrici si sono espresse attraverso i<br />

titoli delle loro mostre personali, con stili di<br />

pittura che vanno dall'astratto, all'informale<br />

e al figurativo.<br />

“Le sensazioni” di Nila Ciardi: comunica i<br />

sentimenti e le emozioni che il paesaggio le<br />

trasmette con un'interpretazione istintiva.<br />

Maria Grazia Morini<br />

Cosetta Di Pietrantonio<br />

Maria Letizia Lazzeretti<br />

Paola Pini<br />

Grazia Di Napoli<br />

Nila Ciardi<br />

Le pittrici con il Sindaco Alessio Spinelli e alcuni rappresentanti<br />

del Comune di Fucecchio<br />

“Luminose armonie” di Lorella Consorti: effetti<br />

cromatici armonicamente accostati si fondono<br />

in una pittura figurativa dai contorni sfumati.<br />

“Sogni e colori” di Grazia Di Napoli: i suoi paesaggi,<br />

le natura morte, e soprattutto la figura<br />

femminile espressi in colori scatenano emozioni<br />

e trascinano nell'essenza degli stessi.<br />

“La meraviglia della natura” di Cosetta Di Pietrantonio:<br />

le sue tele esprimono le sensazioni e<br />

le emozioni che ha dentro attraverso i colori<br />

caldi che la natura le trasmette.<br />

“I viaggi della mente” di Letizia Lazzeretti: la<br />

sua visione spazia dalla figura<br />

ai paesaggi fantastici con<br />

atmosfere magiche ed essenziali.<br />

“Atmosfere narranti” di Maria<br />

Grazia Morini: tra reale e ideale,<br />

i soggetti naturalistici sono<br />

spogliati della loro oggettività<br />

e colti nella loro valenza simbolica<br />

per dare forma visibile<br />

all'invisibile.<br />

“Le dolci figure” di Paola Pini:<br />

pittura figurativa che spazia<br />

con i soggetti ed colori secondo<br />

il suo umore e le sue emozioni.<br />

“Il rinascimento fiorentino” di<br />

Lina Vinazzani: rievocazione<br />

del concetto di bellezza e armonia,<br />

di equilibrio e perfezione<br />

insito nello stile classico,<br />

rielaborato con tecniche<br />

miste.<br />

La mostra “Quello che le Donne...<br />

dipingono”, che è stata<br />

curata da Sabrina Mazzei, Presidente<br />

della Commissione Consiliare Elette e<br />

Nominate e da Aurora Del Rosso, Consigliere<br />

delegato al Museo di Fucecchio, in<br />

collaborazione con Sandro Buggiani, Assessore<br />

alle Pari Opportunità, si è conclusa<br />

con la possente voce del soprano Romina<br />

Catoni che si è esibita con arie di<br />

Puccini e Verdi incantando ed emozionando<br />

tutto il pubblico presente.<br />

8 donne per l'8 marzo<br />

19


L’Associazione Artistico Culturale<br />

dalle Terre di Giotto e dell’Angelico<br />

presenta la pittrice<br />

Susi<br />

La Rosa<br />

Attività alla Casa<br />

Museo di Giotto<br />

Eventi Speciali:<br />

Dal sabato 28 febbraio al 6 <strong>aprile</strong>: il Comune e l'Associazione ripropongono<br />

la mostra delle riproduzioni di Giotto nella sua Casa<br />

natale nel colle di Vespignano.<br />

Sabato 2 maggio alla Casa di Giotto alle ore 16,00 consegna del<br />

premio letterario 2ª edizione "Giotto - Colle di Vespignano"<br />

ai primi dieci finalisti di poesia e ai primi dieci finalisti di racconto<br />

breve, con la presenza delle autorità, della Pro Loco e del "Gruppo<br />

storico Dante Ghibellino" di San Godenzo.<br />

Da venerdì 1° maggio fino al 24: il Comune e l'Associazione di Vicchio<br />

presentano alla Casa di Giotto la mostra dei pittori Susi La Rosa<br />

Le opere dell’artista siciliana in una mostra<br />

personale dal nome “E il mare apparve”<br />

dal 1 al 24 maggio alla Casa di Giotto<br />

Mari arrispunni, 2014, tecnica mista su tela, cm. 100x100<br />

Il mare cala il sipario, 2012, tecnica mista su tela, cm. 70x70<br />

Nelle sue opere restituisce alla propria terra di Sicilia<br />

la storia, l’energia, le emozioni; omaggiandola. Così<br />

come l'immagine impressiona la retina, l'anima ne<br />

incamera il ricordo, la tela ne diffonde il sapore di<br />

quel mare da cui tanto ha preso e a cui altrettanto ridà indietro.<br />

Intinge di passione il suo percorso materico frutto della propria<br />

esperienza che, generosa, non tiene per sé, ma condivide contaminandoci<br />

i sensi. Di origine siciliana, è a Milazzo che forma la sua<br />

anima artistica conseguendo il diploma di Maestro d’Arte. Arricchisce<br />

la sua esperienza materica collaborando con la compagnia<br />

teatrale “Il Chersoneso d’Oro” allestendone le scenografie. Partecipa<br />

nel 1999 al progetto per il calendario della Lega Italiana per la<br />

Lotta Contro i Tumori.<br />

In occasione del VII Centenario del Duomo di Firenze illustra il progetto<br />

“Cupola Live” la prima webcam installata sulla Cupola del<br />

Brunelleschi che diffonde immagini in tempo reale via internet. A<br />

Firenze approfondisce i suoi studi presso l’Accademia delle Belle<br />

Arti e fonda con Orlando Poggi il laboratorio artistico “L’Oche”,<br />

contaminando la propria esperienza nelle creazioni e realizzazioni<br />

d’oggetti d’arredo con tecniche di riutilizzo e restauro di mobili, ma<br />

è l’arte materica che rapisce la sua mente e la proietta nella continua<br />

ricerca.<br />

“E il mare apparve”<br />

Dal 1 al 24 maggio 2015 presso La Casa di Giotto a Vicchio (FI)<br />

Inaugurazione domenica 3 maggio 2015 - ore 17<br />

La mostra è visitabile nei giorni di sabato e domenica<br />

dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.<br />

Susi La Rosa - Cell. 339 7696613<br />

www.susilarosa.it - larosasusi@gmail.com<br />

20<br />

Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico


e Orlando Poggi con inaugurazione domenica 3 maggio alle ore 17,00.<br />

Domenica 10 maggio "Festa di Primavera" a Vicchio, pittura, fotografia<br />

e scultura all'aperto.<br />

Sabato 16 maggio alla Casa di Giotto alle ore 21,00, in occasione<br />

della Notte dei Musei: evento speciale "Il rivoluzionario Beato<br />

Angelico", raccontato da Paolo Marini.<br />

L'Associazione e il Comune informano di aver istituito il "Concorso d’arte<br />

Giotto" dove possono partecipare gli artisti a livello nazionale<br />

e internazionale. Per informazioni dettagliate e per regolamento si invitano<br />

gli interessati a consultare il sito.<br />

Per informazioni: Cell: 328 5990920 - 329 9293044 - 328 8966833<br />

www.dalleterredigiottoedellangelico.it<br />

info@dalleterredigiottoedellangelico.it<br />

Orlando<br />

Poggi<br />

La passione per l’arte ereditata dal padre<br />

scomparso rivive nelle opere del figlio<br />

Principessa, tecnica mista su tela, cm. 100x100<br />

Orlando Poggi è nato a Catanzaro il 1 ottobre 1966 da padre<br />

forlivese e madre fiorentina. Cresce tra le culture e i colori<br />

di Toscana ed Emilia-Romagna, coltivando la passione del<br />

disegno e della fotografia tramandatagli dal padre, che ha<br />

perso in giovane età e che ritrova tramite le sue fotografie, i suoi disegni,<br />

gli scritti e i suoi oggetti personali spesso inscatolati nelle soffitte o<br />

nelle cantine degli appartamenti in cui ha vissuto. Negli anni Novanta,<br />

Orlando Poggi, pur svolgendo il suo lavoro principale nel settore dell’im-<br />

L’Associazione Artistico Culturale<br />

dalle Terre di Giotto e dell’Angelico<br />

presenta IL PITTORE<br />

piantistica e nuove tecnologie,<br />

inizia un percorso insieme<br />

ad un amico fotografo<br />

che lo porta a cimentarsi<br />

sul bianco e nero, la fotografia<br />

di studio e i servizi<br />

fotografici per matrimoni e<br />

cerimonie. Successivamente<br />

inizia a lavorare per due<br />

riviste milanesi e, insieme a<br />

due amici e colleghi di lavoro,<br />

costituisce l’Harmonizer<br />

Studio che si occupa prevalentemente<br />

di pubblicità.<br />

Cura la parte d'immagine<br />

sia con il disegno che con<br />

la grafica e la fotografia. Si<br />

cimenta nello scatto di oggetti<br />

e corpi, che usa poi per<br />

dare spunto ai suoi disegni.<br />

Gli stati d’animo sono oggetto<br />

della sua ricerca, che<br />

prova ad esprimere tramite<br />

il disegno del corpo umano<br />

stilizzato tendente al fumetto.<br />

Dopo una lunga pausa di<br />

inattività, insieme a Susi La<br />

Rosa, crea un laboratorio artistico<br />

sviluppando attività<br />

come l’arte del riciclo, pittura su tela e lavorazione del legno.<br />

Successivamente riprende in mano i suoi vecchi disegni e li rielabora<br />

su tela con nuove tecniche per partecipare ad una mostra<br />

collettiva a Venezia durante il periodo della Biennale. Nel maggio<br />

2014 presenta la sua prima personale con cinque opere in<br />

tecnica mista su tela montate su pancali di legno, appositamente<br />

riadattati. Oggi, continua la rielaborazione del suo stile e dei<br />

corpi che disegna, dando un'anima più sofisticata alle sue opere<br />

con tecniche miste. Iscritto per il secondo anno all’Associazione<br />

la Casa di Giotto e Dell’Angelico, inizia ad esporre le nuove opere<br />

in mostre collettive sul territorio toscano. Dai primi mesi del<br />

2015, è impegnato nella preparazione di una mostra con opere<br />

recenti, opere rielaborate e nuove sperimentazioni, mantenendo<br />

sempre la semplicità delle forme e aggiungendo oro o argento<br />

ai suoi bianchi e neri.<br />

Orlando Poggi - Cell. 366 2777475<br />

orlandopoggi@gmail.com - Firenze<br />

Terra e cielo, china e tempera su tela,<br />

cm. 140x60<br />

Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico<br />

21


Il riuso dell’immagine digitale,<br />

nuovi percorsi e sperimentazioni<br />

nel “video mash up”<br />

Un festival a Pisa e uno a Roma,<br />

uniche occasioni per vedere due opere<br />

inedite e rarissime<br />

di Duccio Ricciardelli<br />

Il lavoro dei nuovi filmaker del digitale è anche quello di<br />

scovare inedite forme di espressione e di sperimentazione<br />

attraverso un mezzo tecnico che offre possibilità sconfinate<br />

e ancora da sondare. Internet e gli archivi digitali on<br />

line permettono oggi di<br />

accedere ad un patrimonio<br />

sterminato di immagini<br />

e di contributi fino ad<br />

oggi impensabile. Si realizza<br />

così il sogno di una<br />

"Biblioteca di Alessandria"<br />

liquida, di una Babele digitale<br />

alla quale tutti, con<br />

un click del proprio mouse,<br />

possono contribuire<br />

per entrare in mondi fino ad oggi irraggiungibili se non con la<br />

fantasia. Molti video maker e pionieri digitali si sono avvicinati<br />

a questo campo utilizzando proprio i filmati estrapolati dalla rete<br />

per reinserire nello stesso medium, prodotti completamente diversi,<br />

nuove opere che<br />

delle immagini iniziali e<br />

originali hanno ben poco.<br />

È il caso delle nuove opere<br />

di Marco Bartolini, montatore<br />

e artista del video che<br />

lavora in Toscana, dopo un<br />

percorso di Accademia a<br />

Firenze e di lunghi studi di<br />

pittura e nuovi media digitali.<br />

Bartolini si ispira<br />

Duccio Ricciardelli, The Vertov Cut Ups<br />

Duccio Ricciardelli, un altra immagine di The<br />

Vertov Cut Ups<br />

all’opera rarefatta e minimale di Antonioni per reinventarsi montaggi<br />

e situazioni visive ex novo. Utilizza immagini di "Zabriskie Point" del<br />

maestro ferrarese per lavorare con la musica elettronica del giovanissimo<br />

Matteo Martinelli che costruisce proprio su quelle immagini<br />

un soundtrack digitale, preciso e avvolgente. “Tentazioni” l’ultima<br />

fatica del nostro artista fiorentino, è un progetto sperimentale che<br />

nasce e si sviluppa proprio grazie ad una colonna sonora asciutta e<br />

contemplativa, caratterizzata da ritmo lento e suoni dilatati.<br />

L’atmosfera, quasi surreale, si sposa perfettamente con le immagini<br />

tratte da "Zabriskie Point", secondo dei tre lungometraggi in lingua<br />

Marco Bartolini, Tentazioni<br />

inglese girati tra il 1966 e il<br />

1975 da Michelangelo<br />

Antonioni. Anche chi scrive,<br />

che del Bartolini è collaboratore<br />

e collega di avanguardia<br />

e di ricerca da anni, è stato<br />

contagiato dalla forza e dalla<br />

creatività del mash up video.<br />

La mia sperimentazione attuale<br />

si è concentrata infatti sul filmato che ho intitolato“The Vertov Cut -<br />

Ups”. Questo cortometraggio della durata di circa sei minuti è formato<br />

dall’assemblaggio e dal montaggio di due film di periodi diversi; “Bill<br />

and Tony” di Antony Balch (1972) e “Il Cineocchio” di Dziga Vertov<br />

(1924). In questo lavoro ho usato la tecnica del “cut up” video, ispirandomi<br />

alla struttura sperimentale<br />

e ipnotica dei film di<br />

William S. Burroughs che ha<br />

scritto quasi tutte le sceneggiature<br />

dei film realizzati durante<br />

la collaborazione col cineasta<br />

inglese Antony Balch.<br />

Marco Bartolini, Tentazioni 2<br />

Nel mio cortometraggio si<br />

mescolano piani temporali,<br />

concettuali e visivi diversi, ed<br />

è proprio il montaggio e il ritmo dato alle immagini a formare una nuova<br />

opera che è un oggetto nuovo che nasce e si sviluppa dai due film originali.<br />

Il limite e la grandezza del mash up video, sta proprio nella sua<br />

natura effimera. Si possono vedere questi prodotti solo in determinate<br />

occasioni o in certi festival o in rete. Dato il riuso e l’utilizzazione di<br />

materiali originali quali film editi o spezzoni di documentari istituzionali,<br />

il mash up tende ad essere censurato o addirittura tolto dalla rete per<br />

evidenti motivi di diritti. Per vedere questi due cortometraggi sperimentali<br />

si devono contattare direttamente i due autori o altrimenti<br />

aspettare due date di festival italiani dedicati proprio a queste nuove<br />

tendenze della sperimentazione video. Il primo si è svolto dal 10 all'11<br />

<strong>aprile</strong> a Pisa durante il Green Tech Festival, rassegna dedicata alla musica<br />

elettronica e alla sostenibilità ambientale. La seconda rara occasione<br />

per vedere questi video sarà il MashRome Festival dal 17 al 20<br />

giugno in vari luoghi del centro storico di Roma. Si realizza in qualche<br />

modo il percorso delle avanguardie storiche e specialmente l’ossessione<br />

di Man Ray e del Dada: fare film senza macchina da presa, solo con<br />

i fantasmi e le ombre del passato, questa volta digitale.<br />

22 Pionierismo digitale


49°<br />

• Premio Città di Lastra<br />

• Premio Giovani<br />

• Premio per la Grafica<br />

• Premi acquisto e di rappresentanza<br />

di Mario Del Fante<br />

Nel 1966 nasceva l’Associazione<br />

Pro Lastra (denominazione alla<br />

quale dal 1971 si aggiungerà il<br />

nome di Enrico Caruso) e l’anno<br />

successivo veniva organizzata la prima<br />

Festa di Primavera e il 1° Concorso Esposizione<br />

di Pittura Estemporanea.<br />

Oggi siamo alla 49ª Festa di Primavera ed il<br />

concorso prosegue ancora, ormai carico del<br />

prestigio che gli deriva dalla presenza di tante<br />

personalità che hanno partecipato al concorso<br />

e che nel tempo hanno raggiunto posizioni<br />

di grande considerazione nel panorama<br />

artistico italiano. Il raggiungimento di una<br />

posizione di rilievo del premio è stato possibile<br />

grazie alle qualificate giurie che hanno<br />

visto avvicendarsi artisti e critici di valore fra<br />

i quali Silvio Loffredo, Enzo Faraoni, Delio<br />

Granchi, Mario Moschi, Valerio Cheli, Armando<br />

Nocentini, Gastone Breddo, Domenico<br />

Viggiano, Dino Pasquali, Marco Moretti,<br />

Ugo Fortini, Giampaolo Talani.<br />

La manifestazione viene ospitata nel monumentale<br />

Antico Spedale di Sant’Antonio nel<br />

centro storico di Lastra a Signa dal 15 al 31<br />

maggio 2015, con il seguente calendario:<br />

Accettazione delle opere fino a 2 per ogni<br />

artista, quota di iscrizione E 15 per un’opera<br />

E 25 per due.<br />

Orario: venerdi 15 maggio, dalle 17 alle 20 e<br />

dalle 21 alle 23.<br />

Sabato 16, dalle 9 alle 12,30, dalle 16 alle<br />

20 e dalle 21 alle 23.<br />

Domenica 17 dalle 9 alle 12,30 e dalle 16<br />

alle 20.<br />

Le opere in concorso saranno esposte al<br />

pubblico con ingresso libero.<br />

La mostra si inaugura il 24 maggio alle ore<br />

10,30 e resterà aperta fino alla domenica 31<br />

maggio alle 18 quando si terrà la cerimonia<br />

di premiazione, con l’intervento di Toscana<br />

TV. Durante la settimana di apertura della<br />

mostra (orario 21 - 23) si terranno conferenze,<br />

salotti musicali e letterari, proiezioni ed<br />

altro con inizio alle 21,15 ad ingresso libero.<br />

Oltre al prestigioso Premio Città di Lastra<br />

di E 1.000 verranno assegnati anche il Premio<br />

Giovani riservato ad artisti under 25<br />

Premio Nazionale Città di Lastra<br />

1967 TOSCHI ERMANNO - Fiesole (FI)<br />

“ BERTACCHINI LUCIANO - Bologna<br />

1968 MARMA RODOLFO - Firenze<br />

“ CAVALLARI ALBERTO - Modena<br />

“ FILANNINO NATALE - Firenze<br />

1969 ZAPPAROLI RINO - Massa Finalese (MO)<br />

“ SANTINI SANDRA - Firenze<br />

1970 VEZZOSI ALESSANDRO - Vinci (FI)<br />

1971 LUGLI LUIGI - Carpi (MO)<br />

1972 MARTINI GRAZIANO - Sesto F.no (FI)<br />

1973 LUCARELLI MARCELLO - Pistoia<br />

“ NANNUCCI SIGFRIDO - Certaldo (FI)<br />

1974 BERNARDINI ITALO - Pontedera (PI)<br />

1975 SCALISE UMBERTO - Prato (FI)<br />

1976 BANDELLI ENRICO - Firenze<br />

1977 TREVISAN GIULIO - Iesi (AN)<br />

1978 PANZA PIERO - Firenze<br />

1979 PRENLELOUP GUALTIERO - Borgo S. Lorenzo (FI)<br />

1980 ALLODOLI TIZIANO - Impruneta (FI)<br />

1981 PANZA PIERO - Firenze<br />

1982 MARMA RODOLFO - Firenze<br />

1983 MURER CIRILLO - Quinto (TV)<br />

1984 FEDELI PAOLO - Certaldo (FI)<br />

1985 SABBATINI MARILENA - Massa e Cozzile (PT)<br />

1986 SILVESTRI GIOVANNA - S. Brigida (FI)<br />

1987 BETTI UMBERTO - Firenze<br />

1988 SANSONI ALDO - Firenze<br />

1989 BETTI UMBERTO - Firenze<br />

anni, il Premio per la Grafica ed altri numerosi<br />

premi acquisto e di rappresentanza.<br />

Questo premio prestigioso e fra i più antichi<br />

d’Italia ha il patrocinio dell’Assessorato alla<br />

Cultura del Comune di Lastra a Signa, della<br />

Regione Toscana, dell’Ente Cassa di Risparmio<br />

di Firenze e del Rotary Firenze Bisenzio.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

www.lastraonline.it<br />

L'Antico Spedale di Sant'Antonio di Lastra a Signa, sede del concorso<br />

Albo d'oro<br />

1990 SCOLA TEMISTOCLE - Livorno<br />

1991 FAGGIOLI FRANCO - Ginestra Fiorentina (FI)<br />

1992 NANNUCCI SIGFRIDO - Certaldo (FI)<br />

1993 SALVI SERGIO - Livorno<br />

1994 BOBOLI MARCELLO - Firenze<br />

1995 POGNI GIANFRANCO - Livorno<br />

1996 PULCINELLI RUDY - Poggio a Caiano (PO)<br />

1997 STACCHINI STEFANO - Pontedera (PI)<br />

1998 DEL BINO GIACOMO - Monsummano T. (PT)<br />

1999 COSTAGLI MAURA - Empoli (FI)<br />

2000 MONI SAVERIO - Vaiano (PO)<br />

2001 BONI ANDREA - Signa (FI)<br />

2002 I GUARNIERI - Firenze<br />

2003 LUCHINI RICCARDO - Massarosa (MS)<br />

2004 CIONI LUCIANO - Montespertoli (FI)<br />

2005 NICOLA PERILLI - Quarrata (PT)<br />

2006 PAOLO GAVAZZI - Pistoia<br />

2007 GIULIANO CENSINI - Torrita di Siena (SI)<br />

2008 ENRICO FORAPIANTI - Lari (Pi)<br />

2009 RICCARDO BELLUCCI - Quarrata (PT)<br />

2010 PAOLO FEDELI - Gambassi (FI)<br />

“ DANIELA D’ORAZIO - Pescara<br />

2011 DANILO GAMANNOSSI - Signa (FI)<br />

“ ANDREA BONI - Signa (FI)<br />

2012 MASSIMO VINATTIERI - Carmignano (PO)<br />

2013 PAOLA IMPOSIMATO - Firenze<br />

2014 ALESSANDRO BANDINELLI - Lastra a Signa (FI)<br />

Via A. Diaz, 116<br />

50055 Lastra a Signa (Firenze)<br />

Tel. e Fax 055 8722628<br />

caruso.prolastra@gmail.com<br />

Premio Nazionale Città di Lastra<br />

23


Sede sociale e direzione<br />

Signa<br />

piazza Michelacci 7 - 50058 Signa<br />

Tel. 055 879101 - fax 055 8732067<br />

Filiali<br />

Signa<br />

piazza Michelacci 1-2 - 50058 Signa<br />

Tel. 055 879101 - fax 055 8732067<br />

Lastra a Signa<br />

via Turati 10-12<br />

50055 Lastra a Signa<br />

Tel. 055 8720251 - fax 055 8720204<br />

Ponte a Signa<br />

(Comune di Lastra a Signa)<br />

via S. Lavagnini 11 - 50055 Lastra a Signa<br />

Tel. 055 8725268 - fax 055 8725270<br />

San Mauro a Signa<br />

(Comune di Signa)<br />

via della Chiesa 19 - 50050 S. Mauro a Signa<br />

Tel. 055 8739764/5 - fax 055 8739693<br />

Viottolone<br />

(Comune di Scandicci)<br />

via di Castelpulci 3 - 50018 Scandicci<br />

Tel. 055 7310678 - fax 055 720145<br />

Montelupo Fiorentino<br />

via Centofiori 14 - 50056 Montelupo Fiorentino<br />

Tel. 0571 913188 - fax 0571 913216<br />

Malmantile<br />

(Comune di Lastra a Signa)<br />

via Vecchia Pisana 235<br />

50050 Malmantile (Lastra a Signa)<br />

Tel. 055 8729244 - fax 055 8784412<br />

Firenze<br />

Piazza della Libertà 32R - 50129 Firenze<br />

Tel. 055 5088114 - fax 055 578832<br />

Sede distaccata<br />

Castelfranco di Sotto<br />

via Provinciale Francesca Nord 78<br />

56022 Castelfranco di Sotto (Pisa)<br />

Tel. 0571 488730 - fax 0571 488740<br />

Sportelli ATM<br />

Signa<br />

Parco dei Renai<br />

Badia a Settimo<br />

(Comune di Scandicci)<br />

via la Comune di Parigi 34<br />

Capannori<br />

Via del Popolo 5<br />

55012 Capannori (Lucca)<br />

Firenze<br />

Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio<br />

via Torregalli 3 - 50143 Firenze<br />

Fucecchio<br />

Piazza dei Seccatoi<br />

San Miniato<br />

Viale Marconi 20

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