toscana aprile

Aldo Andreoli
La natura è da sempre al centro
delle sue attenzioni artistiche:
dipinge paesaggi, mari, monti legati
all'esistenza misteriosa dell'uomo
di Pier Francesco Listri
Leone, 2014, olio su cartone da fotografia, cm. 50x50
Nella millenaria storia del “dipingere” la natura è
sempre apparsa un soggetto ambìto quanto difficile.
La natura, nell’arte, diventa un dialogo con il sole, i
venti, le tempeste, celebrando uno spettacolo che
l’uomo ammira e teme.
Aldo Andreoli, architetto, ama le sfide pittoriche, tematiche e solitarie.
È poco più di un anno che propose in una mostra al Gruppo
Donatello di Firenze un eccezionale bestiario, decine e decine di
animali dipinti uno per uno con incredibile acribia, colti nel loro
universo.
Abilissimo nel disegnare o dipingere paesaggi, nature morte, ritratti
e quanto altro faccia parte del mondo, egli prima di tutto è
un incuriosito viaggiatore naturalistico, che ama mettere alla
prova la sua destrezza ed i suoi quadri sono tavole di un discorso
enciclopedico sui quali ha trasferito il mondo che appare nel
quotidiano.
Dice Aldo: “Ho provato a volare sui paesaggi alpini, ho omaggiato
i più celebri artisti, ho frugato il fondo degli abissi marini, e queste
avventure sono legate all’esistenza misteriosa dell’uomo che minuscolo
si affaccia sui balconi precipitosi dell’essere”.
Dolomiti (Marmolada), 2014, olio su cartone, cm. 70x30
Acqua di fonte scesa dal monte, 2013, olio su cartone, cm. 37x33
Chi lo conosce bene sussurra che la prossima sua uscita tematica
potrebbe riguardare il cielo, o meglio i cieli nella loro misteriosa
monotona e sempre nuova lontana trasparenza, così arduamente
rappresentabile.
La sua sfida d'artista consiste nel voler fare a meno di ogni supporto
di psicologia, di ogni evento di cronaca narrativa, di ogni simbologia
figurativa, per ridursi a rappresentare con strenua esattezza,
in coerente elenco, omologo ma ricco di sfumature, un genere,
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